di Thomas Bendi nelli
La spesa diretta sostenuta dalla Fondazione per l’ospitalità degli artisti è stata di 316 mila euro
Dopo un 2023 di grandi numeri, il 2024 è stato un anno di conferme e di ulteriore crescita per il Teatro Grande, sia in termini di numeri che di radicamento. Le presenze agli spettacoli sono state 55.706, in lievissima crescita rispetto al 2023, che però era anno di Brescia Capitale della cultura e quindi con un palinsesto dedicato e riflettori sulla città inediti. Soprattutto, se il confronto è fatto con il 2019 (anno pre Covid, 44 mila presenze circa), la crescita è evidente e registra un +26% (non è andata così bene per musei e mostre, che hanno registrato un fisiologico calo del 35% rispetto all’anno della Capitale).
Altri indizi che fotografano lo stato di salute sono il numero di abbonamenti alla stagione di Opera e Balletto, arrivati alla cifra record di 1.065 (+11% rispetto al 2023), e la percentuale di under 30, che rappresenta oramai un terzo del pubblico complessivo che partecipa agli eventi del teatro Grande.
Nel 2024, grazie alle iniziative di turismo culturale, oltre 52 mila visitatori (spettatori esclusi) hanno varcato le soglie del teatro (in lieve calo sul 2023 ma comunque +55% rispetto al 2019). A questi numeri bisogna aggiungere anche le migliaia di persone che hanno partecipato all’ormai tradizionale appuntamento con la Festa dell’Opera che si svolge anche in numerosi spazi aperti del centro storico. «Consolidare e incrementare le presenze del 2023- ha osservato ieri la sindaca Laura Castelletti – è la dimostrazione di come la capitale italiana della cultura sia stata una grande intuizione strategica».
Molto soddisfatti dei risultati anche il presidente della Provincia Emanuele Moraschini e il presidente della Fondazione Franco Bossoni. Sulla stessa lunghezza d’onda il sovrintendente e direttore artistico Umberto Angelini: «Questi risultati sono frutto di un lavoro collettivo — ha sottolineato — e ci dicono che la sfida della capitale della cultura è stata vinta». Non un fatto isolato, insomma, ma una tendenza che fa ben sperare anche per il futuro. Angelini si è soffermato anche sui risultati economici dell’anno di attività del Grande. La spesa diretta sostenuta dalla Fondazione teatro Grande per l’ospitalità in città degli artisti (2.500 quelli coinvolti e 181 rappresentazioni nel 2024) è stata di 316 mila euro. La spesa per fornitori non artistici di Brescia e provincia è invece stata di circa 880 mila euro. Quasi 1,2 milioni, senza contare ovviamente l’indotto che gli eventi hanno generato grazie al pubblico che ha partecipato agli eventi. «Questo per rimarcare anche il ruolo di moltiplicatore economico delle proposte culturali», ha detto Angelini ricordando che 17 sono le persone assunte a tempo indeterminato nella Fondazione e che anche il bilancio 2024 è stato chiuso con un leggero utile.
Grazie al progetto «Open. Il grande accessibile» sono state realizzate diverse specifiche azioni di accessibilità destinate a persone cieche, sorde e con disabilità cognitive. Negli uffici della Fondazione due giovani con disabilità hanno inoltre svolto durante l’anno le loro prime esperienze lavorative.
Il 2025 proseguirà lungo un sentiero ben definito, ci sarà sicuramente la seconda edizione di «Sentieri Verticali» dedicata al mondo della montagna, ci sarà un protagonismo della Fondazione nel piano strategico di welfare culturale e proseguiranno i lavori di restauro, in particolare per il Ridotto causa infiltrazioni.
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