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Unioncamere, in collaborazione con InfoCamere, ha pubblicato sul proprio sito istituzionale la prima edizione dell’ ” Osservatorio nazionale sulla crisi d’impresa ”, un nuovo strumento che presenta un’analisi relativa all’andamento delle procedure concorsuali, di quelle stragiudiziali e degli altri istituti di regolazione della crisi, effettuata monitorando i dati delle “aperture” dei procedimenti registrati presso tutte le Camere di commercio italiane.
L’arco temporale preso in considerazione è il triennio 2021- 2023 ed il 1° semestre 2024, al fine di consentire il confronto sul ricorso alle varie procedure prima e dopo l’adozione del nuovo Codice della Crisi d’impresa.
Nel dettaglio, l’analisi fornisce un quadro sull’evoluzione della composizione negoziata, del concordato semplificato, degli accordi di ristrutturazione, del concordato preventivo, della liquidazione giudiziale e della liquidazione coatta amministrativa, arricchendo i dati delle “aperture” con quelli relativi alla dimensione aziendale (numero di addetti), forma giuridica (spa, srl, snc, sas, ecc.), fatturato medio, settore merceologico e ripartizione territoriale per regione.
L’analisi evidenzia un significativo cambio di rotta nel tempo riguardo all’utilizzo delle varie tipologie di strumenti (stragiudiziali e concorsuali).
Il documento rileva anzitutto, che si è registrato un lieve calo del ricorso alla procedura di Fallimento/Liquidazione giudiziale passata da 8.720 aperture nel 2021 a 7.685 nel 2023, con una flessione più significativa nel corso dell’anno 2022.
Tra i dati più salienti è evidenziato un utilizzo sensibilmente in decrescita del Concordato preventivo: da 1.067 aperture nel 2021 a 678 del 2023 (scendendo dal 10,2% al 7,1% sul totale degli strumenti analizzati), assieme ad una riduzione, anch’essa significativa, dello strumento della Liquidazione coatta amministrativa (da 372 unità nel 2021 a 222 nel 2023).
Fonte: Unioncamere
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