Le cripto di Donald e Melania Trump, come funziona il «casinò digitale» degli scambi: e il conflitto di interessi?

Saliscendi per le critpovalute di Donald e Melania Trump. Dopo l’euforia delle prime ore dal lancio, le «meme coin» $Trump e $Melania hanno perso valore dopo che il nuovo presidente degli Stati Uniti non ha trattato dei suoi piani per le cripto nel suo discorso inaugurale. La cripto di Donald Trump viaggia intorno ai 42 dollari, in calo del 40% rispetto al picco di domenica. Quella di Melania è crollata addirittura del 70%, passando in tre giorni da oltre 13 a poco più di 4 dollari. 

Cosa sono le meme coin

Non che simili oscillazioni siano una novità nel mercato delle criptovalute, specialmente quando si tratta di meme coin. $Trump, $Melania e altri attivi virtuali dai nomi evocativi come Fartcoin non hanno alcun valore intrinseco né alcuna utilità. Servono, al limite, per esprimere il proprio supporto alla coppia presidenziale; più spesso, diventano strumenti per speculare. Gli investitori esperti possono infatti approfittare di eventi imprevedibili ma avvertiti dalla comunità cripto come importanti – per esempio, un tweet di Elon Musk – per comprare la cripto a piene mani e farne schizzare il valore e poi vendere una volta che «i pesci piccoli» hanno abboccato, realizzando così guadagni enormi.

Le riserve di Donald e Melania

Una specie di casinò digitale, insomma. E, nel caso delle meme coin della nuova coppia presidenziale degli Stati Uniti, il banco vince sempre. Le società affiliate a Donald e Melania Trump detengono infatti rispettivamente l’80 e l’85% del totale di $Trump e $Melania. All’inizio, infatti, il circolante delle due meme coin è stato limitato a 200 e 166 milioni di pezzi; le cripto presidenziali in circolazione aumenteranno gradualmente nel tempo sino ad arrivare a un miliardo, consentendo a Melania e Donald di monetizzare.

Il patrimonio della coppia presidenziale

Alle quotazioni attuali, la riserva di $Trump e $Melania della coppia presidenziale vale all’incirca 36 miliardi (oltre 33 miliardi quella di Donald, oltre 3 quella di Melania). Si tratta, è vero, di un guadagno teorico, soltanto sulla carta, che diventerà concreta solo quando i Trump venderanno sul mercato le cripto in loro possesso. In quel momento, $Trump e $Melania potrebbero valere zero dollari come 1000 dollari o qualsiasi altra cifra: è impossibile quindi stimare oggi quale sarà l’incasso dell’iniziativa dei nuovi inquilini della Casa Bianca. 

Le commissioni milionarie

Ciò non toglie che Donald e Melania abbiano già incassato milioni dal lancio delle due criptovalute. Le avvertenze del sito promozionale di $Trump segnalano infatti che due società riconducibili al nuovo presidente degli Stati Uniti, la Trump Organization e la Fight Fight Fight Llc, riceveranno commissioni parametrate alla quantità di scambi della criptovaluta. Ed è molto probabile che lo stesso meccanismo valga anche per $Melania. Poiché i volumi di compravendita di $Trump sono enormi – oltre 15 miliardi nelle ultime 24 ore – il margine delle società di Donald è enorme. Nel solo giorno del lancio, ha stimato Conor Grogan, un esperto di cripto, il team di Trump ha incassato commissioni per 58 milioni di dollari. 

Le critiche nell’industria

L’iniziativa non ha ovviamente mancato di suscitare polemiche, anche all’interno dell’industria cripto che pure guarda con favore all’avvento di Trump dopo l’ostilità dell’amministrazione Biden. Il fatto che il presidente degli Stati Uniti abbia lanciato una meme coin rischia infatti di danneggiare la reputazione, già traballante, dell’intero settore. Specialmente se, come spesso accade con questi progetti, all’euforia iniziale seguirà un altrettanto repentino tracollo con relative perdite per molti investitori. 

Il divieto di class action

A questo proposito, i termini e condizioni di $Trump e $Melania prevedono che gli acquirenti delle due cripto rinuncino preventivamente al diritto di proporre una class action contro i promotori delle due meme coin. Anche qualora tale clausola dovesse esser ritenuta inefficace, è difficile che il presidente degli Stati Uniti e la moglie siano convocati in tribunale a rispondere di eventuali malversazioni. Né è immaginabile un intervento da parte della Security Exchange Commission, l’autorità dei mercati, il cui nuovo capo è un fedelissimo di Trump. 

Il conflitto di interessi

A detta di diversi ex funzionari governativi, l’iniziativa di Trump e Melania configura comunque «un vergognoso conflitto di interessi» perché rappresenta una commistione fra le fortune personali del presidente e il suo ruolo pubblico. Detto altrimenti, una legislazione pro-cripto della nuova amministrazione andrebbe a favore anche di progetti, $Trump e $Melania, in cui Donald Trump ha un diretto interesse economico. Negli Stati Uniti, tuttavia, non è prevista alcuna legge sul conflitto di interessi del presidente: alcuni predecessori di Trump hanno ritenuto di conferire le loro attività imprenditoriali in un blind trust, affidandone la gestione a terzi per la durata del loro mandato alla Casa Bianca. Difficile che Trump ne segua l’esempio.