Agrigento Capitale della Cultura: un inizio complicato

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È cominciato il 18 gennaio l’anno di Agrigento Capitale italiana della Cultura 2025, che con Il sé, l’altro e la natura. Relazioni e trasformazioni culturali esplora l’armonia e i conflitti tra i quattro elementi di Empedocle. Il progetto culturale, almeno in teoria condiviso tra Agrigento, Lampedusa e i Comuni del territorio, prevede 44 progetti di cui 17 internazionali per indagare le relazioni tra gli esseri umani in una prospettiva di pace con la natura. Come di consueto, all’inaugurazione – realizzata in un teatro nel quale pioveva fino a qualche giorno prima – è stato presente anche Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma sono già diversi i problemi che la neo-capitale della cultura sta affrontando. Sono infatti già molte le polemiche: l’iniziativa è stata pensata per mostrare la ricchezza culturale del luogo, ma le controversie emerse rischiano di mettere in luce più gli aspetti negativi, creando l’effetto opposto.

I problemi iniziano da subito

Ad evidenziare la fatiscenza di alcune strutture è stata la pioggia: proprio all’interno del teatro Pirandello, dove si è svolta la cerimonia di inaugurazione dell’anno con Sergio Matterella, qualche giorno prima il soffitto ha cominciato a far cadere acqua sul palcoscenico durante un concerto jazz. Dalle dichiarazioni di Alessandro Patti, presidente della fondazione che gestisce il teatro, si scopre che non era la prima volta. Tre giorni prima dell’arrivo di Mattarella, però, i lavori di impermeabilizzazione sono stati conclusi. Anche all’interno del Museo della Memoria a Santa Margherita di Belice si è avuto un problema analogo a causa di infiltrazioni. Ciò ha portato alla temporanea chiusura del museo.

Errori grammaticali nei cartelli stradali

Sui cartelli stradali, installati per valorizzare e dare visibilità al patrimonio culturale della città, sono stati trovati diversi errori grammaticali e refusi. Nella segnalazione per la contrada Kaos si vedeva scritto “contrata” anziché “contrada”. Si tratta, poi, di un luogo di particolare importanza in quanto è la zona della città in cui si trova la casa di Luigi Pirandello, originario proprio di Agrigento. Un altro refuso trovato è, ad esempio, la scritta “Valle di Templi” sui cartelli anziché “dei” Templi. Il giornalista e direttore dell’associazione agrigentina “Strada degli Scrittori” Felice Cavallaro non ha preso bene l’accaduto, protestando per danno d’immagine in quanto si tratta di una zona in cui ci si aspetta una grande affluenza di turisti. A inizio gennaio 2025 i cartelli sono stati corretti e sostituiti.

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Le condizioni pessime delle strade

Il manto stradale presentava molte buche, tra le quali anche quelle che il 18 gennaio il Presidente della Repubblica ha percorso per arrivare al teatro Pirandello. Si è provveduto anche qui in riparazioni caotiche e frettolose dell’ultimo minuto. I lavori sono finiti la sera prima dell’arrivo di Mattarella grazie a una concessione di 510mila euro al comune di Agrigento da parte di Renato Schifani, presidente della regione Sicilia. Molte polemiche a riguardo nascono dal fatto che la città avrebbe avuto tutto il tempo per predisporre le condizioni necessarie in tempi più dilatati e con maggior attenzione. L’annuncio del progetto vincitore per il 2025 era infatti arrivato nel marzo del 2023.

Tombini coperti per asfaltare d’urgenza

È stato presentato un esposto dai consumatori in merito all’asfalto posato d’urgenza venerdì 17 gennaio utilizzando i fondi stanziati dalla Regione. Il Codacons Sicilia ha deciso quindi di intervenire sulla questione sollevando dubbi su presunte anomalie nei lavori di riqualificazione urbana legati all’evento “Agrigento Capitale della Cultura 2025”. A tal proposito Giovanni Petrone, presidente regionale del Codacons, ha incaricato l’avvocato Bruno Messina, vicepresidente regionale dell’associazione, di presentare un esposto alla Corte dei Conti per verificare l’eventuale sussistenza di danni erariali.

Il Tavolo operativo alla Regione

Dopo il vertice in prefetture del 17 gennaio, il 20 si è svolto un nuovo tavolo operativo alla Regione presieduto dal presidente Renato Schifani per affrontare nel dettaglio alcune delle questioni più urgenti ancora aperte. Alla riunione hanno partecipato, oltre all’assessore regionale alle Infrastrutture alla mobilità Alessandro Aricò, anche numerosi dirigenti generali dei dipartimenti che saranno direttamente interessati negli interventi da introdurre e i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Agrigento. Schifano ha dichiarato quanto sia fondamentale la massima collaborazione delle istituzioni: servono riposte immediate su diversi temi che riguardano lo svolgimento di questo anno e molte sono le questioni da affrontare.

Diverse problematiche richiedono interventi urgenti per migliorare la vivibilità e i servizi della zona. Tra le priorità vi sono la risoluzione delle criticità legate all’approvvigionamento idrico delle strutture ricettive nel centro storico e la sistemazione del verde pubblico e dell’arredo urbano, con particolare attenzione all’installazione di nuove pensiline, ma anche la necessità di intervenire sulla viabilità e sull’illuminazione stradale attraverso operazioni di manutenzione, oltre a quella di promuovere la pulizia dei cigli stradali. Per il raggiungimento di alcuni di questi obiettivi, la Regione ha manifestato la disponibilità a intervenire immediatamente, avvalendosi di servizi in house per garantire rapidità ed efficienza nelle operazioni. La discussione proseguirà nella riunione aggiornata a giovedì prossimo.

Lampedusa esclusa dai giochi

Nel giorno dell’inaugurazione non è mancata una polemica proveniente da Lampedusa, che, pur essendo stata citata, non rientra tra le opportunità previste. Secondo il capogruppo del Pd al Comune di Lampedusa e Linosa, Totò Martello, Agrigento è stata designata Capitale italiana della Cultura 2025 anche grazie al progetto iniziale in cui Lampedusa ricopriva un ruolo determinante. Tuttavia, nel corso di tutti questi mesi, non sarebbe stata convocata alcuna riunione né avviata alcuna iniziativa per coinvolgere l’isola. Lasciata nel totale disinteresse, sia da parte del capoluogo sia dell’Amministrazione comunale di Lampedusa, le accuse sono di aver ignorato quella che poteva rappresentare una concreta opportunità di promozione culturale e turistica.





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