“La Casa Brucia”, l’Umbria si mobilita per fermare guerra e invio di armi in Ucraina e Medio Oriente

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“Che l’Italia si adoperi per il cessate il fuoco immediato in Ucraina e Medio Oriente e, a tale scopo, cessi di alimentare la guerra fornendo armi e munizioni”. Chiede innanzitutto questo – facendo pressione sulle istituzioni nazionali – la mozione da presentare nei consigli comunali dell’Umbria, predisposta nell’ambito della campagna di mobilitazione popolare La Casa Brucia, promossa a livello regionale dall’associazione Umbrialeft e dall’associazione Il coraggio della pace – Disarma. L’iniziativa è stata presentata giovedì 9 gennaio al palazzo della Provincia di Perugia. Alla conferenza, moderata da Stefano Vinti di Umbrialeft, sono intervenuti Claudio Grassi, coordinatore nazionale dell’associazione ‘Il coraggio della pace – Disarma’, Fabio Barcaioli, assessore alla Pace della Regione Umbria, e Vittoria Ferdinandi, sindaca di Perugia e responsabile Pace di Anci nazionale. All’affollata presentazione erano presenti anche Luca Simonetti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e consiglieri comunali di vari Comuni umbri, intenzionati a portare avanti l’iniziativa, tra cui Alessio Rosi (M5S) di Marsciano, primo Comune dell’Umbria ad avere già approvato la mozione La Casa Brucia. “Proponiamo – ha spiegato Grassi – una mobilitazione popolare per dire ‘no’ alle guerre attraverso una campagna nazionale che faccia sentire la voce di tutti i cittadini italiani che condividono il ripudio della guerra scolpito nell’articolo 11 della Costituzione. Chiediamo che in tutti i consigli comunali, in tutte le assemblee elettive, le scuole e le università, in tutti i luoghi di lavoro, siano messi in votazione e approvati ordini del giorno/mozioni/delibere che chiedano provvedimenti concreti per porre fine alla guerra in Europa e Medio Oriente: stop all’invio di armi in Ucraina e rigetto della direttiva politica che punta a imporre la vittoria di una parte a danno dell’altra; stop all’invio di armi; sanzioni politiche, diplomatiche ed economiche nei confronti di Israele. Chiediamo che questi documenti, espressivi della volontà popolare, siano inviati ai rappresentanti del Governo italiano e delle forze politiche presenti in Parlamento per indurre il nostro Paese a compiere scelte coerenti in direzione del cessate il fuoco e della soluzione pacifica delle controversie”. In questo ambito è stata quindi presentata una bozza di mozione da portare nei Consigli comunali e che, con le opportune modifiche, può essere utilizzata per le scuole, le università e ogni altro luogo associativo.

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“Come si pone la Regione Umbria rispetto a questa tematica – ha dichiarato l’assessore regionale Barcaioli – lo mostra già la decisione di aver riaperto l’assessorato alla Pace che la giunta precedente aveva depennato. Oggi parliamo di disarmo: il presidente Mattarella ci ha ricordato che nel mondo vengono spesi 2.400 miliardi di dollari per l’acquisto di armi e questo è un abominio se si pensa che è una cifra otto volte maggiore di quella che noi spendiamo per mitigare gli effetti del cambiamento climatico. L’Italia è arrivata all’1,5% del Pil per spese militari e dobbiamo salire al 2% perché ce lo chiede la Nato. Noi vogliamo cambiare completamente tendenza e andare verso un disarmo generalizzato. Dobbiamo far tornare la parola ‘guerra’ nei cassetti della storia e dobbiamo iniziare a discutere di trovare altre soluzioni diplomatiche ai conflitti che ci sono nel mondo”. “Parlare di pace a Perugia – ha commentato la sindaca Ferdinandi – non può che riportarci alla memoria Aldo Capitini che diceva che la non violenza è il futuro dell’umanità. La pace non è solo assenza di guerra, ma è costruzione di società basate sulla giustizia sociale, l’equità e il dialogo. Mi impegno a rendere le nostre comunità e le nostre città luoghi di costruzione di pace, a portare la cultura della pace all’interno delle scuole, a lavorare sulla grande radice di mediazione culturale di cui la nostra città è erede grazie alle sue due università, a fare di Perugia, insieme ad Assisi, un grande luogo della cooperazione internazionale e del dialogo. Il disarmo è una prospettiva necessaria, non è più possibile continuare a distinguere tra fini e mezzi. Un fine nobile come quello della pace non può essere perseguito con dei mezzi non nobili come quelli della guerra e delle armi”.

Nella bozza di mozione predisposta, rispetto alla guerra in Ucraina si chiede che l’Italia: “Si adoperi per il cessate il fuoco immediato e, a tale scopo, cessi di alimentare la guerra fornendo armi e munizioni all’Ucraina; si opponga allo schieramento in Europa dei missili a raggio intermedio a capacità nucleare, già banditi dal Trattato Inf; denunci come irresponsabile e criminogena la pretesa di perseguire la vittoria militare di una parte sull’altra come soluzione del conflitto e proponga una soluzione negoziata fondata sull’equilibrio degli interessi e sui principi della cooperazione e sicurezza in Europa espressi dall’Atto finale della Conferenza di Helsinki del 1975”. Rispetto al conflitto in Medio Oriente si chiede che l’Italia: “Si adoperi per l’immediato cessate il fuoco e – a questo fine – si adoperi perché cessi ogni fornitura di armi, sia sospeso l’accordo di associazione UE-Israele e siano applicate delle sanzioni adeguate, diplomatiche, politiche e commerciali, idonee a ridimensionare l’onnipotenza di cui gode il Governo d’Israele; riconosca senza indugio lo Stato di Palestina”. A conclusione, dispone che “copia di questa delibera (ordine del giorno o mozione) sia trasmessa al ministro degli Affari esteri, al ministro dell’Interno e al presidente del Consiglio, nonché ai capigruppo di tutti i gruppi parlamentari di Camera e Senato”.

Adesione del M5S Umbria alla campagna nazionale di mobilitazione popolare La Casa Brucia. Il Comune di Marsciano il primo ad approvare la mozione

Nello scenario mondiale dove i conflitti sono ormai all’ordine del giorno, dall’Ucraina al Medio Oriente, la piccola Umbria può rappresentare un esempio e un simbolo. Ringraziamo le associazioni Umbrialeft e Il coraggio della pace – Disarma che hanno promosso a livello regionale la campagna di mobilitazione popolare La Casa Brucia. Iniziativa a cui il Movimento 5 Stelle Umbria aderisce convintamente. La mozione da presentare nei consigli comunali dell’Umbria, predisposta nell’ambito della campagna, chiede innanzitutto che l’Italia si adoperi per il cessate il fuoco immediato in Ucraina e Medio Oriente e lo stop alla fornitura di armi e munizioni.

Nel palazzo della Provincia di Perugia, dove l’iniziativa è stata presentata in conferenza stampa da Stefano Vinti di Umbrialeft con gli interventi di Claudio Grassi coordinatore nazionale dell’associazione Il coraggio della pace – Disarma, Fabio Barcaioli assessore alla Pace della Regione Umbria, e Vittoria Ferdinandi sindaca di Perugia e responsabile Pace di Anci nazionale, erano presenti anche Luca Simonetti, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, e consiglieri comunali di vari comuni umbri intenzionati a portare avanti l’iniziativa tra cui Alessio Rosi di Marsciano, primo comune dell’Umbria ad avere già approvato la mozione La Casa Brucia.

Il cessate a fuoco è il primo passo da compiere a fronte di 200 tra guerre e conflitti violenti attualmente in corso in tutte le parti del mondo. Non c’è possibilità di fermare le guerre senza stop agli armamenti. Mentre il Parlamento si appresta a votare il quarto invio di armi per una cifra totale che sfiora i 13 miliardi di euro, la terra di Aldo Capitini e San Francesco intende dare un segnale preciso anche grazie al percorso istituzionale rinnovato in Regione e nel Comune di Perugia. “Il fatto che la presidente Proietti abbia deciso di reintrodurre la delega alla pace, affidata all’assessore Barcaioli, dà la cifra di come la nostra piccola regione può rappresentare un simbolo che si riallaccia ai suoi valori identitari” sottolinea il consigliere regionale Luca Simonetti.

In questo senso il Comune di Marsciano con il sindaco Michele Moretti è stato il primo ad approvare la mozione presentata oggi e proposta a tutti i consigli comunali dell’Umbria. Tutte le forze di maggioranza del consiglio comunale di Marsciano hanno sottoscritto la mozione, poi approvata nel consiglio comunale del 19 dicembre, con l’ottica di aderire a tutte le iniziative che portano in direzione della pace. “Anche un piccolo ente ha la responsabilità di fare la propria parte” ha sottolineato Alessio Rosi, consigliere comunale Progressisti per Marsciano-M5S. Un’iniziativa che ha l’ambizione di rappresentare un sentimento ormai diventato maggioritario nel paese, ma che viene ancora espresso con difficoltà a livello istituzionale dal governo nazionale.

Luca Simonetti consigliere regionale M5S Umbria
Alessio Rosi consigliere comunale Progressisti per Marsciano-M5S

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