gli eurodeputati invocano un nuovo Tetto al prezzo del gas

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Un appello urgente alla Commissione Europea per difendere famiglie e imprese dai rincari energetici. Nella lettera inviata dagli europarlamentari alla Presidente Ursula von der Leyen, si sollecita un intervento immediato per contrastare l’aumento delle bollette, proponendo una riforma tempestiva e incisiva del Meccanismo di Correzione del Mercato (MCM).

LEGGI IL DOCUMENTO INTEGRALE

Una lettera aperta alla Commissione

“Chi ha già ricevuto le bollette del gas e dell’elettricità? Avete visto che stangata il riscaldamento?” È così che Dario Tamburrano, eurodeputato del Gruppo della Sinistra (The Left), apre il suo post su LinkedIn, annunciando una lettera aperta inviata alla Commissione Europea per affrontare l’emergenza del rincaro delle bollette energetiche.

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La necessità di tutelare i cittadini

In linea con le dichiarazioni del presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, rilasciate al World Economic Forum di Davos, Tamburrano richiama l’urgenza di rinnovare il meccanismo di correzione del mercato per proteggere i cittadini dell’Unione e l’economia da prezzi energetici insostenibili

La nostra competitività dipende dal ritorno a prezzi energetici bassi e stabili. L’energia pulita è la risposta a medio termine, perché è economica, crea buoni posti di lavoro in loco e rafforza la nostra indipendenza energetica” ha affermato la von der Leyen durante il vertice in Svizzera. Le parole della Presidente fanno eco alle speculazioni avvenute nei mercati del gas alla scadenza dell’accordo di transito del gas tra Ucraina e Russia.

Come evidenziano i firmatari della lettera indirizzata all’Organo europeo, subito dopo la fine dell’accordo energetico, i prezzi spot registrati sulla piattaforma TTF, principale mercato virtuale di riferimento per lo scambio del gas in Europa, hanno superato i 50 EUR/MWh per la prima volta dal 2023. Una tendenza che potrebbe peggiorare nelle prossime settimane.

La riduzione degli stoccaggi

Nel documento sottoposto alla Commissione, viene sottolineato che, al 6 gennaio 2025, i livelli di stoccaggio del gas nell’UE erano al 69,5%, ossia il 6% in meno rispetto alla media degli ultimi 5 anni per la stessa data. “È dunque realistico aspettarsi che i livelli di stoccaggio saranno estremamente bassi alla fine della stagione di riscaldamento e che saranno necessari sforzi significativi per raggiungere l’obiettivo del 90% previsto dalla legislazione dell’UE, che causerà quindi un aumento dei prezzi” si legge. Se l’Unione Europea dovesse esaurire in modo eccessivo le proprie riserve di gas, di fronte ad un aumento repentino della domanda di gas nei settori del riscaldamento e dell’industria, potrebbe restare alla mercé degli speculatori. Questo, com’è noto, si ripercuote su famiglie e competitività, aggravando la povertà energetica nel Continente. Una soluzione a lungo termine consiste nel disaccoppiare il prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, ma ciò può avvenire soltanto ponendo fine alla dipendenza dai combustibili fossili per la generazione di elettricità. In tale contesto le rinnovabili giocano un ruolo centrale. Come spiega Tamburrano:

“Nell’UE il prezzo all’ingrosso di tutta l’energia elettrica è dato dal prezzo della frazione di energia elettrica prodotta dalla fonte più costosa, ma necessaria per soddisfare la domanda. Ora quella fonte è appunto il gas. Genera solo il 19% dell’energia elettrica dell’UE, ma l’energia elettrica costa nella maggior parte dei casi come se fosse quasi tutta prodotta dal gas: anche quando viene prodotta da fonti rinnovabili. Una tempesta perfetta. Il risultato è la crescente povertà energetica. Nel 2023 (i dati più recenti) il 10,6% dei cittadini UE ha dovuto abbassare il riscaldamento e ridurre il consumo di energia al di sotto della soglia di comfort a causa delle bollette troppo alte. Facile pensare che in seguito il numero sia ancora aumentato. Ormai è un’emergenza gravissima.” 

Le richieste degli eurodeputati

Nell’attesa che le energie rinnovabili abbiano una diffusione capillare sul territorio, i Parlamentari europei si soffermano sul bisogno immediato di risposta alle minacce che incombono, chiedendo azioni tempestive.

Il 31 gennaio 2025 è, infatti, termine previsto per il meccanismo di tutela adottato nel 2022, data oltre la quale cittadini ed economia saranno esposti ad ulteriori speculazioni.

Per affrontare questo rischio, la Commissione Europea viene dunque invitata a:

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  1. Proporre con urgenza un rinnovo del MCM, in modo che possa essere adottato ed entrare in vigore prima della data di fine prevista.
  2. Valutare se il tetto massimo del prezzo previsto nel MCM (180 EUR/MWh) sia ancora adeguato per raggiungere l’obiettivo di proteggere l’Europa dagli aumenti dei prezzi del gas e garantire la sicurezza dell’approvvigionamento di gas. Qualora si ritenga che, sulla base delle attuali condizioni, il tetto massimo non sia adeguato perché troppo elevato, invitiamo la Commissione a proporre un nuovo valore più basso.
  3. Esplorare opzioni legislative per disaccoppiare i prezzi del gas dai prezzi dell’elettricità.



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