Fino a poco più di vent’anni fa il fenomeno del contrabbando e della contraffazione di tabacchi lavorati in Europa era considerato un problema che affliggeva prevalentemente i Paesi dell’area mediterranea (Italia, Spagna, Grecia e Francia). Si trattava, inoltre, di un fenomeno con una sua precisa caratteristica: le sigarette sequestrate dalle autorità doganali e dalle Forze di Polizia nella maggior parte dei casi erano state prodotte legalmente per l’esportazione, e successivamente, in qualche modo, trafugate ed introdotte illecitamente nei mercati europei.
La globalizzazione, l’ingresso nell’Unione di Stati dell’Europa balcanica ed orientale, le politiche fiscali europee sui prodotti del tabacco, sono stati fattori che hanno determinato un’inarrestabile espansione del mercato illecito in tutto il nostro Continente, con nuovi canali e nuove modalità di distribuzione, al punto che oggi tanti Paesi europei sono afflitti in modo drammatico dal fenomeno del mercato illecito dei prodotti del tabacco, in particolare delle sigarette tradizionali.
Ne fanno le spese, oltre agli operatori dei settori produttivi e distributivi, tabaccai inclusi, anche le casse erariali dei rispettivi Stati e, di conseguenza, le stesse finanze dell’Unione Europea.
Studi accreditati dell’industria indicano in 11,6 miliardi di euro le perdite europee di gettito fiscale causate lo scorso anno dal mercato illegale. Un dato, purtroppo, in costante ascesa.
Ma non è solo il dato finanziario a preoccupare i governi nazionali e l’establishment dell’UE.
Le indagini condotte dagli organi inquirenti europei hanno messo in luce il ruolo centrale che rivestono i grandi gruppi criminali nella gestione del business del contrabbando e della contraffazione; la nascita ed il consolidamento di sodalizi di organizzazioni malavitose transnazionali dedite al mercato illecito dei tabacchi è un dato di fatto incontestabile.
Infine, i prodotti di illecita provenienza rappresentano un rischio per la salute pubblica piuttosto serio, dal momento che non solo non rispettano i rigorosi standard qualitativi europei, ma spesso contengono metalli pesanti e tracce di pesticidi ed anticrittogamici vietati dall’UE, oltre a livelli di nicotina sensibilmente superiori a quelli massimi previsti dalla rigorosa regolamentazione unionale.
Per tutti questi motivi l’Unione Europea ha dichiarato guerra al mercato illegale, con una strategia globale che dal 2013 si è concretizzata in una serie di azioni ed iniziative concrete quali, ad esempio, l’attivazione del sistema di tracciabilità e rintracciabilità dei prodotti del tabacco, l’istituzione della Procura Europea per esercitare l’azione penale sui reati che ledono gli interessi finanziari dell’UE, il miglioramento dell’operatività e della sinergia tra tutte le dogane, con strumenti più performanti per le analisi del rischio.
In questa lotta, oltre agli strumenti di natura regolamentare, è di fondamentale importanza avere il supporto di autorità di vigilanza e controllo e Forze di Polizia finanziaria preparate e professionali, tecnologicamente all’avanguardia, capaci di raccogliere la sfida posta da un mercato illegale in costante evoluzione, con scenari sempre nuovi e dinamiche sempre diverse.
L’Italia è certamente un modello da seguire, non solo in Europa.
L’Agenzia Dogane e Monopoli e la Guardia di Finanza sono davvero il nostro fiore all’occhiello per organizzazione, tecnica e capacità investigativa. Il loro infaticabile lavoro di contrasto al mercato illecito si concretizza in una serie di brillanti risultati che dimostrano la grande capacità di reazione e la professionalità di donne e uomini che servono lo Stato ed i cittadini con un impegno fuori dal comune.
In questo «speciale» vogliamo quindi dedicare ampio spazio al Corpo della Guardia di Finanza che proprio nel 2024 ha festeggiato i 250 anni dalla sua fondazione con un documento che descrive ed analizza in modo sintetico e puntuale origini, evoluzione e sviluppo del fenomeno del mercato illegale dei tabacchi nel contesto delle azioni di contrasto svolte dai militari delle Fiamme Gialle con uno sguardo al futuro, ai nuovi scenari internazionali, alle future possibilità investigative coordinate dalla Procura Europea ed alle novità della recente legislazione fiscale italiana in materia.
Questo importante documento, denominato «Illicit Tobacco Trade Position Paper» è stato offerto anche come qualificato contributo della Guardia di Finanza al lavoro del Tavolo interistituzionale M.A.C.I.S.T.E. (Monitoraggio Agromafie Contrasto Illecito Settori Tabacchi e E-cig), promosso dalla Fondazione «Osservatorio Agromafie», cui partecipa anche la FIT, che ha come scopo lo studio ed il monitoraggio del fenomeno del mercato illecito per fornire agli operatori del comparto, alle Istituzioni ed alle Forze dell’Ordine, utili indicazioni ed analisi per sviluppare mirate strategie di contrasto.
Nelle pagine successive illustreremo la prima parte dei contenuti del Position Paper, per dare anche ai nostri lettori la possibilità di comprendere meglio la realtà del mercato illegale in tutte le sue sfaccettature.
Al Generale di Brigata della Guardia di Finanza, Luigi Vinciguerra, va il nostro particolare ringraziamento non solo per questo interessantissimo documento che ha gentilmente voluto condividere con la Federazione, ma anche per lo straordinario lavoro di contrasto ai fenomeni del contrabbando e della contraffazione, condotto ogni giorno con dedizione ed impegno dal III Reparto Operazioni da lui diretto.
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