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Spese: arrivano i primi aumenti dopo un anno di pandemia, ecco cosa sale. E nei prossimi mesi? #adessonews

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Scattano i primi rincari dopo un anno di pandemia. Se infatti alcune tariffe legate alle spese familiari rimangono stabili o addirittura scendono, come i tassi sui prestiti, altre voci, come Rc auto, mutui, bollette e internet casa salgono. L’avvio della campagna vaccinale e il profilarsi all’orizzonte di un possibile ritorno alla normalità stanno contribuendo a far oscillare alcuni costi, che potrebbero cambiare ancora nel corso dei prossimi mesi. Molto dipenderà dall’andamento della pandemia, dalla ripresa della fiducia dei consumatori e dal miglioramento della situazione economica. Ecco come, secondo l’analisi di Facile.it.

 

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Mutui: primi segnali di aumento del tasso fisso
In contemporanea con lo scoppio della pandemia, si è registrato un calo dei tassi dei mutui. Queste condizioni sono perdurate per tutto il 2020 e ancora oggi gli indici sono mediamente inferiori rispetto a quelli rilevati prima dell’arrivo del Covid. Qualcosa però sta cambiando tanto che, nelle ultime settimane, il tasso fisso è tornato a crescere. Per un mutuo di 126.000 euro da restituire in 25 anni, il Taeg medio è infatti passato dall’1,58% di gennaio 2020 all’1,24% di febbraio 2021 e poi all’1,35% a marzo, vale a dire l’8,9% in più rispetto a febbraio. L’aumento del tasso fisso, spiegano gli esperti di Facile.it, è legato alle previsioni di crescita dell’economia americana e, di riflesso, alla possibile ripartenza di quella europea e della sua inflazione, aspettative che hanno determinato un aumento dell’IRS, l’indice che guida il tasso dei mutui fissi.
Più stabile, invece, l’andamento del tasso variabile, calato nel 2020 e ancora oggi fermo su livelli minimi. per la simulazione sopra indicata, il Taeg medio è passato dall’1,08% rilevato a gennaio 2020 all’1,03% di marzo 2021. Torna quindi ad allargarsi la forbice tra tassi fissi e tassi variabili, che negli ultimi anni si era ridotta ai minimi.
Nei prossimi mesi, se per il tasso variabile non sono previsti grossi scostamenti, quello fisso potrebbe salire ulteriormente di qualche punto base qualora le aspettative di inflazione dovessero trovare conferma.

RC auto, inversione di tendenza in vista
Come è noto, il lockdown, con la conseguente diminuzione delle auto in circolazione e dei sinistri registrati, ha determinato una contrazione delle tariffe assicurative. Dopo il calo di marzo e aprile, e qualche piccolo aggiustamento tra maggio e giugno, in corrispondenza delle prime aperture, i premi medi sono rimasti su livelli bassi per tutto l’anno e ancora oggi le condizioni sono favorevoli. Anche in questo caso, però, qualcosa è cambiato e la curva delle tariffe sembra aver iniziato una inversione di tendenza, tanto che da gennaio a febbraio 2021 è stato rilevato un rincaro, sia pur lieve, dei premi medi: +1,44%.
L’andamento delle tariffe RC auto è strettamente legato all’andamento della pandemia e delle eventuali restrizioni alla mobilità; con l’aumento dei veicoli in circolazione e dei sinistri stradali, non è da escludere che le tariffe assicurative possano continuare a salire nei prossimi mesi sino a raggiungere i livelli pre-Covid. Va detto, però, che le compagnie assicurative potrebbero scegliere di assorbire parte di questi aumenti e mantenere le tariffe basse sfruttando i risparmi conseguiti nel 2020.

Bollette luce e gas, tariffe più care rispetto all’inizio della pandemia
L’arrivo del Covid ha determinato un calo importante del costo dell’energia. A partire dall’ultimo trimestre dello scorso anno, però, i prezzi sono tornati a salire e oggi le tariffe medie sono addirittura superiori rispetto a quelle rilevate prima dell’inizio della pandemia. Nei prossimi mesi, molto dipenderà dal costo dell’energia. Arera nei giorni scorsi ha già annunciato un aumento di luce e gas per il trimestre aprile-giugno, che inizia proprio oggi.

Prestiti, i tassi tornano a scendere grazie alla ripresa
Andamento opposto per i prestiti personali: il Covid-19 ha avuto un impatto estremamente negativo sul settore e l’esplosione della pandemia ha portato, nella prima metà del 2020, ad un atteggiamento di maggior cautela da parte delle società di credito, che si è tradotto in un aumento dei tassi di interesse e in un irrigidimento dei criteri di valutazione dei richiedenti. Tuttavia, l’aumento di fiducia dei consumatori, l’arrivo dei primi vaccini e l’approvazione delle misure di stimolo volute dalla Commissione europea hanno favorito una riduzione graduale dei tassi che oggi si aggirano intorno al 6,44%. Anche nei prossimi mesi il miglioramento delle condizioni generali dovrebbe portare ad un aumento del tasso di approvazione delle richieste di finanziamento. Non è da escludere, inoltre, un ulteriore calo dei tassi di interesse e un riallineamento con gli indici pre-pandemia.

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Telefonia mobile stabile ma con più Giga, tariffe internet più care
Notizie in chiaroscuro arrivano dal mondo della telefonia. Sul fronte mobile non sono state rilevate grandi variazioni tra le tariffe proposte da gennaio 2020 ad oggi: l’importo medio è stabile a circa 13 euro al mese per chi cambia operatore o attiva una nuova Sim. Da sottolineare però che nell’ultimo anno è aumentato il traffico dati messo a disposizione dagli operatori, passato, in media, dai 50 GB di gennaio 2020 ai 70 GB di
marzo 2021.
Guardando alle tariffe relative al servizio di internet casa, invece, si è evidenziato un aumento dei prezzi offerti a chi vuole cambiare operatore o attivare una nuova linea. Si è infatti passati dai 28,18 euro al mese di gennaio 2020 ai 29,68 di marzo 2021, con un rincaro del 5,3%. L’incremento delle tariffe è stato rilevato, in realtà, a partire dalla seconda metà del 2020 e dopo tale data le tariffe sono rimaste stabili.
Per il futuro, non sono previsti ulteriori rincari per quanto riguarda le tariffe di telefonia mobile e fissa offerte a chi vuole cambiare operatore o attivare una nuova linea.

Conti correnti
Guardando ai conti correnti non sono stati rilevati cambiamenti significativi dal punto di vista dei costi. Tuttavia, se continuano ad esistere i cosiddetti conti a zero spese, va comunque evidenziato come anche alcuni istituti che storicamente offrivano la gratuità del servizio hanno cominciato a richiedere un canone fisso. Non solo. Sono sempre più numerosi gli istituti che cercano di disincentivare conti “fermi” o con eccessiva liquidità, vedi l’esempio di Fineco che potrebbe essere seguito da altri istituti.

 



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