Il decreto Milleproroghe sposterà le scadenze della rottamazione quater delle cartelle esattoriali. Per chi aveva già aderito all’iniziativa, il pagamento è stato prorogato fino al 15 marzo, anche per le prime rate che erano già scadute.
“Riapriamo i termini fino al mese di marzo per chi non è riuscito a pagare le rate della rottamazione”. Il viceministro dell’Economia Maurizio Leo, intervenuto a un convegno a Napoli, ha confermato che il decreto Milleproroghe darà più tempo a chi è indietro con i pagamenti per la rottamazione quater. Il sistema, che storicamente ha portato risultati poco soddisfacenti, permette di mettersi in regola con il Fisco pagando i debiti accumulati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022, ma senza interessi di mora né aggio né sanzioni.
Non saranno riaperti i termini per aderire alla rottamazione: solo chi ha già preso parte all’iniziativa sarà interessato dalle nuove regole. Le prime due rate avrebbero dovuto essere versate negli ultimi mesi dello scorso anno, ma il governo era già intervenuto per spostare la scadenza una prima volta, come ha ricordato oggi Leo: “Abbiamo prima differito i termini al 18 dicembre, e adesso un nuovo rinvio, in modo che i contribuenti possano recuperare la rottamazione quater, che è andata bene. Stiamo adottando tutte le misure per invogliare i cittadini a definire i rapporti con il fisco, gradualmente e con sanzioni molto ridotte”.
Dunque, per chi ha già aderito alla rottamazione quater il nuovo pagamento sarà da effettuare entro il 15 marzo 2024. Questo potrà includere sia le prime due rate – scadute nel 2023 – che la terza, attualmente da versare entro il 28 febbraio.
Il decreto non interviene sulle rate successive previste per quest’anno, quindi al momento sono confermati gli stessi termini. In particolare, la quarta rata dovrà essere pagata entro il 31 maggio 2024, la quinta entro il 31 luglio, la sesta entro il 30 settembre. Per chi deve versare in più anni, poi, ogni anno si ripetono le stesse scadenze: 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio, 30 settembre. Per chi ha usato la divisione in rate più ampia, questi pagamenti potrebbero procedere fino al 2027.
Per il pagamento da effettuare entro il 15 marzo le modalità saranno le stesse dei precedenti e dei successivi. Chi lo desidera potrà effettuare il versamento andando di persona in banca, oppure agli sportelli bancomat con il servizio Cbill. È possibile pagare anche con i servizi di home banking, o andando alle Poste, o anche nei negozi di tabaccai che hanno i circuiti Sisal e Lottomatica. Ancora, si possono versare i soldi dovuti con l’applicazione PagoPa oppure dal sito dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione. Nessuno di questi servizi ha bisogno di una prenotazione, mentre se si preferisce pagare direttamente a uno sportello dell’Agenzia delle Entrate è necessario prenotare un appuntamento.
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