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Il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti ha intentato una causa contro Visa, accusandola di mantenere un monopolio illegale nel settore delle carte di debito, violando le leggi antitrust.
Violazione delle leggi antitrust, causa contro Visa
Secondo l’accusa, Visa avrebbe sfruttato la sua posizione dominante per imporre accordi esclusivi a banche ed esercenti, limitando la concorrenza e incrementando le commissioni sulle transazioni.
Il procuratore generale Merrick Garland ha sottolineato che “Visa ha acquisito illegalmente il potere di addebitare commissioni ben superiori a quelle che avrebbe in un mercato competitivo“, causando un aumento dei costi per consumatori e imprese.
Il Dipartimento di Giustizia degli Usa ha intentato una causa contro Visa
Come riporta la Repubblica, Visa controlla oltre il 60% delle transazioni con carte di debito negli Stati Uniti, generando circa 7 miliardi di dollari all’anno in commissioni di interscambio, note anche come “commissioni di swipe“. Queste commissioni vengono applicate ogni volta che una transazione viene elaborata attraverso la rete di Visa.
Il monopolio delle carte debito
La causa fa parte di una più ampia campagna dell’amministrazione Biden per contrastare le pratiche monopolistiche e l’incremento dei costi nei settori chiave dell’economia, come quello dei pagamenti digitali, un tema cruciale anche nelle imminenti elezioni presidenziali.
L’inchiesta su Visa è iniziata nel 2021, lo stesso anno in cui il Dipartimento di Giustizia ha bloccato l’acquisizione da parte di Visa della società fintech Plaid, un’operazione che avrebbe ulteriormente rafforzato il dominio dell’azienda nel settore dei pagamenti digitali.
Sotto inchiesta anche Mastercard
Anche Mastercard, altro gigante del settore, è sotto inchiesta per pratiche simili.
Entrambe le società sono da anni al centro di contenziosi, e nel 2019 hanno accettato di pagare 5,6 miliardi di dollari ai commercianti statunitensi per risolvere una causa collettiva riguardante pratiche anticoncorrenziali.
Visa continua a operare a livello globale, inclusa l’Italia, dove collabora con Nexi, leader nel settore dei pagamenti digitali.
Tuttavia, questa nuova causa potrebbe ridisegnare il panorama delle transazioni elettroniche, con importanti implicazioni per l’economia statunitense e mondiale.
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