G7 Agricoltura in Sicilia, l’Italia indica la rotta mondiale #adessonews

Non sarà solo una passerella per le migliori eccellenze agricole e alimentari italiane (200 stand e 600 aziende), ma un confronto a livello mondiale sul futuro dell’agricoltura a conferma del cambio di passo che il Governo Meloni vuole imprimere a un settore inserito tra le priorità dell’Agenda politica italiana ed europea. La scelta di una località del Mezzogiorno, Ortigia, in provincia di Siracusa, per il G7 Agricoltura e Divinazione-Expo24 sottolinea ancora una volta, dopo il vertice dei capi di Stato che si è tenuto in Puglia, l’impegno ad accendere i riflettori sul Sud che in quest’ultimo anno si è distinto per i primati nel settore agroalimentare, dall’export alle produzioni di qualità, Oggi la kermesse si apre con l’intervento della presidente del Consiglio Giorgia Meloni che ha sempre sottolineato il valore e la strategicità dell’agroalimentare, tanto da inserirlo tra i settori chiave del Piano Mattei. 

I sette Grandi 

I lavori vedranno infatti la partecipazione accanto ai governanti delle nazioni del G7 i rappresentanti dei Paesi africani. Perché un capitolo importante del racconto dell’agricoltura è incentrato sul nuovo rapporto che l’Italia vuole costruire con la sponda africana del Mediterraneo per una collaborazione che supporti lo sviluppo di quei territori e apra nuovi mercati al Made in Italy. Innovazione, cooperazione con Paesi in via di sviluppo e reciprocità nel commercio per riaffermare il ruolo dell’agricoltura nella produzione di cibo di qualità e nella gestione dei territori sono i temi chiave al centro della “nove giorni”, come ha spiegato il ministro dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida. E sarà anche il primo G7 nella storia dedicato non solo all’agricoltura ma anche alla pesca, che per il ministro considera è tra i comparti più strategici per l’Italia e per il sistema Paese.

«Vogliamo mostrare un’Italia – ha spiegato Lollobrigida – che sia in grado di contribuire sotto ogni punto di vista allo sviluppo del pianeta insieme alle Nazioni che compongono il G7 ma anche con i Paesi in via di sviluppo dell’Africa. Dialogheremo con le associazioni agricole, con il mondo della ricerca e dell’innovazione, con i giovani, con la nostra industria e i nostri produttori». Un’occasione unica per rilanciare quella vocazione che, secondo Lollobrigida, «ci permette di essere orgogliosi e consapevoli del nostro valore e della qualità delle nostre produzioni». 

Le aree tematiche

Quattro le aree tematiche: scienza e innovazione in agricoltura per l’adattamento ai cambiamenti climatici; le giovani generazioni come agenti di cambiamento in agricoltura; il contributo della pesca e dell’acquacoltura sostenibili alla sicurezza alimentare; il contributo del G7 allo sviluppo dell’agricoltura nel continente africano. Sul tappeto saranno poste questioni che non riguardano solo il sistema agricolo, ma l’intera collettività. Perché oggi il cibo è diventato un fattore fondamentale a livello economico e politico. Un elemento di sicurezza per i Paesi. Dal Covid alle guerre la capacità di autoapprovvigionamento è diventato un obiettivo perseguito da tutti gli Stati. Ecco perché la finalità indicata dal ministero dell’Agricoltura e della Sovranità alimentare è quella di affrontare il tema alimentazione non limitandolo agli interessi di settore, ma dell’intera collettività. Vanno infatti identificati percorsi nuovi per garantire a tutti l’accesso al cibo e soprattutto sicuro. Ma tra le priorità ci sono anche la sostenibilità ambientale ed economica dei modelli agricoli e alimentari. L’agroalimentare in tutte le sue sfaccettature compreso il legame stretto con la cultura e lo sport. Perché agricoltura, cibo, cultura e sport sono gli elementi che hanno reso grande l’Italia nel mondo in un racconto che intreccia tutti questi aspetti. Ecco perché Divinazione Expo, che come recita lo spot è «Un evento straordinario aperto a tutti» rappresenta una formula per mostrare i livelli raggiunti dalle ricchezze italiane.

Un’occasione anche per «conquistare» i giovani sui quali si intende investire sia per la prosecuzione dell’attività a cui solo le nuove leve potranno imprimere una svolta in termini di sviluppo e innovazione, e sia nella veste di consumatori perché saranno loro la cinghia di trasmissione nella società delle buone abitudini alimentari che si incarnano nella Dieta Mediterranea, simbolo del mangiare sano e della longevità. 

L’Unione Europea 

Il vertice di Siracusa si apre in una fase particolarmente delicata sul fronte della politica europea.

La designazione del vice presidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto, è una buona notizia anche per il settore agricolo. Fitto avrà infatti un ruolo di supervisore anche nelle questioni agricole e alimentari. Si potrà dunque creare un importante gioco di squadra con Lollobrigida su tematiche cruciali per il futuro. La nuova Commissione dovrà entrare nel vivo della riforma della Politica agricola comune (Pac), la cassaforte dell’agricoltura. Mentre la presidente della Commissione Ursula von der Leyen ha promesso un piano per il settore entro i primi cento giorni. Un documento strategico alla base del nuovo documento è stato già messo a punto, ma presenta molti lati oscuri. A partire proprio dalle risorse che, secondo il lavoro realizzato dagli esperti, dovrebbero premiare gli agricoltori più bisognosi. Andando così a contrastare con gli obiettivi, più volte ribaditi dalla presidente von der Leyen, puntati su competitività del settore e rafforzamento del reddito dei produttori. Una Pac di sviluppo e non sociale. La trattativa non si preannuncia facile per il nostro Governo e una sponda come Fitto è preziosa. L’ex ministro, grazie a una serrata trattativa con Bruxelles, ha infatti ottenuto un aumento di quasi tre miliardi delle risorse del Pnrr per l’agricoltura, in due capitoli cruciali, i contratti di filiera che riguardano molte filiere del Mezzogiorno, dall’olio al grano, e i pannelli solati da installare sui tetti dei fabbricati rurali per produrre energia pulita senza scippare neppure un ettaro di superficie coltivabile. In una visione di un’agricoltura avanzata proiettata sul rafforzamento produttivo connesso con le agroenergie in linea con un Green Deal davvero sostenibile.