Data center, l’impatto sull’innovazione del Paese: l’esempio di Aruba

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Il mercato dei data center in Italia è in crescita: i dati dell’Osservatorio data center della School of management del Politecnico di Milano rivelano che il potenziale investimento fino al 2025 è di 15 miliardi di euro. Tra il 2023 e il 2025 è prevista l’apertura in tutto di 83 infrastrutture, annunciate da 23 organizzazioni.

È interessante, per capire meglio la situazione, approfondire proprio il caso di una recente inaugurazione: quella dell’Hyper Cloud Data Center di Aruba a Roma, a ottobre 2024. L’hub, che offre la possibilità di connessioni avanzate, ultraveloci e affidabili, rappresenta lo stato dell’arte per potenza, certificazioni e connessioni.   

Gli obiettivi dell’Hyper Cloud Data Center

L’inaugurazione del campus a inizio ottobre è avvenuta durante l’evento “Capitale Digitale”, incentrato sul ruolo di Roma come nodo di innovazione tecnologica, al quale hanno partecipato importanti operatori della filiera ICT e figure istituzionali di rilievo. E infatti, con la presenza dell’Hyper Cloud Data Center, Roma potenzia a tutti gli effetti il suo ruolo di polo strategico per la connettività e l’erogazione dei servizi IT in Italia. Questo nuovo campus si aggiunge al Global Cloud Data Center di Ponte San Pietro in provincia di Bergamo e a due data center ad Arezzo, strutture che tutte insieme formano il network nazionale di Aruba, e ha anche l’obiettivo di equilibrare la presenza dei data center sul territorio nazionale: “Roma rappresentava la soluzione strategicamente idonea per completare il quadro complessivo, soddisfare le esigenze dei nostri clienti e prospect, di avere infrastrutture adatte a soluzioni ad alta disponibilità computazionale o anche geograficamente distribuite, come ad esempio per il disaster recovery”, spiega Francesco Fontana, Enterprise Marketing and Strategic Alliance Director  

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Nella realizzazione di questa struttura, come per tutti gli altri datacenter dell’azienda, è stato adottato un approccio carrier neutral, per offrire agli utenti la possibilità di usufruire in autonomia di connessioni affidabili e prestazioni di alto livello, nel contesto di un ecosistema virtuoso: “Le aziende possono scegliere liberamente i propri provider di connettività, senza vincoli. Questa libertà, unita alla potenza disponibile ed alla resilienza dell’infrastruttura, rende il campus uno snodo cruciale per chiunque abbia bisogno di garantire continuità operativa e performance elevate al proprio business”, racconta Fontana​.  

Continuità operativa e disaster recovery sono aspetti delicati e necessari per garantire la sicurezza dei dati delle aziende e il loro corretto funzionamento. A tal proposito, il livello di resilienza dell’infrastruttura è inoltre riconosciuto dall’ANSI/TIA-942-C Rating 4 Constructed Facility, la certificazione rilasciata dall’authority mondiale EPI di data center training, che assicura a seguito di rigorosi controlli, non solo il pieno rispetto della norma in termini di design e progettazione, ma anche la totale corrispondenza e conformità di quanto effettivamente costruito .

Hyper Cloud Data Center, le caratteristiche tecniche

L’ Hyper Cloud Data Center si trova nel Tecnopolo Tiburtino, a Roma Est, area dove si trovano numerose aziende. Il campus di Aruba comprende una superficie di circa 74.000 metri quadrati, di cui 52.000 metri quadrati destinati ai data center e oltre 30.000 metri quadrati per le sale dati. Il primo data center del campus è già in funzione, un secondo avvierà l’attività entro la prima metà dell’anno prossimo. Una volta che il campus sarà completo, includerà cinque data center, indipendenti tra loro, con una potenza IT totale di 30 MW emessi con un livello di ridondanza 2N e oltre.

Inoltre, “Grazie alla presenza dei Point of Presence (PoP) di Sparkle, Namex e MIX, l’Hyper Cloud Data Center può fornire una connettività di livello globale: il PoP di Sparkle, collegato al cavo BlueMed, connette Roma con l’Europa, il Mediterraneo e l’Asia precisa Fontana -. Il PoP di Namex assicura interconnessioni a bassa latenza con oltre 240 reti, mentre il PoP di MIX, Internet Exchange italiano, consente l’accesso a più di 400 reti nazionali e internazionali”. 

I Data Center di Aruba vengono realizzate secondo un particolare modello tecnologico che comprende:

i data center – il cuore dell’hub, che includono oltre alle sale dati anche il NOC – Network Operation Center e il SOC – Security Operation Center;

l’area di backup – dove si trovano i generatori;

il power center – che ospita le unità che alimentano le sale dati, come batterie, quadri di media e bassa tensione, gli UPS (Uninterruptible Power Supply);

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il centro logistico e area scambiatori – locali in cui sono posizionati gli scambiatori di calore acqua e acqua del cooling center, cioè l’impianto di raffreddamento, oltre alle banchine di carico e magazzini.

Da sottolineare che le infrastrutture di Aruba vengono progettate e realizzate da un team interno di esperti e per questo sono flessibili e customizzabili secondo le esigenze.

Il commitment di Aruba

Aruba non trascura gli aspetti relativi alla sostenibilità e all’efficienza energetica: “Adottiamo da sempre una visione olistica basata sul concetto di green-by-design. Questo approccio significa che ogni fase della progettazione e costruzione del data center è stata pensata per massimizzare l’efficienza energetica delle strutture e delle attività, dalla scelta del sito in cui edificarle e la disponibilità di risorse per produrre energia pulita, alla scelta di partner che promuovono gli stessi valori in ottica di impegno di tutta la filiera”, continua Fontana. “A testimonianza di questo impegno, inoltre, Aruba è attivamente coinvolta in iniziative a livello europeo, come il Climate neutral data center pact, che punta a rendere i data center climaticamente neutri entro il 2030”. 

Dunque, nel nuovo campus di Roma, ad esempio, è presente un impianto di raffreddamento free cooling, che non richiede strumenti energivori, come pompe o potenti ventilatori, per rinfrescare i locali e le macchine. Inoltre, sono stati installati impianti fotovoltaici, una soluzione sostenibile per la produzione di energia pulita.

Articolo realizzato in partnership con Aruba



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