Restaurati gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti – Firenze

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Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, Sala Celeste I Courtesy Gallerie degli Uffizi

Firenze – Secoli di storia italiana si raccontano negli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, che riaprono al pubblico oggi dopo un intervento di restauro a 360 gradi. Tornano a splendere stucchi, dipinti e preziosi mobili d’epoca, testimoni delle memorie e del gusto di tre dinastie di regnanti: dai Medici, con il gran principe Ferdinando che nel Seicento fu tra i primi abitanti della dimora, agli Asburgo-Lorena, fino ai Savoia, padroni di casa quando Firenze divenne capitale del Regno d’Italia e oltre. Nel 1919 fu proprio uno di loro, il re Vittorio Emanuele III, a trasferire Palazzo Pitti nelle proprietà dello Stato insieme all’adiacente Giardino di Boboli

Chiusi al pubblico da cinque anni, gli Appartamenti Reali sono stati sottoposti a un restauro completo che li ha rimessi a nuovo dalle volte ai pavimenti, dove, rimossi tappeti e moquettes, sono riapparsi i parquet originali perfettamente conservati. Affreschi, stucchi, intagli, parati di seta, tende preziose, opere d’arte, mobili e oggetti appartenuti a sovrani e granduchi si mostrano ora nell’aspetto originario, restituendo con la loro stratificazione di stili uno spaccato dell’evoluzione del gusto dell’aristocrazia italiana ed europea lungo quattro secoli. 

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Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, Sala dei Pappagalli I Courtesy Gallerie degli Uffizi

“Riaprire gli appartamenti consente di recuperare la visione di Palazzo Pitti nella sua integrità, non come insieme di musei indipendenti, ma come un’unica reggia”, osserva la curatrice Alessandra Griffo. Rispetto all’ultimo allestimento, che faceva riferimento all’inventario del 1911, “sono stati apportati pochi cambiamenti – prosegue la curatrice – disponendo diversamente alcuni pezzi e introducendo  alcuni dipinti, altrimenti conservati nei depositi, con l’intento di mettere meglio in evidenza la fase medicea, quando l’appartamento era abitato dal gran principe Ferdinando (1663-1713)”. 

Sono ben 14 le sale da visitare al piano nobile, ognuna con un proprio carattere, sorprendenti tesori e molte storie da raccontare. La Sala Verde, per esempio, sfoggia ancora al centro della volta l’Allegoria della Pace tra Firenze e Fiesole, dipinta da Luca Giordano per il granduca Cosimo III de’ Medici, e il sontuoso stipo seicentesco di Vittoria della Rovere, decorato con formelle in pietre dure. La Sala del Trono, così designata negli anni di Firenze Capitale (1865-70), era stata in precedenza Sala dell’Udienza del gran principe Ferdinando e poi, con i Lorena, Sala dei Ciambellani. La seduta regale dei Savoia non era altro che la poltrona dei granduchi, alla quale fu semplicemente aggiunto lo stemma sabaudo. 


Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, Cappella I Courtesy Gallerie degli Uffizi

L’ambiente che meglio conserva l’originario aspetto dell’epoca dei Medici, tuttavia, è la cosiddetta Cappella, dove tutto parla di Ferdinando, a partire da simboli e motti leggibili sulla volta. Qui troviamo il ritratto del gran principe, mentre non ci sono più il suo letto monumentale e una piccola biblioteca allestita nel mezzanino, nascosta dietro un pannello intagliato e dorato. Fu il granduca Pietro Leopoldo di Asburgo-Lorena (1747-1792) a cambiare la destinazione d’uso della sala, trasformandola appunto in una piccola cappella.

Il letto che troneggiava nell’alcova della Cappella non deve tuttavia trarre in inganno: la stanza da letto di Ferdinando era altrove, in quello che oggi è noto come Salotto della Regina. Stucchi e arredi ottocenteschi ricordano gli anni in cui fu abitato Margherita di Savoia, dopo aver rivestito la stessa funzione per le granduchesse Lorena. Nell’adiacente Camera della Regina dormeuse e parati in seta azzurra evocano un clima di relax ovattato, ben diverso da quando, con i Medici, la sala ospitava il tavolo del “trucco”, un gioco simile al biliardo.   


Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, Camera della Regina I Courtesy Gallerie degli Uffizi

“Dopo 5 anni di chiusura, riaprono al pubblico gli Appartamenti Reali di Palazzo Pitti”, ha commentato il direttore delle Gallerie degli Uffizi Simone Verde: “Avviene grazie a un lavoro meticoloso che consegna ai cittadini un risultato stupefacente, la resurrezione intatta – quasi un viaggio fisico nel tempo – di uno dei luoghi più identitari della storia italiana, caratterizzato da una stratificazione di stili e vissuto rimasta sostanzialmente inviolata nei secoli fino ad oggi. Negli Appartamenti coesistono infatti armoniosamente reliquie del passato mediceo e della lunga parentesi lorenese, suggellate dal contributo definitivo dei Savoia che arricchirono la residenza di arredi fatti portare qui dalle regge di quasi tutti gli altri territori annessi”. 

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Appartamenti Reali di Palazzo Pitti, Studio del Re I Courtesy Gallerie degli Uffizi

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