È uno dei parchi più straordinari del Mediterraneo: tra calette e antiche carceri, ti farà scoprire quest’isola anche fuori stagione

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È una variegata visita, e al tempo stesso affascinante, quella del Comprensorio del Parco di Porto Conte al Nord ovest della Sardegna, situato tra Alghero e l’isola dell’Asinara. È stata compiuta in due tempi, visto il poco tempo che ho avuto a disposizione e quindi, avendo ad esempio 15gg (pieni) di vacanza si riescono a vedere e gustare i punti più importanti della zona.

Torre del Porticciolo

Nel mio caso ho preferito fare tappa a Torre del Porticciolo, nel Campeggio/Villaggio omonimo, per ben due volte consecutive, il che non è da me (cambio spesso), sia per la zona strategica, sia per la gradevolezza, bellezza e ottima organizzazione  della struttura. Per chi preferisce accessi alla spiaggia facili e immediati non fa a caso suo. Qui è presente, fronte ingresso, una ripida scalinata che porta direttamente alla piccola insenatura fatta di sabbia grossolana mista ghiaia con  delle piccole dune,  sovrastata da un promontorio con alla sommità la ben tenuta Torre omonima. La vista dall’alto è il punto forte del posto, con tramonti mozzafiato. Riguardo l’accesso al mare, consiglio, anzi sono necessarie, le scarpe scoglio.

Direttamente dal  villaggio, può partire l’esplorazione e la visita alla costa. Naturalmente bisogna essere amanti del trekking, o delle camminate, e avere delle scarpe adatte allo scopo. Ad esempio come prima insenatura d’interesse, direzione nord,  potrete facilmente raggiungere Cala del Vino essenzialmente rocciosa e selvaggia. Stessa conformità per Cala Viola, verso sud. Qui, sia il precorso e sia  il paesaggio è molto più interessante e suggestivo, con viste mozzafiato.

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Sempre verso sud dal campeggio, con avvicinamento anche in auto, si può ammirare Punta del Gallo, dal qual percorso si accede facilmente ad un insediamento di vecchie fortificazione della Seconda Guerra mondiale ancora in buono stato.

Oasi delle Prigionette

Ancora più a sud, anche facilmente raggiungibile dalla provinciale 55bis, tappa d’obbligo è l’Oasi delle Prigionette. Detta anche Arca di Noè, vista la concentrazione di specie animali che si possono ammirare. È  il punto di partenza di numerosi itinerari escursionistici nel cuore del Parco di Porto Conte e nello specifico del promontorio omonimo, con le località più note: monte Timidone (361mt), Capo Caccia, Grotte di Nettuno. Vicinissima e da visitare meglio con visita guidata, i resti della Villa Romana che da proprio sulla baia di Porto Conte. Sempre da questa Oasi e all’interno della foresta demaniale, altro punto d’interesse da non farsi scappare è la breve escursione al belvedere di Cala Barca, e una volta raggiunta si potrà solo rimanere a bocca aperta per le rocce a strapiombo, il mare blu, le insenature da brivido e l’Isola Piana proprio di fronte.

Andando verso nord tramite la statale, è d’obbligo ammirare l’immensa insenatura di Porto Ferro, spiaggia profonda e sabbiosa di colore rossiccio, ai lati anche con rocce basse,  ma regno dei Serfisti per il vento quasi sempre sostenuto.

Nei pressi, con facili indicazioni, consiglio di visitare il Piccolo ma suggestivo Lago di Baraz, l’unico lago naturale sardo.

Palmavera e necropoli di Angelo Ruju

La seconda tappa, l’anno successivo, l’ho ripresa puntando alla conoscenza di due dei resti storici più rappresentativi della zona.

Il primo è stato il complesso Nuragico di Palmavera, vasta testimonianza della civiltà antica Sarda, ricco di manufatti ben conservati. Si trova alle spalle della baia di Porto conte e sulla SS125bis.

Il secondo insediamento storico è la necropoli di Angelo Ruju (ampio complesso di torre de Janas), oltre l’aeroporto di Alghero e vicino alla SP42. I giorni successivi sono ritornato all’esplorazione dei due  promontori che delimitano la baia di Porto Conte visitando, a Est, prima Punta Giglio estremità costiera che rappresenta una zona ex militare (avamposto della difesa Italiana ai tempi della seconda Guerra mondiale) che oggi ospita, oltre alle testimonianze storiche ben tenute e facilmente accessibili (torrette, bunker, ecc), anche un grande edificio ben restaurato che ospita un Rifugio-Ristorante. Vista mare spettacolare.

Sul versante ovest della Baia, invece, c’è il top delle destinazioni: Capo Caccia. È vero che il massimo è vedere quelle vertiginose falesie dall’alto, ma si riesce ad apprezzare lo stesso la maestosità della natura. Da non perdere la veduta dell’Isola Foradada (che prende il nome da una grotta alla base che la attraversa di parte in parte), l’isola Piana, e la salita alle Grotte delle Brocche rotte, con una visita spettacolare. Ho saltato la visita alle Grotte di Nettuno che avevo già visto diversi anni prima. Invito tutti ad andarci almeno una volta, basti solo per gli oltre i 600 gradini necessari per raggiungere l’ingresso (via terra naturalmente).

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casa gioiosa

Un’altra tappa d’obbligo è Casa Gioiosa (sempre sulla SP55 dopo Le Prigionette verso Capo caccia). Sede istituzionale del Pardo si trova all’interno del corpo centrale dell’ex colonia penale di Tramariglio e precisamente nel cuore del carcere vero e proprio. Raggruppa diversi ambienti tematici uno più interessanti dell’altro, dal museo della memoria carceraria, a quello immersivo dell’area marina (spettacolare), al Parco del Piccolo Principe, ecc). E’ previsto un ticket, da giornaliero ad annuale che vale però per tutte le destinazioni del Parco.

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Spiaggia dell’Argentiera

Spingendosi più a nord, direzione  Isola dell’Asinara, non si può non fermarsi alla Spiaggia dell’Argentiera. Nella Cala omonima sorge l’antico centro minerario (da cui il nome), corposo agglomerato di edifici ormai di archeologia industriale, ma in via di ristrutturazione per uso turistico. Devo dire che l’insieme della morfologia del posto, con  sabbia grigiastra, acqua trasparentissima e cristallina, rocce ferrose e luminescenti, da un certo che di affasciante e artificioso. Merita comunque la visita, se non, dopo la piccola passeggiata verso la sommità del villaggio,  per ammirare dall’alto quanto descritto. Piccola nota:  in quel periodo (fine maggio) ho trovato un ‘infestazione di piccole meduse rosse, quindi niente bagno.

Naturalmente altrettante zone d’interesse meriterebbero una visita, ma il tempo, da turista per caso, è sempre tiranno. Maggiori informazioni, e sicuramente più dettagliate le potete trovare su: algheroparks.it





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