Numeri e dati per un 2024 da analizzare

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Il presente Report evidenzia alcuni dati estratti dalla rilevazione dei dati previsionali Excelsior realizzata da Unioncamere relativa all’annualità 2024. I dati riportati sono a carattere provinciale e si riferiscono al territorio della provincia della Spezia.
La rilevazione nazionale Excelsior si basa su informazioni acquisite mensilmente tramite circa 285.000 interviste effettuate a livello nazionale presso il campione di imprese individuato ed è una stima della previsione dei flussi di entrata ottenuta tramite la modellizzazione della serie storica di alcuni dati, provenienti da fonti amministrative, integrati con quelli campionari delle indagini mensili realizzate da Unioncamere nel corso dell’anno.

Il quadro generale
Dalla lettura del Bollettino annuale Excelsior 2024 emerge che il 68% delle imprese spezzine ha programmato nel corso dell’anno di effettuare assunzioni e che tale percentuale risulta leggermente superiore rispetto a quella rilevata lo scorso anno (66%).
Nel contempo si rileva, però, una diminuzione del numero dei lavoratori che le suddette imprese intendono assumere: dalle 21.250 unità del 2023 si è infatti passati alle 20.240 unità del 2024, decremento che in termini percentuali si traduce in un -4,8%. Nel 2024 è, invece, risultata costante la propensione delle imprese a ricorrere a lavoratori giovani (cioè al di sotto dei 30 anni): tale percentuale, pari al 34%, è risultata, infatti, uguale a quella dei due anni precedenti.

Per quanto riguarda le difficoltà di reperimento dei profili ricercati, che hanno riguardato il 49% delle entrate previste nel 2024, occorre registrare un aumento di 2 punti percentuali rispetto al dato del 2023 (47%). I problemi di reperimento attesi sarebbero derivati prevalentemente da una scarsa presenza di persone disponibili (31,8%), mentre in misura minore sarebbero imputabili alla preparazione inadeguata dei candidati (13,1%) e nel 4% dei casi ad altri motivi. Si segnala, altresì, come nel 66,7% dei casi l’esperienza (nella professione o nel settore di inserimento) richiesta al candidato sia stato un elemento determinante ai fini dell’assunzione.

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Analizzando le previsioni per comparto di attività economica, si evidenzia come il settore che nel 2024 ha previsto la maggioranza delle assunzioni sia stato quello dei “Servizi di alloggio e ristorazione – servizi turistici” con il 32,9% delle assunzioni previste complessivamente in provincia; seguono il settore degli “Altri servizi” con il 18% del totale delle assunzioni previste, le “Industrie metalmeccaniche ed elettroniche” con il 15,3%, il “Commercio”, che si attesta al 13,1% del totale previsto e le “Costruzioni” con l’8,7%. 2024 – La Spezia
Di fatto, nella programmazione delle entrate annuali, emerge come il settore dei servizi risulti preponderante rispetto a quello dell’industria.

Dallo studio dei dati Excelsior emerge come le entrate previste nel 2024 siano per il 67% programmate nelle aziende aventi un numero di dipendenti compreso tra 1 a 49, per il 18% nelle imprese con 250 dipendenti e oltre e per il 15% in quelle imprese aventi un numero di dipendenti compreso tra 50 e 249.

Dal punto di vista del tipo di contratto, si evidenzia come l’88,9% dei contratti proposti in provincia della Spezia sia rappresentato da contratti tipici (a tempo determinato, indeterminato, altro tipo), mentre come per il restante 11,1% siano invece previste forme contrattuali non alle dipendenze dell’impresa (in somministrazione, collaborazione, e altri). Si noti, inoltre, come il dato del primo tipo di contratti risulti maggiore sia di quello regionale (86,8%) che di quello nazionale (83,3%) e come, invece, il dato relativo al secondo tipo appaia inferiore sia al dato ligure (13,3%) che a quello italiano (16,8%).

Per quanto attiene al genere richiesto, nel 50% dei casi il genere è ritenuto un elemento indifferente in quanto l’impresa ritiene che la mansione richiesta possa essere svolta sia da un uomo che da una donna, mentre nel 18% dei casi viene indicato il genere femminile e nel 32% quello maschile. La prevalenza femminile si riscontra nel settore del “Commercio” (32%), negli “Altri servizi” (27%) e nei “Servizi avanzati di supporto alle imprese (26%).

Le modalità di recruiting impiegate dalle imprese spezzine sono in linea con i dati regionali e nazionali e fanno emergere come sia ancora forte la tendenza italiana del “passa-parola” rispetto ai canali istituzionali, siano essi pubblici (servizi per il lavoro dei CPI) o privati (agenzie per il lavoro, società di selezione).

L’identikit del lavoratore più ricercato dalle imprese
Analizzando i dati delle entrate previste suddivisi per gruppi professionali, emerge come i tre gruppi professionali più richiesti risultino essere i seguenti:
– per il 43,2% “Professioni qualificate nelle attività commerciali e nei servizi” (8.750), ricercati in particolare nell’area “Esercenti e addetti nelle attività di ristorazione” ed in quella degli “Addetti alle vendite”; per queste professioni si ha la fetta più rilevante di giovani impiegati di età inferiore ai 29 anni;
– per il 17,2% “Operai specializzati” (3.590), ricercati soprattutto nell’area “Costruzioni e mantenimento di strutture edili” e, in generale, nella fascia di età superiore ai 30 anni; – per l’13,9% “Professioni non qualificate” (2.820), ricercate principalmente nell’area “Servizi di pulizia” e nella fascia di età superiore ai 30 anni.
A seguire, come gruppi professionali richiesti, risultano per il 7,9% le “Professioni tecniche” (1.600), per il 6,9% i “Conduttori di impianti e operai di macchinari fissi e mobili” (1.400), per il 5,8% gli “Impiegati” (1.180) e per il restante 4,4% i “Dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione” (900).

Andando ad analizzare le specifiche figure, le tre professioni più richieste nel 2024 in provincia della Spezia sono quelle degli “Addetti nelle attività di ristorazione” (5.870), degli “Addetti alle vendite” (2.010) e del “Personale non qualificato nei servizi di pulizia” (1.850) 2024 – La Spezia Si segnala, inoltre, la rilevanza complessiva di tutte quelle professioni raggruppate sotto la voce “Operai specializzati”, che rappresenta complessivamente 3.590 entrate, ripartite principalmente tra “Operai addetti alle costruzioni e al mantenimento di strutture edili”(800), “Operai addetti alle rifiniture delle costruzioni” e “Fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (630 in entrambi i casi).

Inoltre, si evidenziano, come professioni più richieste:
– tra gli “Impiegati”, gli “Addetti alla segreteria e agli affari generali” (460) e gli “Addetti all’accoglienza e all’informazione della clientela” (420);
– tra le “Professioni tecniche”, i “Tecnici dei rapporti con i mercati” (340), i “Tecnici della salute” (290) ed i “Tecnici in campo ingegneristico” (260);
– nella categoria dei “Dirigenti, professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione”, gli “Ingegneri” (310), gli “Specialisti delle scienze gestionali, commerciali e bancarie” (140), e gli “Specialisti in discipline artistico-espressive”.

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Le maggiori criticità di reperimento
Osservando i dati suddivisi per grande gruppo professionale, le criticità di reperimento emergono in primo luogo nella categoria degli “Operai specializzati” e, a seguire, in quella dei “Conduttori di impianti e macchinari fissi e mobili” e in quella delle “Professioni tecniche”.
Analizzando invece i dati per settori emerge che i settori che incontrano maggiori difficoltà di reclutamento del personale sono, in ordine decrescente, le “Costruzioni”, le “Industrie metalmeccaniche ed elettroniche” ed i “Servizi di alloggio e ristorazione; servizi turistici”.

Gli indirizzi di studio e le competenze più richieste dalle imprese.
Analizzando gli indirizzi di studio più richiesti e le relative difficoltà di reperimento emerge che a livello universitario l’indirizzo più ricercato è quello “Economico”, seguito da “Ingegneria industriale”, “Insegnamento e formazione” e indirizzo “Sanitario e paramedico”. Tra questi, l’indirizzo che risulta essere di più difficile reperimento (75,4%) è quello “Sanitario e paramedico”;
– a livello secondario l’indirizzo più ricercato in provincia è l’indirizzo “Turismo, enogastronomia e ospitalità”; seguono “Amministrazione, finanza e marketing” e “Meccanica, meccatronica ed energia”; quest’ultimo è, tra quelli sopra indicati, anche l’indirizzo che fa registrare la maggiore criticità di reperimento (80,1%);
– le qualifiche di formazione e diplomi professionali più ricercati sono, sempre in ordine decrescente, quelli ad indirizzo “Ristorazione”, “Meccanico”, “Edile” e “Servizi di promozione e accoglienza”; tra questi, l’indirizzo per il quale si registra la maggiore difficoltà di reperimento ( 73,4%) è quello meccanico 2024 – La Spezia

Per quanto attiene, invece, in generale alle entrate complessive previste per titolo di studio, emerge come il 72,4% sia rappresentato dal livello di istruzione secondario e dalla qualifica o diploma professionale nel loro complesso, l’8,1% dal livello universitario, lo 0,9% dall’istruzione tecnologica superiore (di seguito denominata ITS) e come, infine, nel 18,6% dei casi il titolo di studio richiesto sia la scuola dell’obbligo. Queste percentuali variano, ovviamente, a seconda dei gruppi professionali considerati.

Complessivamente la composizione dei titoli di studio richiesti registra variazioni tra industria e servizi: infatti, mentre il livello universitario è richiesto nel primo caso per il 10,8% e nel secondo per il 7,1%, il livello secondario, l’ITS ed il diploma o qualifica professionale registrano, nel loro insieme, rispettivamente nell’industria un 71,9% e nei servizi un 73,8%; per la restante parte, invece, il titolo di studio richiesto è la scuola dell’obbligo.

Infine, si segnala come i dati del livello di istruzione, dell’indirizzo specifico e delle competenze richieste facciano emergere come per le imprese, in modo del tutto trasversale, siano di elevata importanza le cosiddette “soft skills” (capacità comunicative, lavorare in gruppo, problem solving, flessibilità ed adattamento) e le competenze “tecnologiche”, nell’ambito delle quali si rileva come “utilizzare competenze digitali” sia considerato di estrema utilità per quasi tutti i candidati.

 

 

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