Esplosioni a San Giovanni Galermo, parte degli evacuati torna a casa – lasiciliaweb

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CATANIA – La Procura di Catania ha aperto un’inchiesta sulla fuga di gas e le esplosioni a San Giovanni Galermo. Il procuratore Francesco Curcio ha spiegato che “ci sono indagini in corso”. Titolari del fascicolo sono il procuratore aggiunto Fabio Scavone e il sostituto Emanuele Vadalà. Il reato ipotizzato è disastro colposo. Tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti, quella di un eventuale errore umano. Dei 14 feriti, solo uno, il 66enne arrivato in codice rosso all’ospedale Cannizzaro con ustioni sul 10% del corpo, è ancora ricoverato: l’uomo è stato trasferito nel reparto di terapia intensiva del centro grandi ustioni.

PARTE DEGLI SFOLLATI TORNA A CASA. Una prima parte dei 160 evacuati in seguito allo scoppio è stata autorizzata a fare rientro nelle proprie abitazioni. Lo ha stabilito l’unità di crisi riunitasi alla presenza di tutte le componenti istituzionali. I tecnici di Catania Rete Gas, dei vigili del fuoco e della Protezione civile dopo le ripetute verifiche effettuate e un articolato consulto operativo, hanno garantito che sussistono i margini di sicurezza per fare rientrare i residenti solo negli immobili di via Ustica (tutta); via Salanitro 1L e 1B,  viale Tirreno civici 5-7-9. Rimangono pertanto esclusi dal via libera i residenti di tutte le altre abitazioni evacuate, secondo una stima sommaria un centinaio di persone. L’amministrazione comunale, grazie alla disponibilità del Cus Catania, inoltre, ha approntato il PalaCus della cittadella universitaria per accogliere gli sfollati che dovranno ancora rimanere lontani dalle loro abitazioni. Giovedì mattina riprenderanno le verifiche dei tecnici per valutare quali immobili potranno ritornare ad essere abilitati a ospitare i residenti. Alcuni residenti hanno segnalato casi di sciacallaggio: qualcuno avrebbe infatti approfittato della situazione per saccheggiare le case abbandonate.

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“RITORNO A NORMALITA’ IN 24-48 ORE”. La fornitura del gas metano per tutta la zona al momento rimane sospesa. Si lavora per ripristinare il servizio a circa ventimila abitanti nella zona delle vie Kertesz, Gualandi e Capo Passero di Trappeto Nord. “Stiamo lavorando, comprendiamo i disagi ma fin quando non siamo certi che non si può verificare nuovamente l’episodio di ieri, non riapriremo la fornitura di gas – ha detto il presidente di Catania Rete Gas, Gianfranco Todaro -. Chiaramente stiamo cercando di agire nei tempi più brevi possibili per evitare ulteriori disagi alla popolazione. Dobbiamo accertare quali sono state le cause. In 24-48 ore contiamo di riportare tutto alla normalità. Il rischio è stato importante. Si è verificata una perdita di gas veramente considerevole e questo non è giustificabile con le normali perdite di gas perché l’impianto è nuovo. Se c’è stata una rottura, è stata di una tubazione grande, in acciaio, sono episodi di una certa gravità”. Todaro rassicura anche sullo stato di salute degli operai coinvolti nell’esplosione insieme all’ingegnere: “Stanno bene, sono fuori pericolo e sono già usciti dall’ospedale”.

“IL PALAZZO NON ERA DISABITATO”. Il palazzo crollato non era disabitato. A confermarlo, ai microfoni di Antenna Sicilia, è stata la signora Maria Trovato: “Nel palazzo crollato ci vive mia madre, non era disabitato. E’ circolata questa notizia, ma non è vera. Mia madre abita là da 40 anni, e per fortuna non era in casa. Stava tornando in quel momento e appena scesa dalla macchina è stata coinvolta nell’esplosione, finendo sbalzata a due metri di distanza. Mia madre è stata subito portata al Policlinico. Non è in pericolo di vita, ma ha traumi e fratture e dovrà essere operata”.

A soccorrere la donna, parzialmente coperta da detriti, sono stati i vigili del fuoco. “E’ stata proprio lei a raccontarmelo – aggiunge -, è rimasta vigile tutto il tempo. Quando io sono arrivata, dopo 10 minuti, ho camminato tra le macerie. In quel momento i pompieri hanno dato l’ordine di evacuare la zona. Fino a quel momento, nonostante l’odore di gas, non era stato fatto evacuare nulla, tant’è e vero che mia madre si è ritirata tranquillamente a casa”.
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Il comandante provinciale dei vigili del fuoco Felice Iracà viene interpellato sull’argomento: “Noi abbiamo operato subito, cercando di fare il possibile. Alcuni pompieri sono stati scaraventati per terra e hanno avuto delle piccole ustioni sulle guance, piccole contusioni. Per fortuna è andata bene, però è stato un momento brutto per i ragazzi. Al momento non ci sono pericoli, dobbiamo proseguire con la messa in sicurezza dell’area. E’ probabile che l’innesco della fuga di gas sia avvenuto dentro il palazzo poi crollato, ma non è semplicissimo appurarlo. La rete del gas ora è disattivata, così come la corrente elettrica. Le concentrazioni comunque sono calate, rimane qualche sacca nella parte alta del quartiere. Confermo che non ci sono dispersi”.

 

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TROVATO IL PRESUNTO DISPERSO. Nella notte è stato trovato l’uomo che si temeva potesse essere sotto le macerie: si tratta del fratello della stessa Maria Trovato; è stato lui a farsi vivo, si era semplicemente allontanato dalla zona. L’allarme era scattato dopo che la sorella lo aveva cercato dicendo non riuscire a trovarlo, ma qualcuno aveva detto di averlo visto fuggire dopo il boato che ha scatenato anche un incendio.

FERITI DUE OPERATORI DEL 118. Nella zona dell’esplosione anche Riccardo Castro, presidente della Seus 118: “Due miei operatori sono rimasti feriti e sono stati portati al Policlinico. Per fortuna nulla di grave”. I due operatori sono stati dimessi nella tarda mattinata.



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