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C’è anche Satispay, startup piemontese da un miliardo leader nei pagamenti on line, nella lista delle aziende che partecipano all’Hackathon della Regione per realizzare il nuovo software del Centro unificato di prenotazioni (Cup). La “gara di cervelli” su cui si baserà il nuovo bando regionale è partita oggi, lunedì 23 settembre.
Tra le aziende che partecipano alla competizione si nota anche la presenza di Esosphera, società specializzata nell’intelligenza artificiale applicata ai voicebot. «Tra le varie ipotesi al vaglio c’è quella di proporre a chi chiama il Cup una sorta di assistente virtuale. Una “chat box” semplice da usare che possa dare sostegno ai pazienti» spiega Fabio Pammolli, presidente della Fondazione AI4Industry e coinvolto in prima persona nei lavori per la creazione del nuovo Centro.
Hanno preso parte alla gara anche la Pfizer, Teleccom, Althea, Leonardo, Bd, Bfsolution, Cosmo, Csi, Deloitte, Draeger, Engineering, Exprivia, Ey, Gpi, Ikinova, Iset-Telecom, Kpmg, Mapsgroup e Msd, per citarne alcune. «Stiamo lavorando su tre aree operative in particolare – prosegue Pammolli -. La multicanalità per l’accesso alle prenotazioni, l’analisi predittiva che permette di individuare come si distribuiscono nel territorio e nel tempo i picchi di domanda e la rilevazione e correzione di anomalie in tempo reale».
Il bando di gara
La dead line per la realizzazione del nuovo Cup è serrata: entro il 15 ottobre dovranno essere presentati i progetti alla Commissione. Da lì nascerà il nuovo bando. Ultimo tassello: la gara per la rete. Entro la primavera del 2025 è prevista l’assegnazione e poi l’entrata in funzione del Centro.
I pazienti cronici
«L’idea è quella di creare un Cup “pilota” per le altre regioni d’Italia che, grazie all’uso dell’intelligenza artificiale, si faccia carico delle criticità maggiori e, in particolare, dei pazienti che presentano patologie croniche, il 25% circa dei piemontesi» ha spiegato l’assessore regionale alla Sanità Federico Riboldi, a margine dei lavori dell’Hackathon. «Ne ho parlato con ministro Schillaci con l’auspicio che possa diventare un progetto di portata nazionale» aggiunge l’assessore che, con il nuovo sistema, prospetta un generale «cambio di approccio». Il Cup «potrà seguire gli avanzamenti e lo stato di ogni singolo paziente e i malati cronici verranno contattati direttamente, anziché chiamare il centralino».
Incentivi e Asl
Per quanto riguarda gli operatori poi l’assessore ipotizza un sistema di incentivi, che potrebbe essere applicato anche ai sanitari per smaltire le liste d’attesa. «Lavoreremo sulle dotazioni economiche» spiega Riboldi e non risparmia una stoccata neppure ai direttori delle Asl coinvolti nel processo di smaltimento delle liste. «Chi non segue le mie indicazioni non può lavorare con noi» premette e rivendica un approccio manageriale alla gestione del problema. «Se un direttore non fornisce l’agenda come gli viene richiesto o non taglia liste d’attesa va a fare altro» aggiunge, annunciando una verifica puntuale delle agende elettroniche delle Asl. «La questione doveva già essere risolta» conclude.
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