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Quello è accaduto in seguito mostra non solo quanto sia delicato il rapporto tra Google e Israele, ma anche i limiti dell’attività di controllo del colosso sulla presunta disinformazione negli annunci sponsorizzati. Diversi dipendenti (attuali e non) di Google hanno raccontato a Wired US che la campagna anti-Unrwa è solo una delle tante che Israele ha messo in piedi negli ultimi mesi e che hanno suscitato lamentele sia all’interno che all’esterno dell’azienda.
Da maggio a luglio, quando gli utenti hanno inserito nella barra di ricerca di Google oltre 300 termini relativi all’Unrwa, gli annunci israeliani sono stati visualizzati nel 44% dei casi in cui teoricamente sarebbero potuti comparire anche quelli di Unrwa USA, stando ai dati dell’account Google Ads della non profit americana. Nel frattempo, i link sponsorizzati di Unrwa USA sono comparsi solo nel 34% delle ricerche correlate.
Kronenfeld afferma che l’impatto della campagna di Israele è difficile da misurare. La sua organizzazione ha speso decine di migliaia di dollari nel tentativo di superare le offerte del paese per gli spazi pubblicitari di Google. Ciononostante, solo nella prima metà di quest’anno Unrwa USA ha pareggiato le donazioni raccolte in tutto il 2023. I 78mila donatori di quest’anno sono un record per l’organizzazione, che è stata fondata nel 2005.
Kronenfeld spiega che l’aspetto che la preoccupa veramente è che gli americani vengano esposti alla propaganda di Israele quando cercano di capire il ruolo dell’Unrwa nella crisi in corso. Oltre agli annunci di ricerca, Israele ha pubblicato negli Stati Uniti – sempre attraverso Google – annunci video in cui si sostiene che “l’Unrwa è indistinguibile da Hamas“ e che “continua ad assumere terroristi“. La reazione da parte dell’opinione pubblica potrebbe mettere ulteriormente a rischio il sostegno all’Unrwa da parte del governo statunitense, che fino all’inizio della guerra era stato il principale donatore dell’ente.
“È in atto una campagna eccezionalmente forte per demolire l’Unrwa – dice Kronenfeld –. Voglio che il pubblico sappia cosa sta succedendo […], soprattutto in un momento in cui le vite civili sono sotto attacco a Gaza“.
Il portavoce di Google Jacel Booth ha dichiarato a Wired US che i governi possono pubblicare annunci sul motore di ricerca purché rispettino le policy dell’azienda e che sia gli utenti che i dipendenti sono invitati a segnalare possibili violazioni. “Le applichiamo in modo coerente e senza pregiudizi – ha spiegato Booth –. Se troviamo annunci che violano queste politiche, agiamo rapidamente“. Negli ultimi quattro mesi Wired US ha inviato numerose richieste di commento al consolato di Israele a New York, senza mai ricevere risposta.
La reazione dell’Unrwa
Utilizzando quasi 1,5 miliardi di dollari all’anno provenienti dalle donazioni, l’Unrwa impiega circa 30mila persone per istruire, nutrire e fornire assistenza a milioni di rifugiati palestinesi a Gaza e nelle aree limitrofe. I suoi sostenitori sostengono che Israele non gradisca il fatto che l’agenzia preservi lo status di rifugiati dei palestinesi, che potrebbe garantire loro maggiori possibilità di poter reclamare un giorno i territori occupati.
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