Mps lancia ops su Mediobanca

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Nuovo colpo di scena nella partita del risiko bancario italiano. MPS ha annunciato il lancio di un’offerta pubblica di scambio totalitaria su Mediobanca. Lo si legge in una nota dell’istituto senese, in cui spiega che l’operazione  valuta Piazzetta Cuccia 13,3 miliardi di euro e offre un premio del 5,03% sul prezzo di chiusura di Borsa di ieri. Mps offre 23 azioni per ogni 10 azioni Mediobanca portate in adesione. L’obiettivo dell’offerta è acquisire l’intero capitale sociale e conseguire la revoca delle azioni Mediobanca dalla quotazione su Euronext Milan.

Dettagli dell’operazione

Mps prevede di completare l’esecuzione dell’offerta pubblica di scambio su Mediobanca entro il terzo trimestre del 2025. Tra le condizioni a cui è subordinata l’offerta pubblica di scambio di Mps su Mediobanca figura il conseguimento del 66,67% del capitale di Piazzetta Cuccia. La condizione di efficacia, al pari delle altre posta da Mps, è rinunciabile “solo espressamente” dalla banca.

L’operazione consentirà, inoltre, un’accelerazione nell’utilizzo delle dta detenute da Mps, con un valore attuale netto stimato a beneficio degli azionisti di Mediobanca di euro 1,2 miliardi, pari a circa il 10% dell’attuale capitalizzazione di mercato di Mediobanca.

Ricordiamo che, ad oggi, il Ministero dell’Economia detiene l’11,7% di Mps, mentre Delfin e Caltagirone hanno rispettivamente il 19,8% e il 9,9% di Mediobanca.

Le sinergie

Dalle nozze dei due gruppi – si legge nella nota di MPS – “nascerà un nuovo campione nazionale nel settore bancario italiano, che si posiziona al terzo posto nei segmenti chiave, con una forte complementarità di prodotti e servizi e caratterizzato da un business mix altamente diversificato e resiliente, con rilevanti sinergie industriali. Il nuovo gruppo – continua ancora la nota – proteggerà e favorirà lo sviluppo dei due già forti brand Mps e Mediobanca, preservandone il posizionamento e le competenze uniche e consentendo alle famiglie e alle imprese italiane di accedere a una piattaforma di servizi bancari più ampia e integrata”.

Significativa – continua la nota – la creazione di valore per tutti gli azionisti con una maggiore redditività rispetto ai business standalone (rote pro-forma di circa il 14%) e una forte solidità patrimoniale (cet1 ratio pro-forma a circa il 16%), unitamente a un dividendo sostenibile e in aumento.

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Luigi Lovaglio, Amministratore Delegato di Monte dei Paschi  ha evidenziato: “con questa operazione di natura industriale vogliamo segnare un nuovo approccio nel percorso di consolidamento del settore bancario che in maniera innovativa crea valore da subito sia per gli azionisti di MPS che di Mediobanca. Puntiamo a un nuovo campione nazionale, con due brand di eccellenza, che vogliamo proteggere e ancor più valorizzare. Un nuovo e moderno gruppo bancario altamente competitivo, leader in business specialistici chiave e con una forte solidità patrimoniale, che si pone l’obiettivo di svolgere in modo sempre più virtuoso il ruolo di sostegno a famiglie, imprese e comunità locali”. “Insieme e a beneficio di tutti gli azionisti, abbiamo l’opportunità di creare un player con un modello di banca globale best-in-class e resiliente, facendo leva su competenze distintive e complementari, capillari reti distributive e agili piattaforme digitali. Una combinazione di business unica di talenti, know-how, brand e valori. La giusta sintesi per un’eccellenza italiana su cui costruire un futuro di crescita e innovazione a beneficio di clienti, dipendenti, azionisti e tutti gli altri stakeholder”.

La reazione dei mercati e degli analisti

Di segno opposto la reazione della Borsa alla notizia dell’ops. A metà mattinata, se Mediobanca guadagna il 6,41% a 16,27 euro, Mps perde il 5,51% a 6,59 euro. L’operazione del Monte dei Paschi, che prima dell’apertura del mercato offriva un premio del 5% circa rispetto ai valori di chiusura di ieri, si ritrova così a sconto. Ai valori attuali la valutazione implicita della banca target presenta uno sconto del 6,8%.

Anche per gli analisti il prezzo offerto da Mps non pare essere sufficiente. Ne sono convinti gli esperti di Equita, secondo cui “il premio riconosciuto risulta modesto, considerando anche la probabile riduzione dell’appeal speculativo sul titolo Monte Paschi”. Non solo. Dubbi vengono avanzati anche per le possibili sinergie. “Intravediamo difficoltà nel mantenimento e nell’apporto di nuove professionalità all’interno del gruppo risultante, con il rischio di una diluizione delle specificità distintive di Mediobanca”.

Anche per gli esperti di Kbw il potenziale di sinergie è visto come “limitato”. Motivo per il quale l’offerta “ha limitate chance di successo”.  Gli analisti di Intermonte mettono invece l’accento sul fatto che, includendo le sinergie indicate e l’effetto delle Dta, post-deal l’impatto a livello di utile per azione sarebbe in crescita high single digit. 

Secondo Filippo Diodovich, Senior Market Strategist di IG Italia, l’offerta di Banca MPS su Mediobanca ha sorpreso notevolmente la comunità finanziaria italiana e internazionale, soprattutto in merito alla capitalizzazione di mercato. Banca MPS ha un valore di 8 miliardi di euro contro i 12 miliardi di euro abbondanti di Mediobanca.

“Crediamo che questa manovra abbia molteplici obiettivi. Non solo la creazione di un terzo polo bancario, dopo quelli di Intesa Sanpaolo e Unicredit, ma anche quello di riuscire a prendere il controllo di Generali. Delfin e Caltagirone (azionisti sia di MPS/Mediobanca e Generali) avevano provato senza successo già due volte in passato ad acquisire il controllo della grande compagnia assicurativa italiana, ora in trattativa per fare una joint venture con i francesi di Natixis nell’asset management.

Tornando all’offerta di MPS, riteniamo che le possibilità di successo siano basse per più ragioni. L’offerta è considerata ostile dal CdA e ha un prezzo, a nostro avviso, basso rispetto alle potenzialità di Mediobanca. Le sinergie del nuovo gruppo sarebbero molto limitate (nonostante la possibile accelerazione nell’utilizzo delle DTA)”

 



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