L’eredità di Maria Teresa Parpagliolo Shephard: progettare secondo natura. Krasovec Lucas: “La vera sfida è generare altre occasioni di vita e futuro”

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Lucia Krasovec Lucas: “Rigenerazione è una parola poco adatta ad affrontare le sfide che ci attendono. Le società si trasformano, abbiamo bisogno di altri sguardi, nuovi mondi, di generare altre occasioni di vita e futuro. Dobbiamo avere la capacità di capire cosa è successo nel passato, come siamo arrivati alla situazione attuale, ripartire da un pensiero profondo e valorizzarlo per le generazioni future“. L’attualità del pensiero di Maria Teresa Parpagliolo Shephardsta nell’idea che la natura umana sia qualcosa di diverso dall’economia, dalle scienze, dalle emergenze territoriali e climatiche. Per Parpagliolo dobbiamo tornare ad essere in grado di capire le cose considerandole assieme, con una visione complessiva e unitaria, non in maniera separata ma in connessione, ricominciando a pensare noi stessi, la società, lo sviluppo, il mondo, in modo antropomorfo“. Partendo dalla biografia e dalle opere di Maria Teresa Parpagliolo Shephard, la prima architetto paesaggista italiana e contenute nel libro “Progettare secondo natura”, Krasovec Lucas ha offerto ai numerosi presenti nel Centro Convegni Sant’Agostino di Cortona, spunti preziosi per chi oggi si cimenta nella progettazione di spazi urbani e naturali. Il convegno, organizzato dalla fondazione E-Novetio presieduta dal dott. Massimo Lucidi, valido per il rilascio dei crediti di formazione professionale per gli appartenenti all’ordine degli architetti pianificatori paesaggisti e conservatori della Provincia di Arezzo, ha visto la partecipazione del D.G. di Assoimpredia dott. Alberto Patruno e dell’arch. Silvia Neri. L’organizzazione dell’evento è stata curata dai cortonesi Carlo Rossi e Teodoro Manfreda col supporto di sponsor privati che hanno finanziato l’evento o fornito supporto tecnico.

 

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Nella progettazione contemporanea, l’attenzione al contesto, alla sostenibilità e alla connessione emotiva con lo spazio rappresentano pilastri imprescindibili. A queste linee guida si intrecciano le lezioni di una delle figure più significative del XX secolo, l’architetto paesaggista Maria Teresa Parpagliolo Shephard, La sua opera, contenuta nel volume di Lucia Krasovec Lucas “Progettare secondo natura”, straordinaria nella capacità di unire estetica, funzionalità e rispetto per l’ambiente, offre spunti preziosi per chi oggi si cimenta nella progettazione di spazi urbani e naturali.

Maria Teresa Parpagliolo Shephard (1903-1974) è stata pioniera del paesaggismo in Italia e in Europa. Le sue opere riflettevano una visione in cui natura e architettura dialogavano armoniosamente, restituendo agli spazi un equilibrio tra la bellezza formale e l’utilità sociale.

Uno dei tratti distintivi del suo lavoro – spiega Lucia Krasovec Lucasera l’attenzione meticolosa al contesto: ogni progetto era un’opera unica, modellata sulle caratteristiche specifiche del luogo. Nei suoi giardini, parchi e spazi verdi, emergeva la capacità di integrare elementi naturali e antropici senza forzature, un approccio che oggi chiamiamo “progettazione sostenibile“.

La progettazione contemporanea può trarre ispirazione dall’approccio “site-specific” di Parpagliolo:

Prima di intervenire, è fondamentale comprendere il genius loci, ossia lo spirito del luogo. Ogni spazio ha una storia, una funzione implicita e una dinamica ecologica che non possono essere ignorate. I progetti di Parpagliolo erano pensati per essere vissuti. I percorsi sinuosi nei giardini, le aree per il riposo o per il gioco dei bambini dimostrano che la progettazione deve mettere al centro le persone. Questa visione è particolarmente rilevante oggi, in un’epoca in cui l’urbanizzazione rischia di alienare l’uomo dai suoi spazi“.

Per Parpagliolo, la bellezza di un luogo era inseparabile dalla sua sostenibilità. Oggi, questa lezione è quanto mai attuale:

La progettazione deve guardare a soluzioni che rispettino l’ambiente, privilegiando materiali locali, vegetazione autoctona e tecnologie a basso impatto“.

Nell’era della crisi climatica, Parpagliolo ci insegna che la natura non deve essere uno sfondo, ma parte integrante del progetto:

Pensare a tetti verdi, parchi urbani e corridoi ecologici è un modo per tradurre in chiave moderna la sua filosofia“.

Il lavoro di Maria Teresa Parpagliolo Shephard – spiega ancora Lucia Krasovec Lucas – rappresenta una guida per immaginare un futuro migliore per i nostri spazi. Progettare oggi non può prescindere dall’ascolto: del luogo, delle persone e delle esigenze del pianeta. Coniugare questi elementi non è solo una sfida tecnica, ma un atto creativo, poetico e profondamente etico”.

In un mondo sempre più disconnesso dalla natura, le opere e l’approccio di Parpagliolo ci ricordano che

la progettazione deve ritrovare il suo legame originario con l’ambiente e con l’essere umano. E forse, guardando ai suoi giardini, possiamo iniziare a ripensare il nostro modo di vivere gli spazi, ritrovando equilibrio e bellezza“.

L’autrice. Lucia Krasovec Lucas. Architetto, PhD e Post PhD sull’architettura e la città razionalista, ha insegnato in Università nazionali e internazionali, integrata da un’attività poliedrica nel campo dell’architettura, della ricerca, delle arti, del design. Ha pubblicato numerose monografie e articoli. Presidente nazionale (2017-2018) e Vice Presidente (2015-2016) di AIDIA-Associazione Italiana Donne Ingegneri e Architetti, co- Fondatrice (2012) e Presidente (2012-2015*2049-2021) di AIDIA sezione di Trieste, Componente del Comitato Scientifico degli Stati Generali delle Donne, Ispettore Onorario MIBACT, componente di numerose associazioni come Italia Nostra, Inarch, Fidapa BPW. È stata consigliere all’Ordine degli Architetti di Trieste (2013-2017) e componente di numerose Commissioni edilizie, di area vasta e del paesaggio. Ha condotto esperienze di analisi, ridefinizione e valorizzazione di spazi storici, urbani e nel paesaggio, è stata consulente per amministrazioni pubbliche e centri di ricerca nazionali e internazionali. Ha ricevuto la Medaglia e il Diploma di Benemerenza dal Ministro degli Interni per l’attività di supporto tecnico sul campo a seguito del terremoto umbro-marchigiano nel 1998, e la Medaglia del Presidente della Repubblica per l’ideazione e organizzazione della serie di convegni Immagine della città nel 2014. Organizza e promuove incontri, conferenze, dibattiti sul tema della città e dei temi connessi alla comunità, convinta che la disseminazione di buone pratiche possa determinare giusti orientamenti nelle scelte decisionali per la collettività e il suo territorio.

Maria Teresa Parpagliolo Shephard può venir considerata la prima architetto paesaggista italiana le cui opere e scritti hanno contribuito in modo significativo all’evoluzione del concetto di giardino e paesaggio. Le traiettorie della sua vita, che si intrecciano a quelle del padre Luigi e di molte altre figure importanti nel panorama italiano dell’architettura e del paesaggio del primo Novecento, si snodano principalmente tra Roma e l’Inghilterra, e il riscoprirle diventa man mano un’avventura irrinunciabile. Ogni traccia apre ad un mondo magnifico di pensieri, luoghi e persone che hanno creduto nella necessità di migliorare la vita dell’essere umano con l’architettura e i giardini, come fosse una missione. La qualità dei suoi progetti, caratterizzati da una interessante contaminazione tra le architetture dei giardini storici italiani e le innovazioni degli architetti paesaggisti internazionali, soprattutto inglesi, esprime una ricerca di soluzioni ancora molto attuali. La sua attività progettuale poliedrica e intensa include l’Esposizione Universale di Roma del 1942 (attuale EUR), il Festival of Britain a Londra (1951), la sede RAI di viale Mazzini (Roma, 1966), l’Hilton Hotel sul Monte Mario a Roma (1965), per citarne solo alcuni. Maria Teresa Parpagliolo Shephard è stata inoltre corrispondente del Journal of Institute of Landscape Architects, di cui faceva parte, e collaboratrice della rivista Domus negli anni Trenta.

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