La Giunta Todde approva il Piano regionale di sviluppo: oltre 20 miliardi da qui al 2029 per sanità, istruzione e politiche sociali

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di Lorenzo Musu

Dieci punti di intervento, dieci linee programmatiche fondamentali per la crescita della Sardegna. 20 miliardi 670 milioni di euro totali a disposizione, di cui 3 miliardi e 753 milioni già stanziati e quasi 17 miliardi da programmare entro il 2029. Questo pomeriggio, in viale Trento, la presidente Alessandra Todde e la sua giunta hanno approvato il Piano regionale di sviluppo (Prs). Fra i temi affrontati e contenuti nel Piano quello della salute, dell’istruzione, delle politiche sociali e dello sviluppo economico. Poi la transizione energetica, senza dimenticare le riforme. Infine trasporti e ambiente, per i quali si prevede rispettivamente una spesa di circa 515 e oltre 1 miliardo di euro.

“Adesso possiamo cambiare la Sardegna. Per una volta abbiamo le risorse, la testa e la visione per trasformare la nostra Isola”, sostiene la presidente della Regione, Alessandra Todde. “Ci siamo focalizzati su quelle che sono le azioni principali e gli obiettivi misurabili. Il Prs è un documento vivo – precisa – che modificheremo nel corso della legislatura, perché la realtà cambia. All’interno si trova quella che è la visione della Giunta. Dobbiamo dare risposte ai sardi”.

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Il primo contenuto presentato dalla presidente è stato quello della salute, per il quale si prevedono a breve grossi cambiamenti che somigliano a rivoluzioni. “Stiamo riorganizzando e ricucendo la realtà ospedaliera territoriale. Importante allo stesso tempo cambiare radicalmente il modo in cui sardi vengono presi in carico quando hanno un problema. Pensiamo a novità come la riforma del Cup (Centro unico di prenotazione) – afferma la Todde – o avere un responsabile nelle liste di attesa. Agiremo diversamente rispetto al passato: prima c’era Centro, Nord e Sud, adesso c’è la Sardegna con delle azioni dirette a incentivare la presa in carico delle visite specialistiche. E continua: “Abbiamo anche delle azioni importanti sul personale sanitario. Ci sono discrepanze incredibili rispetto a chi fa una ‘vita di trincea’ negli ospedali e chi vive da medico a gettone che copre delle carenze ma ha anche una gratificazione economica completamente diversa. Temi arcaici che da sempre hanno caratterizzato la nostra regione”.

Sull’istruzione, rivendica il proprio impegno politico. “Ne abbiamo fatto un pilastro. Non accettiamo più passivamente i tagli che ci vengono indicati dallo Stato, diciamo no al ridimensionamento scolastico. Lavoreremo sempre più verso una riforma che dia la possibilità a chiunque di avere un’istruzione adeguata, a prescindere dal paese o dalla città”. Mentre sulle politiche sociali porta al banco i risultati ottenuti: “48 milioni già stanziati e altri 54 da investire fino al 2029. Abbiamo deciso di investire in maniera importante per rafforzare le misure contro la violenza di genere e a favore di un piano straordinario sull’edilizia sociale”.

Focus anche sulla transizione energetica, in rapporto a quelle che sono le risorse del territorio. Previsti 678 milioni per l’incentivazione delle energie rinnovabili, 112 milioni per le comunità energetiche e 64 per l’efficientamento degli edifici. Per ambiente e acqua, la regione ha stanziato nel complesso 1 miliardo e 200 milioni. “Il segnale che vogliamo dare è che l’acqua è il bene più prezioso che abbiamo – dice la Todde. Non possiamo pensare di passare in modo schizofrenico da una settimana in cui viviamo un’emergenza nazionale a una settimana in cui ringraziamo come maghi della pioggia il meteo perché riempia i nostri bacini. Questo non è da paese civile, quindi dobbiamo mettere in campo opere che ci consentano di programmare l’acqua come risorsa vera. Dalle prossime settimane si vedranno differenze sostanziali, penso al Nuorese che ha attraversato un momento di crisi importante”.

Dopo aver ricordato l’impegno verso un accompagnamento ‘diverso’ per quanto riguarda lo sviluppo economico, la presidente ha espresso la volontà nell’investire su reti e trasporti un quantitativo mai visto prima: 515 milioni di euro. “L’impatto si sta già vedendo – aggiunge -, senza scordare la sicurezza stradale. Veramente inaccettabile per una regione contare i morti sulle strade quotidianamente senza fare nulla a riguardo”.

La Todde ha infine parlato delle riforme, uno dei punti cruciali della sua campagna elettorale. “Non ci siamo dimenticati quanto detto ai sardi quando ci siamo insediati. Bisogna dotare la regione di una legislazione moderna: dobbiamo rivedere lo Statuto, concentrandoci sulla distribuzione delle deroghe. Dobbiamo chiederci se la nostra legge ci soddisfa. Fare in modo che la nostra regione sia competitiva”.

Dopo il discorso della presidente, il vicepresidente della giunta regionale e assessore alla programmazione, Giuseppe Meloni, è stato interrogato su proroga dell’esercizio provvisorio e chiusura della manovra, due questioni arrivati ai titoli di coda. “L’esercizio provvisorio è previsto ancora fino al 28 febbraio – spiega Meloni – mentre stiamo lavorando a pieno ritmo per chiudere la manovra in questi giorni, ponderando bene gli stanziamenti”.





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