Il fotovoltaico supera il carbone: nuovo record nell’UE 2024

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Il fotovoltaico supera il carbone nell’UE: record storico per l’energia pulita nel 2024. Il Rapporto di Ember

Il rapporto European Electricity Review 2025 pubblicato dal think tank Ember evidenzia che nel 2024, l’energia solare nell’UE ha segnato un nuovo record, confermando di essere il principale driver della transizione energetica, nonostante le sfide economiche e politiche. Grazie a un aumento della capacità installata senza precedenti, l’Europa si avvicina agli obiettivi di REPowerEU e rafforza la competitività del settore energetico.

Il Rapporto analizza i dati annuali di generazione e domanda di elettricità nei 27 Stati membri, evidenziando i progressi compiuti nella transizione dai combustibili fossili all’energia pulita.

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Crescita solare record nel 2024

Il 2024 ha segnato un anno straordinario per l’energia fotovoltaica in Europa, con un aumento della produzione di 54 TWh (+22%) rispetto al 2023 e una capacità installata aggiuntiva di 66 GW, pari a oltre 450.000 pannelli al giorno. Questo risultato supera le previsioni nazionali e posiziona l’UE sulla strada per raggiungere i 400 GW di capacità installata entro il 2025 e i 750 GW entro il 2030.

La crescita dell’energia solare - insieme alla ripresa dell’idroelettrico e del nucleare - ha ridotto drasticamente la generazione di carbone e gas nell’UE nel 2024La crescita dell’energia solare - insieme alla ripresa dell’idroelettrico e del nucleare - ha ridotto drasticamente la generazione di carbone e gas nell’UE nel 2024
La crescita dell’energia solare – insieme alla ripresa dell’idroelettrico e del nucleare – ha portato le rinnovabili a rappresentare quasi la metà della generazione energetica del Vecchio Continente (47%) e ha ridotto drasticamente la generazione di carbone e gas nel 2024. Le fonti fossili hanno contribuito solo al 29% della produzione totale di elettricità (-39% sul 2019)- Fonte Ember

In particolare nel 2024, il fotovoltaico ha generato l’11% dell’elettricità dell’UE, superando il carbone, sceso per la prima volta sotto il 10%.
Contemporaneamente la generazione di energia da gas nell’UE è diminuita per il quinto anno consecutivo, nonostante un lieve aumento della domanda di elettricità, e la produzione totale da fonti fossili ha raggiunto un minimo storico. Questo calo, combinato con la continua riduzione del carbone, ha contribuito a ridurre le emissioni del settore energetico nel 2024 a meno della metà del picco raggiunto nel 2007.

I combustibili fossili stanno perdendo il proprio dominio sull’energia dell’UE,” ha dichiarato Chris Rosslowe, analista senior e autore principale del rapporto. “All’inizio del Green Deal europeo nel 2019, pochi avrebbero pensato che la transizione energetica dell’UE sarebbe arrivata a questo punto: il vento e il solare stanno spingendo il carbone ai margini e portando il gas in un declino strutturale”.

Tutti i Paesi dell’UE hanno registrato un aumento nella generazione solare, con 16 Stati membri che hanno prodotto più del 10% della propria elettricità grazie al fotovoltaico. In particolare, Germania e Ungheria hanno registrato un boom nella generazione solare durante le ore di picco: per più di 70 giorni, l’energia FV ha soddisfatto oltre l’80% della domanda elettrica.

Questa crescita è resa possibile anche da nuove soluzioni innovative come l’installazione di pannelli su balconi e lo sviluppo di impianti agri-fotovoltaici. Questi approcci offrono opportunità significative per integrare il solare in ambienti urbani e rurali, massimizzando il potenziale della tecnologia.

Il successo del solare nell’UE è un esempio chiaro di come le rinnovabili possano affrontare le sfide del cambiamento climatico e migliorare la sicurezza energetica. Investire in flessibilità energetica e politiche efficaci sarà la chiave per consolidare questo progresso e garantire benefici a lungo termine per tutti i cittadini europei,” ha sottolineato Chris Rosslowe di Ember.

Flessibilità energetica: la chiave per il futuro

Grazie alla maggior energia da fotovoltaico nel 2024 si sono significativamente ridotti i costi energetici durante le ore centrali della giornata. In alcuni casi, i prezzi dell’elettricità sono scesi a zero o addirittura sotto lo zero, una tendenza che ha interessato il 4% delle ore totali  in UE, rispetto al 2% del 2023.
Tuttavia questo sviluppo richiede investimenti in nuove soluzioni di flessibilità per evitare sprechi e ottimizzare l’uso del solare.

Batterie e smart electrification: soluzioni già disponibili

Le batterie giocano un ruolo fondamentale nel bilanciare la rete, consentendo di immagazzinare l’energia fotovoltaica in eccesso durante le ore di picco per  utilizzarla nei momenti di maggiore domanda serale. Nel 2023, la capacità di batterie installate nell’UE è raddoppiata a 16 GW, ma è concentrata principalmente in Germania e Italia (70% del totale). Per ampliare questa infrastruttura è necessario rimuovere barriere normative come la doppia tassazione e semplificare l’accesso ai mercati energetici.

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Anche la smart electrification rappresenta una leva fondamentale. Attraverso tariffe energetiche flessibili e contatori intelligenti, i consumatori possono adattare il proprio consumo ai momenti in cui l’energia solare è più economica. Tuttavia, in dieci Paesi UE, meno del 30% delle famiglie dispone di contatori intelligenti, con sei Paesi al di sotto del 10%.

Espansione delle reti e interconnessioni

Un’altra priorità per sostenere la crescita del solare è l’espansione delle reti e delle interconnessioni transfrontaliere. La pianificazione strategica delle reti può ottimizzare la distribuzione dell’energia solare tra i Paesi e garantire che l’abbondanza di elettricità rinnovabile raggiunga tutte le regioni europee.

L’eolico: sfide e opportunità per il futuro

Nel 2024, la crescita dell’eolico nell’UE è proseguita, pur con alcune difficoltà legate a barriere politiche interne e alle difficoltà lungo la catena di approvvigionamento. Il settore, che per il secondo anno consecutivo ha prodotto più elettricità del gas, rimane altamente competitivo rispetto alle fonti fossili e mostra segni di una ripresa significativa.

La generazione di energia eolica è aumentata di 7 TWh nel 2024, raggiungendo 477 TWh. Questo incremento, sebbene inferiore alla media annua di 30 TWh registrata tra il 2019 e il 2023, è stato influenzato da condizioni di vento meno favorevoli rispetto al 2023.

Tuttavia, ci sono segnali incoraggianti che indicano una ripresa a lungo termine per il settore eolico. Si prevede che entro il 2030 le nuove installazioni annue di capacità eolica possano raddoppiare, passando dai 13 GW stimati nel 2024 a quasi 30 GW. Inoltre, l’eolico offshore assumerà un ruolo sempre più rilevante nel mix energetico europeo, grazie alla sua maggiore efficienza nella produzione di elettricità per GW installato.

Il report segnala che i costi dell’eolico offshore hanno continuato a diminuire, con una riduzione significativa del costo livellato dell’energia (LCOE) in diversi Paesi tra cui la Germania.

Barriere politiche e riforme in corso

Le sfide del settore eolico non sono solo economiche, ma anche politiche e normative.

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Tra le principali problematiche il Report segnala gli iter autorizzativi lenti: i tempi medi per l’approvazione di progetti eolici onshore nell’UE erano di 6 anni nel 2022, ma le nuove regole puntano a ridurli a 2 anni. Alcuni Paesi, come la Germania, stanno già accelerando i processi, con 12 GW di progetti approvati nel 2024, il 60% in più rispetto al 2023.

Inoltre risulta inefficace la progettazione delle aste: alcune aste per l’eolico offshore, come quelle in Lituania e Danimarca, sono fallite a causa di schemi di supporto non adeguati.

Nonostante queste difficoltà, il 2024 ha registrato un aumento del del 40% rispetto al 2023 degli ordini di turbine che hanno raggiunto 13,1 GW tra gennaio e settembre. Inoltre la capacità aggiudicata in asta ha toccato il record di 28 GW, con la Germania che ha assegnato 19 GW.

Per raggiungere gli obiettivi del REPowerEU (440 GW di capacità eolica entro il 2030), saranno necessarie aggiunte annuali di 34 GW, ben al di sopra della media prevista di 19-22 GW. Il divario è particolarmente ampio nell’eolico offshore, dove i ritardi nei progetti e le riduzioni delle ambizioni nazionali stanno rallentando i progressi.

Tra le priorità indicate per colmare il gap nel settore eolico, emerge la necessità di rendere i processi autorizzativi più rapidi e accessibili. L’implementazione tempestiva delle riforme sarà fondamentale per accelerare lo sviluppo dell’eolico onshore. Per quanto riguarda l’offshore, sarà essenziale progettare aste che garantiscano stabilità e attrattività agli investitori, offrendo un quadro economico più favorevole. Infine, è fondamentale migliorare la capacità delle reti e delle interconnessioni, così da integrare efficacemente l’energia eolica nel mix energetico europeo.

I benefici di una minore dipendenza dai combustibili fossili

La crescita dell’eolico e del solare ha ridotto la dipendenza dell’UE dai combustibili fossili importati e la sua esposizione alla volatilità dei prezzi dall’inizio della crisi energetica.

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Secondo l’analisi di Ember, senza le aggiunte degli ultimi 5 anni di capacità eolica e solare l’UE avrebbe importato 92 miliardi di metri cubi di gas fossile e 55 milioni di tonnellate di carbone in più, per un costo complessivo di 59 miliardi di euro.

Nonostante ciò, continua Rosslowe “È necessario accelerare, in particolare nel settore eolico. Tra oggi e il 2030, le nuove installazioni annuali di capacità eolica devono più che raddoppiare rispetto ai livelli del 2024“.

 

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