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Nel comparto della moda sostenibile, secondo l’azienda, il proprio potenziale innovativo riuscirebbe a generare un mercato da 560 miliardi di dollari
Evoralis, azienda specializzata nella scoperta e nello sviluppo di enzimi per la depolimerizzazione della plastica, ha chiuso un round Seed da 2,5 milioni di sterline (2.99 milioni di euro) guidato da LIFTT, società italiana di venture capital focalizzata in investimenti deep-tech. Al finanziamento hanno partecipato anche Cambridge Enterprise Ventures, Parkwalk Advisors e Backbone Ventures, oltre ad alcuni investitori focalizzati sull’economia circolare come Circular Plastics Accelerator e Archipelago Ventures, e business angels.
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Che cosa fa Evoralis?
L’impresa sta sviluppando enzimi innovativi in grado di scomporre anche le fibre miste e composite più difficili, verso una nuova economia circolare nel settore tessile. Con la sua tecnologia enzimatica propone una soluzione concreta per riciclare oltre l’80% dei prodotti tessili, compresi quelli composti da fibre miste e composite contenenti plastica. Lo spin-out del laboratorio Hollfelder dell’Università di Cambridge sfrutta una piattaforma di screening ad alto rendimento basata sulla microfluidica che può scoprire e perfezionare gli enzimi capaci di scomporre le plastiche complesse nei loro componenti di base. Questa piattaforma, in grado di accelerare lo screening degli enzimi fino a 1.000 volte rispetto ai metodi tradizionali è sostenibile sul piano economico, nel settore tessile e delle materie plastiche.
Gli obiettivi futuri di Evoralis
Secondo l’azienda, l’approccio rivoluzionario di Evoralis consentirà la separazione dei diversi materiali all’interno dei tessuti e ha il potenziale per generare un mercato da 560 miliardi di dollari. La piattaforma ha già attirato l’attenzione dei principali rivenditori di moda, che hanno incaricato Evoralis di sviluppare enzimi specifici per il riciclaggio di nylon e poliuretano, due dei polimeri sintetici più difficili da riciclare.
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