Bancarotta Ast di Vigevano, tutti assolti. Era coinvolto l’ex sindaco e ora consigliere regionale Andrea Sala

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Sono stati assolti dalla bancarotta e dal peculato l’ex sindaco di Vigevano Andrea Sala, ora consigliere regionale; Carlo Cavigliani (unico assente nell’udienza di oggi) ex presidente della Fondazione Roncalli; Massimo Boccalari, ex presidente del consorzio Ast e Alessandro Mazzoli, ex direttore di Ast e dell’area formazione di Fondazione Roncalli.

L’ex sindaco di Vigevano Andrea Sala e i suoi avvocati Giampiero Berti (a sinistra e Pietro Giorgis (a destra) all’uscita dal Tribunale, oggi, dopo la sentenza

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La storia che si sta trascinando da diversi anni era nata tra il 2016 al 2019.  Dopo questo periodo era partita l’istanza di fallimento e successivamente è stata evidenziata la bancarotta. Oggi è arrivata la sentenza con formula piena dal Tribunale di Pavia, presidente il giudice Vincenzo Giordano, a latere Aresini e Nevoso. La bancarotta riguardava il trasferimento del ramo formazione di Ast a titolo gratuito e la donazione di 334.941 euro a Fondazione Roncalli. La cessione sarebbe servita per dare attività e continuità alla scuola e per tutti gli imputati – secondo la ricostruzione della Procura – c’era un movente di benefici personali, come il consenso elettorale, il ruolo e il lavoro. Questa tesi, però, non ha retto, e il Tribunale ha assolto tutti. Per Sala il Pm aveva chiesto una condanna a tre anni e quattro mesi. Per Cavigliani e Mazzoli 3 anni e per Boccalari 2 anni e 9 mesi in virtù delle attenuanti e della collaborazione.

L’avvocato Pietro Giorgis, che ha difeso l’ex sindaco è più che soddisfatto: «È finito un incubo per Andrea Sala – dice all’uscita dal Tribunale di Pavia – Il processo non si doveva neanche iniziare. Sono contento per lui e ovviamente c’è una grande soddisfazione. Io l’ho detto anche in discussione nel processo, oggi non è facile fare il sindaco. Sul territorio ci sono il nido, le strade, la gente che tira per la giacchetta. In questo processo, tutta l’impostazione e le indagini risentono di una maniera non approfondita di capire alcune questioni che sono poi emerse durante il dibattimento. Tutto nasce dall’atto della cessione a titolo gratuito. Ci sono state intercettazioni a partire dal 2019 poi nel 2020 sono stati sentiti diversi testi. Ma non hanno sentito il notaio, ovvero quello che ha fatto l’atto. Allora l’abbiamo chiamato noi e in un’ora davanti al collegio ha spiegato perché quell’atto doveva essere fatto in quella maniera. Se l’avessero sentito nel 2018, al posto di cercare demoni, il processo non sarebbe neppure iniziato. Inoltre la Procura ha chiesto direttamente il fallimento di una partecipata pubblica in un momento in cui i creditori erano pochi forse un paio. Il liquidatore avrebbe potuto risolvere tutto chiedendo al Comune di Vigevano le quote che doveva pagare, così come avrebbe potuto chiederle alla provincia di Pavia che era pure socia. I debiti sarebbero stati pagati, ma questa è solo una delle cose che sono venute fuori in istruttoria. Infine, i 334 mila euro che il fallimento avrebbe voluto per se, verranno restituiti non al fallimento, ma alla Fondazione Roncalli. Era il senso di quello che si è fatto. Quei soldi erano per i corsi di formazione. Non se li è messi in tasca nessuno, sono andati a finire dove dovevano andare a finire».

Per approfondire leggi anche:arlo Cavigliani, Alessandro Mazzoli e Massimo Boccalari

Le altre difese erano sostenute da Alberto Magro per Boccalari; Alessandra Stefano per Cavigliani e Gian Luigi Tizzoni e Luca Vandone per Mazzoli. Hanno chiesto l’assoluzione per tutti, sostenendo che non veniva depredato nulla e soprattutto che l’operazione era stata suffragata da pareri di illustri professionisti. In particolare gli avvocati Tizzoni e Vandone, sempre oggi, dopo la sentenza hanno affermato: «Dopo diversi anni si chiude una vicenda complessa in un contesto in cui il nostro assistito ha sempre agito con correttezza e professionalità mettendo al centro gli interessi della scuola di formazione. Esprimiamo soddisfazione per la decisione del tribunale di Pavia che ha riconosciuto l’innocenza di tutti gli imputati».

A margine degli aspetti giudiziari emerge anche quello politico. Alessandro Corbetta, capogruppo della Lega in regione Lombardia, dichiara: «Sono molto contento per l’assoluzione con formula piena del collega Andrea Sala consigliere regionale della Lega eletto in provincia di Pavia ed ex sindaco di Vigevano per due mandati. Si tratta per lui della fine di un incubo durato anni per un processo, quello per la bancarotta della AST di Vigevano, che evidentemente non si doveva neanche iniziare. Una notizia che conferma la correttezza dell’operato di Sala, che potrà così continuare a dare il suo prezioso contributo e la sua esperienza al gruppo della Lega in Regione».





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