L’Italia potrebbe risparmiare 15 miliardi di euro l’anno con le rinnovabili, ma si ferma allo scontro politico

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L’Italia si conferma uno dei Paesi europei con una forte dipendenza dalle importazioni energetiche. Nel 2024, la spesa per l’acquisto di energia dall’estero – comprendente gas, petrolio, carbone ed elettricità – si è attestata a circa 48,5 miliardi di euro, segnando una significativa riduzione rispetto ai 66,5 miliardi di euro del 2023. Questo calo è attribuibile principalmente alla diminuzione delle quotazioni internazionali di gas e petrolio, che insieme rappresentano la maggior parte del fabbisogno energetico italiano.

La ripartizione delle spese energetiche italiane mette in evidenza il peso dei combustibili fossili:

  • Petrolio: nel 2024 ha rappresentato circa 21,2 miliardi di euro, mantenendo il primato tra le fonti più costose.
  • Gas naturale: seconda voce più rilevante, con una spesa di circa 18 miliardi di euro, necessaria a soddisfare una domanda annua di 66 miliardi di metri cubi, di cui 63 miliardi importati.
  • Carbone e altre fonti fossili minori completano il quadro, insieme all’importazione di energia elettrica dai Paesi confinanti.

Nonostante la lieve contrazione dei costi, la dipendenza dall’estero per circa 77% del fabbisogno energetico nazionale rappresenta una vulnerabilità economica e geopolitica. Qualsiasi instabilità nei mercati internazionali o tensioni politiche può incidere direttamente sulle bollette e sulla sostenibilità economica del sistema Paese.

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Le potenzialità dell’Italia nelle energie rinnovabili

In questo scenario, l’aumento della produzione interna di energia rinnovabile potrebbe rappresentare una soluzione strategica. Attualmente, l’Italia genera solo circa 40% del proprio fabbisogno elettrico da fonti rinnovabili, un dato significativo ma ancora insufficiente per ridurre drasticamente la dipendenza dai combustibili fossili.

Energia solare

Con il suo clima favorevole, l’Italia ha un enorme potenziale per incrementare la produzione di energia solare. Secondo studi recenti, il Paese potrebbe raddoppiare la capacità installata dei pannelli fotovoltaici entro il 2030, passando dagli attuali 25 GW a oltre 50 GW. Questo comporterebbe un risparmio stimato di 5-7 miliardi di euro all’anno sulle importazioni di gas.

Energia eolica

Anche l’energia eolica, soprattutto offshore, offre grandi opportunità. L’Italia potrebbe installare fino a 15 GW di capacità eolica entro il 2030, generando abbastanza energia per coprire il consumo di circa 8 milioni di famiglie. Un investimento deciso in questo settore permetterebbe di ridurre ulteriormente la dipendenza dai combustibili fossili.

Energia geotermica

L’Italia, leader mondiale nell’uso dell’energia geotermica, ha il potenziale per espandere questa risorsa, particolarmente nelle regioni centrali come Toscana e Lazio. Incrementare l’uso di energia geotermica potrebbe fornire una fonte costante e sostenibile, contribuendo a stabilizzare il mix energetico nazionale.

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Verso una riduzione della spesa e della dipendenza

Un piano ambizioso di sviluppo delle energie rinnovabili potrebbe permettere all’Italia di ridurre la spesa energetica annuale di 10-15 miliardi di euro entro il 2040, abbattendo anche le emissioni di CO2. Tuttavia, per raggiungere questi obiettivi è necessario superare ostacoli burocratici, potenziare le infrastrutture di rete e stimolare gli investimenti privati. Se i politicanti italici avessero visione verso il futuro, e non avessero legacci col passato, sarebbe possibile rendere l’Italia libera dalla dipendenza energetica e soprattutto permetterebbe di non inviare molti miliardi di euro verso l’estero ma poterli destinare alle aziende italiane e ai lavoratori italiani del settore energetico.

Non dovrebbe essere questo il compito di un amministratore pubblico? Il bene pubblico, la crescita economica, il benessere dei cittadini non dovrebbero essere le priorità di chi ci governa a livello nazionale e locale? Sono banali domande retoriche di cui tutti noi, purtroppo, conosciamo le amare risposte.

La spesa energetica dell’Italia rappresenta un peso importante per l’economia nazionale, ma le soluzioni non mancano. Puntare con decisione sulle energie rinnovabili non solo ridurrebbe la dipendenza dall’estero, ma favorirebbe anche la creazione di nuovi posti di lavoro e il rispetto degli obiettivi climatici europei. La transizione energetica è un’opportunità che il Paese non può permettersi di trascurare.

 



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