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Oggi, 21 settembre, comincia a Siracusa “Expo DiviNazione” che durerà fino a domenica 29 e di cui il G7 Agricoltura e Pesca vero e proprio (in programma dal 26 al 28) sembra essere diventato quasi un evento collaterale.
Tanti gli aspetti meritevoli di approfondimento, soprattutto le molte questioni direttamente connesse all’agricoltura e alla pesca, a cominciare dalle attualissime criticità climatiche e relative conseguenze che riguardano non il futuro ma già il presente. Dovrebbero essere priorità assolute, non sembra però che siano in testa ai pensieri del ministro Francesco Lollobrigida. E neanche a quelli del sindaco di Siracusa Francesco Italia e di altri amministratori locali, nonché di autoproclamati esperti di marketing territoriale che da mesi si muovono, agiscono, parlano come se si stesse organizzando un evento essenzialmente di promozione turistica.
Intendiamoci, a noi non dispiace che si creino opportunità lavorative per albergatori, ristoratori, attività artigianali ed altre attività locali. Ma l’uso del centro storico quale “set naturale” è diventato sempre più indiscriminato e spregiudicato.
Il “ritorno d’immagine”, espressione vaga se non confortata da dati concreti, appare il criterio di scelta adottato in base a valutazioni e convinzioni dell’amministrazione comunale; per meglio dire del sindaco, e dell’assessore alla Tutela e valorizzazione dei Beni e delle Attività culturali, Unesco, Sviluppo e valorizzazione del Turismo (e altro ancora) Fabio Granata. Al quale l’esperienza di certo non manca essendo stato, qualche lustro fa, assessore regionale sia alla Cultura che al Turismo.
Pertanto Granata è, dovrebbe essere, il più indicato – per competenza, deleghe assessoriali, acume politico – a spiegare, non a noi (volendo pure a noi) ma alla città di cui è amministratore, lo stravolgimento che in questi giorni abbiamo visto di alcuni luoghi, cosiddetti “dell’anima”, situati a Ortigia, il quartiere più famoso della “città di acqua e di luce” che è Siracusa.
Stand palchi e gazebo a Ortigia non sono certo una novità; ma non si erano mai viste, tutte assieme e distribuite in più di 40 punti diversi del quartiere, circa 200 installazioni di stand e strutture anche di grandi dimensioni, una moltitudine di piante sistemate dove capita (facendo sloggiare, immaginiamo, il genius loci o chi per lui) e persino diverse decine di macchine agricole.
Per dare l’idea, qui pubblichiamo una selezione delle foto che abbiamo scattato quasi alla conclusione degli allestimenti, eseguiti nel giro di alcuni giorni (che si aggiungono ai dieci dell’esposizione vera e propria) sotto le direttive, scenografie comprese, dello staff del ministero dell’Agricoltura.
In piazza Archimede sono stati piazzati gli stand dell’Inail, di Poste Italiane ed altri, in tutto una decina, formando un semicerchio attorno alla Fontana di Artemide/Diana dea della caccia. Il che limita la visuale del gruppo scultoreo comprendente anche la ninfa Aretusa e il dio del fiume Alfeo, protagonisti di un celebre mito legato alla fondazione greca di Siracusa.
Metà del cosiddetto salotto della città, l’ellittica piazza Duomo, tra le facciate dell’Arcivescovado, della Soprintendenza e della chiesa di Santa Lucia della Badia è occupata dai vistosi stand istituzionali del Ministero italiano dell’Agricoltura, della Regione Siciliana e del Ministero dell’Agricoltura del Giappone.
La suggestiva scenografia dell’adiacente piazza Minerva è stata alterata dalla scelta di collocare, in modo massiccio e invasivo, lunghi filari di vasi con alberelli fra la facciata laterale della Cattedrale (il Duomo) e il lato del Municipio dove è anche ubicato il padiglione di accesso agli scavi dell’Artemision. Inoltre, in mezzo alle piante si vedono dei macchinari e più avanti, di fatto in piazza Duomo, alcuni trattori.
In piazza Minerva c’è pure lo stand di FederUnacoma, la Federazione nazionale costruttori Macchine per l’Agricoltura che ha aderito in modo entusiastico all’evento, come da comunicato ufficiale nel quale ha così annunciato la sua presenza: “Macchine agricole in trasferta a Ortigia. Fra chiese antiche, palazzi storici e siti archeologici dell’isola, FederUnacoma ricreando paesaggi naturali per fare da sfondo a trattrici, mietitrebbie, macchine operatrici, attrezzature e tecnologie digitali per l’agricoltura, andrà a dare rilievo globale all’innovazione in agricoltura. Circa 80 modelli di macchine e tecnologie di nuova generazione esposti in tre aree: via Minerva; la zona antistante la Capitaneria di porto; la piazza del Tempio di Apollo”.
In questa pseudo ricreazione di “paesaggi naturali” (sic) installati “fra chiese antiche, palazzi storici e siti archeologici”, la Federazione dei costruttori di macchine agricole non è certo sola. Ad esempio tra i blocchi di piante a ridosso della ringhiera che contorna l’area del Tempio di Apollo, spiccano il logo e alcuni pannelli della Coldiretti, la principale organizzazione, per numero di associati, di imprenditori agricoli in Italia e in Europa.
Sarà per questo motivo, sarà che il presidente Ettore Prandini ha un certo feeling col ministro Lollobrigida e con la presidente del Consiglio Meloni, all’expo siracusano Coldiretti è più presente di chiunque altro, con postazioni in piazza Archimede, stand appoggiato al palazzo del Banco di Sicilia; al Molo Zanagora (come Coldiretti Pesca); in Riva Nazario Sauro e, innanzitutto, a Riva della Posta con una mega ed esclusiva installazione che copre quasi interamente Piazza della Posta: dove un cartello del Comune di Siracusa e della Protezione Civile indica, in modo assolutamente inutile, che quella è un “Area di Emergenza”, un “Area di Attesa Sicura”. Di sicuro, in attesa della prossima “vetrina nazionale” o “internazionale” che sia.
Foto La Civetta/L’Isola dei Cani
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