In pensione tutti più tardi tranne questa categoria: si salvano solo loro

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Prepariamoci: al vaglio del Governo l’ipotesi di farci restare a lavoro un po’ più a lungo. Ma questa eventuale modifica non riguarderebbe tutti: una categoria specifica si salverebbe.

Non siamo ancora giunti alla fine di gennaio ma il Governo è già al lavoro per la prossima manovra di Bilancio. Come sempre la questione più spinosa e più urgente a cui mettere mano sono le pensioni. Il settore previdenziale è il campo su cui è più difficile muoversi in quanto troppe sono le “magagne” da risolvere.

In pensione tutti più tardi tranne questa categoria: si salvano solo loro -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

In primo luogo ci sarebbero gli assegni minimi da aumentare: nessuno, al momento e con l’attuale costo della vita, può arrivare alla fine del mese dignitosamente con un assegno che supera di poco i 600 euro. La rivalutazione dello 0,8% di quest’anno ha lasciato parecchio l’amaro in bocca.

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Ma non è questo l’unico problema, in agenda resta sempre fermo un punto: superare la Legge Fornero. Ma è possibile farlo vista la carenza di risorse nelle casse dell’Inps? Forse no: forse abolire la legge Fornero ora sarebbe un azzardo troppo grosso e a pagare il prezzo più caro sarebbero le future generazioni come stiamo noi oggi facendo a causa delle baby pensioni degli anni ’70.

Il Ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ha negato, per il momento, che sia stato già deciso un aumento dell’età pensionabile a partire dal 2027 ma non ha nascosto che, al vaglio del Governo, ci siano importanti modifiche che potrebbero entrare in vigore già a partire dal prossimo anno. 

Pensioni: ecco cosa potrebbe cambiare a breve

Pensioni: questo è il nodo più arduo da sciogliere per chiunque entri a Palazzo Chigi. Le pensioni restano il campo su cui è più difficile muoversi in quanto come si fa un passo si rischia di far “crollare” qualcosa ma una cosa è sicura: le casse dell’Inps non devono crollare! Il Governo Meloni non esclude di essere in fase di valutazione e per quanto per ora non ci sia nulla di ufficiale, l’età pensionabile potrebbe anche aumentare. In tal caso, tuttavia, una categoria di lavoratori si salverebbe dall’aumento.

giorgia meloni
Pensioni: ecco cosa potrebbe cambiare a breve -(foto Ansa)- Abruzzo.cityrumors.it

Un paio di settimane fa il simulatore online dell’Inps aveva aumentato di 3 mesi l’età pensionabile a partire dal 2027. Scoppiò una vera e propria bufera: il presidente Gabriele Fava si affrettò a smentire tutto e anche il Ministro dell’Economia Giorgetti smentì. Per ora, quindi, non è stata presa nessuna decisione in merito.

Non si può escludere, però, che in futuro l’età pensionabile possa aumentare in modo da adeguarsi all’aumento della durata media della vita: diversamente l’Inps dovrebbe erogare assegni previdenziali per un numero sempre più elevato di anni e questo non sarebbe sostenibile per le casse dello Stato.

Il Governo non ha nascosto che, per quanto nulla sia stato deciso, si stanno prendendo in considerazione alcune ipotesi come quella di dare una bella sforbiciata a un po’ di misure di pensione anticipata che, attualmente, sono davvero troppe. In ogni caso, secondo le prime stime, anche qualora l’età pensionabile dovesse aumentare, una categoria di lavoratori sarebbe salva e non dovrebbe uscire dal lavoro più tardi rispetto ad ora.

Leggi anche: Pensioni, un’altra doccia fredda: assegni più bassi di oltre 300 euro nel 2025

Aumento dell’età pensionabile: si salva solo questa categoria

La manovra di Bilancio 2025 è entrata in vigore da meno di un mese ma l’Esecutivo è già al lavoro per decidere il da farsi per l’anno prossimo. L’età pensionabile aumenterà? Chi può dirlo: non è stata presa nessuna decisione ufficiale ma il Governo sta vagliando varie ipotesi per rendere il sistema previdenziale maggiormente sostenibile.

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Aumento dell’età pensionabile: si salva solo questa categoria/Abruzzo.cityrumors.it

Tra le varie ipotesi pare esserci quella di introdurre un bonus per chi deciderà di lavorare fino a 71 anni in modo da dare un po’ di respiro alle casse dell’Inps. Si sta valutando anche di abolire gran parte delle misure di pensione anticipata come Quota 103, Ape sociale e Opzione donna.

In ogni caso, a quanto pare, anche qualora queste misure venissero abolite e anche qualora l’età per accedere alla pensione di vecchiaia ordinaria dovesse aumentare, secondo le previsioni una categoria sarebbe salva: i lavoratori precoci. Costoro potrebbero continuare a fruire della pensione anticipata ordinaria.

Si esclude un aumento dei requisiti per il momento. Pertanto chi ha iniziato a lavorare molto presto riuscirebbe comunque ad andare in pensione al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi o 41 anni e 10 mesi nel caso delle donne. Questa misura non prevede alcuna soglia anagrafica minima: pertanto chi ha iniziato a lavorare intorno ai 18 anni, potrebbe ricevere l’assegno Inps già intorno ai 60.

Leggi anche: Pensioni: ora l’Inps può rifiutarti la domanda anche se hai 67 anni e 20 anni di contributi

Da quest’anno, tuttavia, chi pur avendo i requisiti per sfruttare questa misura rinuncerà e continuerà a lavorare, potrà chiedere il bonus Maroni, una decontribuzione che, invece, fino al 2024 era riservata solo a chi rinunciava a fruire di Quota 103. Pertanto da quest’anno chi rinuncerà a beneficiare della pensione anticipata ordinaria riceverà in busta paga ogni mese circa il 9,19% in più che corrisponde alla parte di aliquota Inps a carico del lavoratore.



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