Non è stato il derby della rivoluzione ma ha dato indicazioni importanti

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Il derby di Romagna è ormai alle spalle, ma la supersfida tra Forlì e Rimini, vinta contro pronostico dalla squadra di Antimo Martino, qualcosa ha lasciato, specialmente se letto da un punto di vista che si proietta inevitabilmente già oltre.

Sì perché in un campionato diverso da tutti quelli che l’hanno preceduto e stressantissimo come quello di A2 targato 2024-2025, fermarsi troppo a pensare a ciò che è stato equivale a una condanna: bisogna immediatamente resettare e proiettarsi al domani. Anche perché il calendario non fa sconti e da domenica scatta un tour de force di tre gare in una settimana che, per Unieuro e RivieraBanca, saranno estremamente importanti.

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Forlì alla prova del fuoco

L’emblema del concetto che abbiamo poc’anzi espresso è proprio la Pallacanestro 2.015, che dopo il pesante ko di Verona ha reagito come meglio non ci si poteva attendere, ritrovando mordente, intensità e impermeabilità difensiva e capacità di reagire ai break negativi prima che una palla di neve rotolante sulle pendici di una montagna, si trasformasse in valanga.

Tutte precondizioni indispesabili non solo per battere una capolista, ma per vincere contro chiunque. Ed è proprio questo il punto: con Rimini, ancorché costretti a giocare a due soli giorni di distanza da Verona, i biancorossi trovavano motivazioni facilmente, mentre pensare che una rondine faccia già primavera, sarebbe fatale a una squadra che ha nulla da difendere e tutto, ancora, da guadagnarsi.

Per una curiosissima concomitanza di calendario, così come all’andata Forlì dovrà sfidare nell’ordine Livorno (al Pala Macchia) e Torino in casa. Poi ci sarà la trasferta a Desio per affrontare Cantù. A questa, i biancorossi devono cercare di giungere con un doppio successo a dare loro spinta, perché ai positivi segnali del derby va data immediata continuità per poter pensare a una vera svolta e potere risalire una classifica che torna a porre i romagnoli a due soli punti dal quinto posto.

Non sarà facile ma Toni Perkovic e compagni devono provarci puntando tutto proprio sulle risorse che hanno consentito loro di sconfiggere i “cugini”.

Intanto la società comunica che, per indisponibilità della Vitrifrigo Arena, il match in casa di Pesaro programmato da calendario il 23 febbraio e già inizialmente anticipato a martedì 11, slitta alle 20 di sabato 15 marzo, ossia nella sosta per le finali di coppa Italia. Contestualmente passa da sabato a domenica 9 febbraio, la gara del Pala Galassi tra Unieuro e Udine.

Rimini, minimi da rialzare

Volgendo lo sguardo a Rbr, raggiunta in vetta alla graduatoria proprio da una sempre più convincente e ulteriormente rinforzatasi Apu Udine (già in campo in bianconero Rei Pullazi, appena firmata la guardia ex Orzinuovi, Simone Pepe), ma non da Cantù trafitta in casa dall’ammazza-grandi Rieti, la prospettiva è sì quella di rifarsi prontamente al Flaminio contro il fanalino Piacenza, ma poi…

Già, ma poi arriveranno uno dietro l’altro quattro match che peseranno tantissimo nella corsa al primo posto finale. Justin Johnson e compagni avranno due trasferte in fila a Brindisi e Milano, poi riceveranno la visita di Verona e infine andranno a Cividale. Fare quanti più punti possibile in questo ciclo durissimo è forse basilare per tenere lo scettro in mano, ma per riuscirci qualcosa dovrà cambiare. E non solo rispetto a Forlì dove RivieraBanca ha prodotto il secondo più basso fatturato della sua stagione dopo i 70 punti di Verona (altra sconfitta, non a caso).

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Se preoccupa meno in proiezione il fatto che con l’Unieuro i ragazzi di Sandro Dell’Agnello abbiano avuto la percentuale da tre punti più bassa dall’inizio del campionato (30%, addirittura 2/10 nella ripresa), ci sono due dati sui quali riflettere. Il primo è quello delle palle perse, che sono state alte in tutte le battute d’arresto riminesi a parte le 21 della vittoria comunque ottenuta a Pesaro. Da queste l’Unieuro ha prodotto 18 punti in contropiede che, rapportati ai 5 di Rbr, dicono molto.

Dice tanto, però, anche il dato dei viaggi in lunetta: 29 liberi a 16 per i forlivesi e in un match tirato, anche questo aspetto ha fatto la differenza. A rifletterci sopra un istante in più, però, si scopre che RivieraBanca sulla linea va veramente pochissimo. È 19ª per falli subiti (18.7, peggio fa solo Bologna) e terzultima per liberi tirati, 16 di media, appunto. È perché i biancorossi tirano molto da tre? No, perché sono tredicesimi per triple scagliate. Con il talento, l’imprevedibilità e il potenziale che ha Rimini, questi dati possono salire. Anzi, devono salire.



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