Regionali: affluenza in netto calo. E. Romagna, Bonaccini presidente con il 49%. Calabria, vince Oliverio

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La tornata elettorale in Emilia Romagna e in Calabria si รจ chiusa con una serie di dati da non sottovalutare. Confermate le previsioni di vittoria del Partio democratico. Ma sono altre due le novitร  di questa domenica elettorale: il crollo dell’affluenza, verticale e ‘storico’ in Emilia-Romagna, e la cavalcata della Lega che, a Bologna e dintorni, si impone come secondo partito. Novitร  che รจ lo stesso premier Matteo Renzi a sottolineare con un tweet: “Male affluenza, bene risultati: 2-0 netto. 4 regioni su 4 strappate alla destra in 9 mesi. Lega asfalta forza Italia e Grillo. Pd sopra il 40%”. Parole che riflettono la soddisfazione per i risultati e la preoccupazione per il dato dell’astensione rimarcato negli stessi minuti da fonti del Nazareno e che tengono conto di un crollo dell’affluenza impressionante. In Emilia-Romagna, ha votato il 37,7% degli elettori, in Calabria il 44,1%.

Bonaccini vince in Emilia Romagna

Stefano Bonaccini, modenese, classe 1967, giร  membro della segreteria nazionale del Pd guidata da Matteo Renzi e da 2009 segretario regionale del Pd, รจ il nuovo presidente della Regione Emilia Romagna. La vittoria รจ apparsa certa fin da metร  spoglio, con Bonaccini in testa con il 48% contro il 31,2% dello sfidante del centrodestra Alan Fabbri, che ha subito telefonato per complimentarsi col nuovo governatore. A ruota, รจ seguita la telefonata di Renzi. A spoglio terminato Bonaccini ha raggiunto il 49,05% (615.516 voti) contro il 29,85% di Fabbri (374.653 voti). Dato per favorito alla successione di Errani (che nel 2010 fu eletto con il 52,07% , per un totale di 1.197.789 voti), uscito vincente dalla primarie dove ha sconfitto Balzani, Bonaccini si trova ora perรฒ ora a dover affrontare l’incubo dell’astensionismo in una regione abituata da sempre ai seggi pieni, dove l’affluenza in queste regionali ha registrato il dato choc del 37,8%, fermandosi ben al di sotto della soglia psicologica del 50% In Regione, erano 3,4 milioni gli elettori aventi diritto al voto: alle regionali del 2010 andรฒ a votare il 68,07% mentre alle Europee di soli sei mesi fa il 69,99%. L’ Emilia Romagna รจ tornata al voto in seguito alle dimissioni anticipate di Vasco Errani per l’inchiesta Terremerse, dopo 15 anni di Presidenza in Via Aldo Moro, e dopo una campagna elettorale segnata dallo scandalo dell’inchiesta “spese pazze” in regione sui rimborsi dei gruppi consiliari. Sei i candidati in gara: Stefano Bonaccini (centrosinistra), Alan Fabbri (Centrodestra), Giulia Gibertoni (Movimento 5 Stelle) Alessandro Rondoni (Ncd-Udc), Cristina Quintavalla (Altra Emilia-Romagna) e Maurizio Mazzanti (Liberi cittadini). A metร  spoglio, Gibertoni aveva il 13,3%, Quintavalla il 3,6%, Rondoni il 3,7%, Mazzanti l’1,1%. A scrutinio terminato, la candidata grillina รจ rimasta ferma sul 13,3% (166.386 voti), Quintavalla si รจ fermata al 4%, Rondoni al 2,66%, Mazzanti all’1,12%. Bonaccini dovrร  ora fare i conti in particolare con la forte affermazione del candidato del centrodestra, il sindaco leghista di Bondeno Alan Fabbri, 35 anni, candidato di Lega , Forza Italia e Fratelli d’Italia: Fabbri, fortemente sostenuto in campagna elettorale dal leader della Lega Nord Matteo Salvini che in Emilia Romagna ha giocato la sua partita in vista di una eventuale leadership nazionale. Ma anche con il vero significato del crollo dell’affluenza.

Ma รจ il risultato dell’affluenza che getta per la prima volta l’Emilia-Romagna in fondo a tutte le classifiche: รจ andato a votare il 37,6% degli aventi diritto e questo “avrร  conseguenze molto serie” sul futuro politico in regione per dirla con il politologo Paolo Pombeni, per il quale domenica “รจ crollata una leggenda”.

“C’รจ un pezzo di Pd che ha voluto dare un segnale restando a casa”. L’analisi a caldo di Bonaccini, arrivato in viale Aldo Moro dopo le 2 di notte quando ormai la tendenza era chiara, racchiude la spiegazione del “disastro” certificato. Il democratico, individuato con “stranissime” primarie celebrate di corsa a settembre dopo le dimissioni di Errani per la condanna per falso ideologico, doveva essere il “bersaniano” che avrebbe traghettato il “Pd rosso” verso la sponda liberal di Renzi; ma i “malpancisti” del premier, lo zoccolo duro che nella terra della svolta della Bolognina, lo hanno voluto punire disertando i seggi. “Non si puรฒ essere soddisfatti di una partecipazione cosรฌ bassa – ha spiegato il neopresidente -. Bisogna leggere lucidamente questo voto. Ora abbiamo cinque anni per dimostrare di fare bene. Bisogna portare un grande cambiamento”. ย Stefano Bonaccini ha riconosciuto che l’inchiesta sulle spese dei consiglieri regionali ha “generato sfiducia” negli elettori in Emilia-romagna. “C’รจ anche il tema di una parte del Pd e qualche pezzo di sindacato che ha deciso di stare a casa”, ha poi aggiunto il vincitore delle regionali, intervenendo ad ‘Agorร ‘. “Salvini ha avuto un grande risultato, ma Salvini non ha dato problemi a noi, noi abbiamo un altro problema che e’ l’astensionismo – ha sostenuto -. Salvini รจ un problema oggi per Grillo e Berlusconi”.

Fabbri รจ arrivato in Regione per ultimo, verso le 3 del mattino, ma รจ di certo il piรน soddisfatto e per questo ha rispolverato i toni della vecchia Lega: “Siamo molto soddisfatti. Il Pd in queste elezioni รจ stato asfaltato, in molti comuni terremotati siamo il primo partito”. E ne ha anche per i “grillini”: “Oggi, il M5S non rappresenta piรน un cambiamento”.

Gibertoni continua ad avere un tono differente dal leader Cinque stelle che l’ha di fatto abbandonata in campagna elettorale: “Da un lato non c’รจ nessuna opposizione, dall’altro non c’รจ una vera sinistra: c’รจ stato solo un simpatico teatrino, ma noi siamo stati danneggiati da questa polarizzazione”.

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Calabria, Oliverio vince con il 61% dei consensi

Con le elezioni anticipate, a seguito della condanna a sei anni per abuso d’ufficio dell’ex governatore Giuseppe Scopelliti, il centrosinistra riconquista la Regione Calabria on Mario Oliverio, del Pd. Il neo presidente ha conquistato poco piรน del 61% dei consensi (per il dato definitivo mancano ancora un centinaio di sezioni), ma circa il 56% dei calabresi aventi diritto al voto non si e’ recato alle urne, decretando cosi’ un vincitore su tutti, l’astensionismo. Il centrodestra, diviso, ha raccolto il 23% con Wanda Ferro (Fi, Casa delle liberta’ e FdI-An) e l’8% con Nico D’Ascola (Ncd e Udc). Flop del Movimento 5 Stelle, con il 4% di Cono Cantelmi, mentre non va oltre l’1% Giovanni Gattuso, con L’altra Calabria. Le vicende giudiziarie che hanno interessato il palazzo regionale, quindi, hanno pesato piรน di quanto si pensasse, con l’affluenza che rispetto al 2010, giร  abbastanza bassa, ha fatto registrare un calo del 15%.ย  In casa centrodestra, invece, potrebbe ora continuare la “guerra” in atto da alcuni mesi tra Nuovo Centrodestra e Forza Italia e, di conseguenza, l’analisi sul voto di ieri ed anche sul forte astensionismo vedra’ sicurament un botta e risposta tra le parti. Forte delusione anche in casa 5 Stelle, che registra un clamorosso insuccesso dopo il catastrofico flop di un mese fa alla elezioni comunali di Reggio Calabria. Cono Cantelmi, candidato a presidente per il movimento fondato da Beppe Grillo, era sicuro di aver saputo interpretare la rabbia e la delusione dei calabresi, ma i risultati non lo hanno premiato.

Prima a lungo al telefono con i collaboratori dalle diverse cittร , per avere risultati quanto possibile certi. Poi le prime dichiarazioni di Mario Oliverio, nuovo presidente della Regione Calabria. “Un consenso largo che mi riempie di gioia e di soddisfazione e che mi carica di una responsabilitร  pesante”, le prime parole, la scorsa notte, di Oliverio. “Le condizioni della Calabria sono gravi – ha detto ancora – ma noi abbiamo fatto un discorso di veritร  ai calabresi. Bisogna rimboccarsi le maniche per rimettere in piedi questa regione. Faremo un nuovo quadro di regole – ha annunciato Oliverio – per spezzare la pratica di governo che รจ stata la ragione fondamentale di questo processo di degrado e di marginalitร  della vita della Calabria. E apriremo un confronto con il governo nazionale per un sostegno all’economia e per creare lavoro”.

“In Calabria si cambierร  musica. Tutti devono sapere che la discrezionalitร , le clientele, i favoritismi, i protezionismi, saranno cacciati via dal palazzo della Regione e dalla struttura dell’ente”, ha aggiunto neo presidente della Regione Calabria, Mario Oliverio. “Noi – ha aggiunto – saremo inflessibili verso atteggiamenti di pigrizia, di furbizia, atteggiamenti tesi a procrastinare una pratica che deve essere spezzata perchรฉ la Calabria ha bisogno di voltare pagina, perche’ in questi anni c’รจ stata alla base di questa condizione una malattia che ha investito la sfera politica e questa malattia va bonificata, perรฒ la malattia della politica รจ alimentata anche da un domanda malata della societร  e soprattutto di questo cuscinetto di intermediazione che รจ la burocrazia”.

Renzi; vittoria netta, cambiamo l’Italia

“Vittoria netta”. Cosรฌ in un tweet il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, commenta il risultato delle regionali in Calabria ed Emilia Romagna, complimentandosi con Stefano Bonaccini e Mario Oliverio. “Massimo rispetto per chi vuole chiacchierare. Noi nel frattempo cambiamo l’Italia”, conclude Renzi. Il dato sull’astesione “รจ molto alto e

dovrebbe far riflettere tutti partiti”, “Molto bene il risultato del Pd perchรฉ nel giro di un anno ci siamo ripresi quattro regioni dal centrodestra”, ha poi ribadito il presidente del Consiglio al Gr1. “Buon lavoro per i nuovi presidenti. Abbiamo sempre detto che non era un referendum sul governo e adesso che questo risultato รจ netto a favore del Pd lo dico a maggior ragione”, ha aggiunto. Dopo il responso delle Regionali, comunque, “non muta l’agenda politica. C’รจ la grande consapevolezza del fatto che, se tutti insieme usciamo dalla cultura della rassegnazione e del piagnisteo, l’Italia potrร  davvero tornare ad avere un ruolo”. E poi: ”ย “Se Salvini sta arrivando noi lo aspetteremo”, ha detto Renzi, commentando al Gr1 le parole del segretario federale della Lega. “Nel frattempo – ha aggiunto – mentre loro discutono all’interno del centrodestra noi cambiamo l’Italia e il Paese pensando a chi non ce la fa. Dopo vent’anni di fallimenti, anche della Lega, a noi tocca il compito di rimettere in moto l’Italia”.

Guerini-Serracchiani, Pd vince ancora nettamente

“Rivolgiamo i nostri complimenti a Stefano Bonaccini e Mario Oliverio per le loro vittorie indiscutibili e per l’importante lavoro che gli attende. I risultati parlano chiaro: il Pd, ancora una volta, vince in maniera netta attestandosi ben oltre il 40% e confermandosi largamente il primo partito del Paese”. Lo sottolineano i vicesegretari del Pd Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini. “Siamo un punto di riferimento sicuro per gli italiani – proseguono – e in 9 mesi strappiamo quattro regioni su quattro alla destra: Sardegna, Piemonte, Abruzzo, Calabria , riconfermandoci in Emilia Romagna. Se l’astensione e’ un dato da non sottovalutare e che riguarda chi ha vinto e chi ha perso, tuttavia siamo convinti che i successi di Mario Oliverio e Stefano Bonaccini siano la risposta migliore alle aspettative dei cittadini”.

Boom della Lega

I dati definitivi parlano di un ottimo 19,42 per cento (pari a 233.439 voti) al partito di Matteo Salvini, che ha piu’ che doppiato l’alleata (almeno in Emilia) Forza Italia, ferma a 8,36% e 100.478. Superato di gran lunga anche il Movimento 5 Stelle, che ha ottenuto il 13,26% pari a 167.022 voti. Da notare che alle precedenti elezioni del 28 marzo 2010 La Lega si fermรฒ al 13,67%, mentre l’allora Popolo della Libertร  ottenne il 24,55%.

“Non passerรฒ la mattinata a dire ‘Che bello, la Lega ha quadruplicato i voti in sei mesi, sono il leader del centrodestra’, il mio impegno รจ di tornare in Emilia-romagna con i nostri consiglieri, un risultato storico, e di parlare con quel 60 per cento degli emiliano-romagnoli che รจ rimasto a casa non convinto da nessuno, il mio problema non era superare Forza Italia o fare una prova di forza all’interno del centrodestra, la mia scommessa, da questo punto di vista riuscita perchรฉ siamo solo all’inizio, รจ dimostrare agli Italia, partendo dall’Emilia-Romagna, che l’alternativa a Renzi c’รจ: รจ alternativa dei contenuti”. Cosi’ Matteo Salvini ha commentato l’esito del voto in Emilia-Romagna, intervenendo ad ‘Agorร ‘. “Il risultato di ieri per me รจ stupendo ma รจ l’inizio: un risultato che mi permette di cominciare a girare l’Italia da Nord a Sud perchรฉ voglio arrivare al 51 per cento, con piu’ elettori”, ha proseguito il segretario federale della Lega Nord.

Finanziamenti e agevolazioni

Agricoltura

 

Alfano: C’รจ stata crisi rigetto dei cittadini In Calabria, bene Ncd ma si รจ consumato disastro centrodestra

ย “In Emilia la Lega e il Pdl avevano il 37 per cento, adesso il 26, quindi magari c’รจ stato un travaso a favore della Lega ma la somma รจ a perdere. Al nord la Lega รจ vincente in un centrodestra perdente”. E’ il commento del ministro dell’Interno Angelino Alfano ai risultati delle Regionali, intervistato a ‘Uno mattina‘ su Raiuno. Il forte astensionismo che si รจ registrato al voto delle Regionali in Emilia Romagna, in particolare, e in Calabria, secondo il ministro dell’Interno e leader del Nuovo centrodestra, รจ dipeso dal fatto che nelle due regioni si รจ tornati al voto dopo le dimissioni di due Governatori, coinvolti in vicende giudiaizie e questo ha prodotto una “crisi di riogetto dei cittadini che non ha impedito alla sinistra di conquistare il suo primato nelle due regioni, confermandolo in Emilia-Romagna e conquistando purtroppo la Calabria”. Alfano ha espresso soddisfazione per il 9% raggiunto dal candidato Ncd in Calabria. “Scommessa vinta – ha commentato. Speriamo si sia consumato ultimo disastro del centro destra che si รจ prentato diviso e ha regalato la Calabria al centro-sinistra”.

Fitto: esito FI drammatico, azzerare tutte nomineย ย ย 

“Mi auguro che nessuno si azzardi a minimizzare o a cercare alibi per il nostro drammatico risultato in Calabria e in Emilia Romagna, regione in cui siamo stati addirittura doppiati dalla Lega. E sarร  bene ricordare passo dopo passo tempi e modalitร  delle scelte che sono state compiute (con clamorosi errori) per definire le candidature e le alleanze”.

Lo scrive sul suo blog l’esponente di Forza Italia Raffaele Fitto, aggiungendo che “non abbiamo il diritto di nasconderci dietro l’astensione, che colpisce soprattutto noi, aggravando la tendenza gia’ manifestatasi alle Europee. Dalle Europee a oggi, abbiamo perso 6 mesi. Che dovevano servire (come proposto da tanti di noi) sia per un serio rilancio sui contenuti, sia per un rinnovamento interno guidato dal coinvolgimento dei cittadini e dal superamento del metodo antistorico delle nomine e delle cooptazioni. A questo punto, mi pare il minimo azzerare tutte le nomine, per dare il via a una fase di vero rinnovamento”. “Basta con le nomine, quindi – prosegue Fitto – Basta con i gruppi autoreferenziali che hanno determinato in questi mesi una politica e una comunicazione inefficaci e prive di qualunque credibilitร , bocciate senza appello dai nostri elettori. E soprattutto basta con una linea politica incomprensibile, ambigua, che oscilla tra l’appiattimento assoluto verso il Governo nei giorni pari, e gli insulti al Governo nei giorni dispari. Serve una opposizione che sfidi il Governo in positivo predisponendo e organizzando una chiara alternativa. Forza Italia, se vuole ancora avere un ruolo nella vita politica italiana e recuperare i milioni di elettori delusi e astenuti, deve letteralmente rifondarsi”.

Grillo, astensionismo non ha colpito il M5Sย ย ย 

“Un dato per tutti: l’astensionismo non ha colpito il M5S”. Lo scrive Beppe Grillo sul suo blog, commentando il risultati delle elezioni regionali. Quattro anni fa, ricorda Grillo, “votรฒ il 68,06%, ieri il 37,67% degli elettori. Il Movimento 5 Stelle nel 2010 raccolse il 6% pari a 126.619 voti eleggendo due consiglieri, ieri ha aumentato i consensi in termini assoluti con 159.456 voti (13,2%) pari a cinque consiglieri con una campagna elettorale costata poche migliaia di euro a fronte delle centinaia di migliaia di euro degli altri partiti e senza l’aiuto dei media. Decimata Forza Italia che da 518.108 voti (24,5%) passa a 100.478 voti (8,36%) con due soli consiglieri. La Lega perde 55.162 voti: in termini assoluti รจ passata da 288.601 voti del 2010 (13,6%) a 233.439 voti (19%). Il Partito Democratico perde 322.504 voti: รจ passato da 857.613 voti del 2010 (40,64%) a 535.109 (44,52%). I numeri non sono opinioni come vogliono farci credere!”.

Secondo il leader del Movimento 5 Stelle “si puรฒ dire tranquillamente che con questo livello di astensionismo ha perso la democrazia. I cittadini non hanno piรน fiducia nei partiti, tanto, comunque fanno quello che vogliono: dall’abolizione del voto popolare al Senato che diventerร  affollato (piรน dell’ora d’aria del carcere di Opera) di inquisiti e condannati regionali mai eletti da nessuno all’abolizione dell’articolo 18. Il voto รจ una delega in bianco che l’elettore non vuole piรน dare.

Questa รจ l’analisi della consultazione di ieri. Neppure il bombardamento mediatico di Renzie puรฒ nulla contro la realtร  quotidiana che รจ sotto gli occhi degli italiani”.

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“Il non voto di ieri in Emilia Romagna e Calabria non รจ la vittoria dell`astensione, ma la sconfitta dei partiti, di un modo di fare politica che non รจ piรน considerato sufficiente dai cittadini, stremati da una crisi di cui non si intravede purtroppo la fine”. Lo dichiara in una nota il leader di Italia Futura, Corrado Passera. “Renzi liquida il risultato come una vittoria, ma sbaglierebbe e di molto – aggiunge – nel sottovalutare invece quanto accaduto. Quel che sta venendo meno รจ il renzismo di necessitร , quel fenomeno per cui tanti italiani si sono affidati a Renzi convinti che fosse il leader giusto per cambiare il Paese. Oggi quegli italiani misurano l’inconsistenza di quel progetto, voltano le spalle e disertano le urne”.

“Il 2-0 รจ frutto innanzitutto – insiste Passera – della mancanza (ancora una volta) di avversari, ma non basta a renderlo piรน forte come sperava e correre convinto verso le elezioni politiche”



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