Quel ponte tra Italia e Finlandia nel segno del tech. «Qui gli ecosistemi sono prima di tutto relazioni»

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La nuova tappa del nostro Grand Tour arriva nella quarta città più importante della Terra dei Laghi, dove al Vantaa Future Hub si stanno mettendo le basi per supportare realtà innovative. Tommo Koivusalo: «Qui il settore pubblico è più coinvolto in questo tipo di attività rispetto all’Italia ma entrambi gli Stati sono preparati per questo mondo in rapido cambiamento»

Nel Sud della Finlandia, nella regione di Uusimaa, c’è Vantaa, una delle più grandi municipalità del Paese. Perchè ve ne parliamo oggi? Perchè c’è qualcosa che lega l’ecosistema del tech italiano a questa città, la quarta più grande della Finlandia situata a nord di Helsinki. Un file rouge che si è concretizzato in un nuovo polo che prende proprio il nome del luogo dove si trova: Vantaa Future Hub. Si tratta di un’iniziativa che si lega a doppio filo con l’ecosistema italiano perchè segue il modello proprietario ideato dall’acceleratore industriale e di open innovation, G-Gravity, guidato da Roberta Gilardi. Questo nuovo appuntamento con il nostro Viaggio in Italia allargato all’Europa e oltre quest’oggi fa tappa nel gelido freddo di Vantaa alla scoperta del nuovo polo dedicato alla tecnologia e all’innovazione.

Il building del Vantaa Future Hub

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Vantaa, dalla costruzione di nuove infrastrutture al tech

«Questo hub è per noi molto importante perchè si colloca in una posizione strategica per Vantaa, non solo da un punto di vista tech ma anche infrastrutturale – spiega Tommo Koivusalo, Director of Economic Affairs della Città di Vantaa a StartupItalia – Stiamo sviluppando un nuovo distretto urbano aeroportuale chiamato Aviapolis e stiamo pianificando di portare la linea ferroviaria più importante del paese in questo distretto. Parte di questo progetto consiste nell’introdurre l’innovazione ad Aviapolis con operatori come G-Gravity e altri selezionati».

Tommo Koivusalo Director of Economic Affairs Citta di Vantaa
Tommo Koivusalo, Director of Economic Affairs della Città di Vantaa

Un altro elemento chiave qui sono le reti internazionali, come spiega il direttore: «L’aeroporto è la porta di accesso all’estero più importante e una grande parte delle aziende finlandesi che operano a livello internazionale si trova nelle vicinanze. Allo stesso tempo, queste aziende hanno bisogno di innovazione per avere successo nella competizione internazionale. Qui abbiamo anche iniziato a costruire una linea tranviaria che migliorerà la connettività locale, mentre le principali autostrade sono molto vicine al distretto di Aviapolis. A 15 minuti a sud, si raggiunge il porto di Helsinki: una posizione perfetta per la Finlandia».

Perché G-Gravity è arrivata Vantaa?

«Tra i settori chiave per la nostra economia ci sono quelli della logistica, retail, manifattura high-tech e industria alimentare. Tuttavia, essendo Vantaa la quarta città più grande della Finlandia con 250mila abitanti (e in crescita), la struttura economica della città è abbastanza equilibrata – continua il direttore Koivusalo – Qui le startup possono essere viste come dipartimenti di innovazione esternalizzati e utili rivali per qualsiasi azienda che abbia bisogno di una spinta». Vantaa Future Hub, infatti, nasce proprio con l’obiettivo di seguire le esigenze specifiche delle circa 17mila aziende appartenenti al tessuto industriale e imprenditoriale del territorio in un approccio di innovazione multilivello che sfrutta le tecnologie più avanzate seguendo il modello proprietario ideato da G-Gravity di cui ci ha parlato la sua CEO, Roberta Gilardi: «GGravity conosceva già il tessuto imprenditoriale finlandese perchè era stata selezionata, come unica italiana, all’interno di un programma dedicato alle imprese. La Finlandia è un paese che offre una facilitazione di approccio da una visione territoriale a una globale. Qui gli ecosistemi sono pensati, prima di tutto, come relazioni, non solo progetti, e vengono inquadrati e studiati proprio in questa ottica. Prima di tornare qua, ho quindi dovuto capire se c’era, effettivamente, l’intenzione di valorizzare progetti sul territorio finlandese, che è vivace, stimola gli investimenti e offre grandi possibilità di networking». E così è stato.

Roberta Gilardi CEO di G Gravity
Roberta Gilardi, G-Gravity

«Un elemento da cui qui non si può prescindere è la fiducia: se ti dicono “sì” è “si”, se ti dicono “no” è “no”, e non ci sono mezzi termini», continua Roberta, che nel tempo ha maturato l’idea di costruire questo nuovo polo partendo dai bisogni delle imprese stesse.

Quali sono i settori su cui si lavora?

Situato nello Startup Runway, un nuovo spazio dedicato alle startup a due passi dall’aeroporto, il Vantaa Future Hub inizialmente ha ospitato oltre 20 realtà imprenditoriali primariamente nei settori della logistica, del foodtech e della tecnologia avanzata, permettendo loro di sperimentare, collaborare e scalare le proprie innovazioni. Grazie a una serie di partnership strategiche con industrie locali e leader tecnologici globali, il Future Hub ha messo a disposizione anche un Technological Playground, dove intelligenza artificiale, blockchain, IoT e altre tecnologie all’avanguardia possono essere testate e integrate in modelli di business sostenibili.

vantaa

«In questo periodo ci siamo concentrati sull’open innovation con programmi su cui sono ingaggiate le aziende, medie e grandi e le corporate ma in cui vengono coinvolte anche le startup. Si tratta di un lavoro sulla progettazione e sulla base dei trend individuati che intervengono sia per quanto riguarda il lato innovativo che nella gestione dei rapporti tra vari stakeholders», continua Roberta, e specifica che: «Il nostro obiettivo è anche quello di portare qui l’ecosistema dei nostri partner in Italia assieme ad accademici, centri di ricerca, ricercatori, verso la costruzione di un modello diverso e ancora più collaborativo. Stiamo anche già progettando nuove versioni del Future Hub».

Finlandia chiama Italia o viceversa?

Ma che cosa hanno, quindi, in comune questi due ecosistemi? A risponderci è ancora il direttore Koivusalo: «Ho notato che, in tutto il mondo, che c’è lo stesso entusiasmo e apertura con le startup. Probabilmente, qui in Finlandia il settore pubblico è più coinvolto nel supportare le attività delle startup rispetto all’Italia, soprattutto nelle prime fasi. Sono sicuro che entrambi siano abbastanza preparati per questo mondo in rapido cambiamento». E se adesso il trend che il Vantaa Future Hub segue è quello dell’open innovation, altri cluster si fanno sempre più avanti, come il settore logistico, il food, il medtech, quello delle tecnologie avanzate. «Cercheremo di capire sempre più a fondo come le aziende possono innovare queste materie anche andando a costruire ipotesi su modelli di business – conclude Roberta – Vogliamo anche che ci siano sempre più venture client a guidare questo spirito di innovazione, che ci aiutino a capire le necessità aziendali e certe dinamiche per proporre programmi ed eventi che possano attrarre ancora di più il mondo degli investimenti e delle startup. La nostra ambizione finale è quella di creare un ponte stabile tra questi due Paesi. In questo obiettivo, vogliamo coinvolgere le nostre startup per dargli un’opportunità in più di scalare e viceversa, attirare in Italia realtà finlandesi che, da noi, potrebbero trovare nuovi mercati e occasioni di sviluppo in uno scambio non solo tecnologico ma anche culturale».





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