”Sporco italiano”, dopo l’aggressione a un giovane interviene il Circolo Gaismayr: ”Il nazionalismo arrogante fa male all’Autonomia. No a culture neonaziste e neofasciste”

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Una bruttissima scritta apparsa qualche anno fa sul Passo della Mendola (https://www.ildolomiti.it/societa/2019/lignoranza-che-fa-pensare-alla-mendola-appare-una-scritta-separatista-ma-e-unaccozzaglia-di-inesattezze-ed-errori-storici)

TRENTO. ”Quanto accaduto a Bressanone ci insegna che รจ dovere di tutti rifiutare ogni forma di violenza, sia essa fisica che verbale, a prescindere dalle nazionalitร , dalle appartenenze politiche o dalle provenienze geografiche. E ci impone anche di riflettere sui danni e le tragedie che i nazionalismi hanno creato in questo territorio”. Il riferimento รจ alla vile aggressione avvenuta a Bressanone qualche giorno fa ai danni di un giovaneย bollato come “dreckwalscher“, “sporco italiano” dai suoi coetanei durante unaย “Maturaball“, la festa dei maturandi, fuori dal Forum di Bressanone. E le parole sono quelle del direttivo del Circolo Michael Gaismayr Trento ispirato al rivoluzionarioย austriaco che aveva guidatoย laย rivolta contadinaย inย Tiroloย tra il 1525 e il 1526.ย Ebbene quanto accaduto a Bressanone riporta d’attualitร  temi quali il conflitto etnico tra italiani e tedeschi e quello dell’intolleranza e delle discriminazioni che per quasi un secolo hanno flagellato l’Alto Adige.ย 

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”Lโ€™inqualificabile aggressione di un diciottenne di Bressanone, accusato dal branco di essere un โ€œdreckwalscherโ€, ovvero uno โ€œsporco italianoโ€, si inserisce in quel clima di odio e contrapposizione che gli opposti nazionalismi hanno favorito negli ultimi anni anche nella nostra regione. Si tratta – scrivono dal circolo – della conseguenza di un clima non certo favorevole alla convivenza che risulta molto diffuso anche in altri Paesi come la Germania e la nostra vicina Austria. Tutti dobbiamo sentirci coinvolti in questa triste vicenda che, pur ridimensionata come atto di violenza, testimonia quanto ancora siano fragili la convivenza e il dialogo in una terra caratterizzata dalla presenza di diverse componenti linguistiche e opposte sensibilitร ”.

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”Episodi come quello di Bressanone – proseguono dal circolo Gaismayr –ย oltre a vanificare gli sforzi della parte piรน sensibile della comunitร  tirolese di lingua tedesca e italiana a favore della convivenza, vanno tempestivamente condannati e censurati, cosรฌ come richiesto dal padre del giovane aggredito il quale, dettaglio non secondario, pur portando un cognome italiano si รจ dichiarato appartenente al gruppo di lingua tedesca. La strada della convivenza appare dunque ancora lunga e irta di ostacoli e come si รจ visto non risparmia nemmeno gli appartenenti a quella โ€œmischkulturโ€ che rappresenta una delle grandi ricchezze culturali della nostra terra. Quanto accaduto a Bressanone ci insegna che รจ dovere di tutti rifiutare ogni forma di violenza, sia essa fisica che verbale, a prescindere dalle nazionalitร , dalle appartenenze politiche o dalle provenienze geografiche. E ci impone anche di riflettere sui danni e le tragedie che i nazionalismi hanno creato in questo territorio”.

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Nessuno puรฒ permettersi di assegnare ad altri patenti di appartenenza, nรฉ di imporre la sopraffazione di un gruppo rispetto ad un altro, aggiunge il circolo. ”Cโ€™รจ invece bisogno di contrastare con forza il diffondersi di culture neofasciste e neonaziste, sia attraverso unโ€™opera decisa di prevenzione da parte delle forze di polizia che attraverso una grande operazione culturale e politica che rimetta al centro alcune tematiche, a partire dallo sviluppo del progetto dellโ€™Euregio come realtร  per favorire uno spirito di convivenza europeista e transnazionale. Tutto questo vale anche per il Trentino che, per la sua storia e la sua vocazione europea, dovrebbe rifiutare tentazioni nazionaliste sia romano che padano centriche, cercando di costruire con Bolzano e Innsbruck una comunitร  immune da ideologie, ma sorretta da una visione della storia equilibrata, attendibile e fondata sulla ricerca costante, che ci possa salvare da manipolazioni grossolane e paradossali come la definizione di โ€œHitler comunistaโ€. Intendiamo quindi lโ€™Euregio come terra di diversi, in cui le comunitร  possano convivere nel rispetto e nella dignitร  reciproca. Non unโ€™oasi immune dalle contraddizioni e dai conflitti di oggi, ma capace di generare gli anticorpi della tolleranza e della costruzione di un futuro comune”.





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