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Il presidente delle federazione, Fabio Cerchiai, ha proposto un rafforzamento di incentivi fiscali a vantaggio dei singoli risparmiatori-investitori di lungo periodo
Febaf rilancia “una sistemica ed organica alleanza pubblico-privato” all’interno di “una cornice europea”. Lo ha proposto il presidente della federazione, Fabio Cerchiai, in apertura della sesta Giornata dell’Investitore Istituzionale, organizzata da Febaf.
Una proposta articolata, quella illustrata da Cerchiai, e che parte dalle garanzie che lo Stato può rilasciare a favore di Pmi, favorendone la crescita, e nei confronti della realizzazione di infrastrutture.
A questo proposito, Cerchiai ha citato il Fondo centrale di garanzia, per il quale auspica “il consolidamento” della riforma in scadenza a fine 2024; ma anche il piano Archimede, che contribuirebbe a colmare il gap infrastrutturale italiano.
“Interventi che vanno nella giusta direzione, ma che sono insufficienti – secondo il presidente di Febaf – a risolvere le tante criticità esistenti”.
L’alleanza dovrebbe concretizzarsi anche con un rafforzamento di incentivi fiscali a vantaggio dei singoli risparmiatori-investitori di lungo periodo. “Si potrebbe prevedere una riduzione progressiva delle aliquote fiscali per coloro che mantengono i loro capitali impegnati per periodi lunghi, fino anche all’azzeramento del carico fiscale”, è la proposta di Cerchiai, che sottolinea anche come questo genererebbe un duplice beneficio: “da un lato, il sostegno all’economia reale attraverso la creazione di posti di lavoro e lo sviluppo di infrastrutture; dall’altro, una remunerazione più vantaggiosa per chi decide di investire in Italia perché il risparmio paziente merita tutela e valorizzazione nell’interesse generale del paese”, chiosa il numero uno della federazione.
Febaf propone infine al governo “una task force congiunta di alto livello per affrontare queste tematiche nell’interesse generale del paese e dei risparmiatori”.
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