Sassari, il programma del sindaco Mascia: “La città assuma il ruolo di guida di tutto il territorio, lavoriamo assieme per farlo” #finsubito richiedi mutuo fino 100%

“Sassari cambia se la smettiamo di lavorare isolati. Ognuno di noi da solo è bravo ma insieme siamo più forti. A tutto il Consiglio chiedo di lavorare con noi e non contro di noi, pur nel rispetto dei diversi ruoli. Cerchiamo di essere uniti, almeno sugli obiettivi strategici”.

Il sindaco Giuseppe Mascia ha chiuso con un appello all’unità le sue dichiarazioni programmatiche che oggi hanno praticamente dato il via al mandato amministrativo. Si commuove quando parla di Daniele Giglio, il giovane autista dell’Atp scomparso il giorno prima nelle acque di Porto Palmas e poi avverte sin dall’inizio che il suo intervento sarà in linea con il programma presentato agli elettori e già incardinabile nel documento unico di programmazione.

La sensazione sin dall’avvio è di non aver di fronte un uomo solo al comando ma un sindaco che vuole fare gruppo. Non solo con la sua giunta e la maggioranza ma con tutto il consiglio, con il territorio con le altre istituzioni. Parla subito di cambiamento, così come nello slogan della campagna elettorale che ha portato alla sua elezione al primo turno, e lo fa ricordando che siamo di fronte ad uno snodo decisivo per Sassari e per il Nord Ovest della Sardegna, quello legato all’istituzione della Città Metropolitana. Ricorda che per le 14 città metropolitane ci sono finanziamenti per 2 miliardi e 650 milioni di euro. “È il momento in cui possiamo davvero iniziare ad essere competitivi ma per farlo dobbiamo essere il cuore del territorio e non una città chiusa in sé stessa – dice -. La connessione con le comunità vicine è la chiave, ad esempio, per sviluppare un’economia del mare, e Porto Torres è il luogo ideale per i trasporti turistici ma anche commerciali e da diporto. E con Alghero bisogna fare fronte comune perché non si può continuare ad avere una continuità territoriale a singhiozzo”.

Il tema dei trasporti è centrale, così come quello della sicurezza e alcune delle parole chiave sono innovazione, inclusione, integrazione, informazione. “Investire in innovazione significa poter contare su una città più sicura, più illuminata, con sistemi di controllo del territorio, ma anche del traffico, al passo coi tempi”, precisa.

Mascia ha ricordato due fatti di cronaca avvenuti proprio poche ore prima, l’aggressione all’ospedale e quella al centro storico. Ed è proprio di queste ore un accordo che vede la polizia municipale lavorare insieme agli agenti della questura, ai carabinieri, una collaborazione che deve servire a far sentire più tranquilli i cittadini. “Quando parlo di innovazione – dice – mi riferisco anche a scelte radicali, sul controllo del traffico, dei parcheggi, sul conferimento dei rifiuti ma anche sulla soluzione ai problemi dell’approvvigionamento idrico. Non è pensabile che ci siano quartieri che per tre giorni alla settimana sono senza acqua”.

Quando si parla di collaborazione e di dialogo con le istituzioni arriva poi anche il riferimento all’Università. “Abbiamo perso tempo e fondi per il campus universitario, io dico che lo studentato diffuso è un’opportunità da non perdere – evidenzia -. Non possiamo pendolarizzare gli studenti che arrivano in città, la pianificazione la rigenerazione urbana la riconfigurazione di tutta l’area circostante l’Università deve essere pensata insieme”.

E se nell’alta formazione c’è già l’esempio virtuoso delle iniziative attivate con l’Accademia delle Belle Arti c’è anche il Conservatorio che è un’altra eccellenza di questo territorio e che deve essere intercettato e coinvolto nella pianificazione.

La sanità è un tema sul quale il Comune non ha dirette competenze ma che ovviamente è sentito dai cittadini in maniera particolare. E le dichiarazioni programmatiche sono l’occasione per ribadire che la fusione a freddo tra Aou e Asl non ha prodotto risultati accettabili. “L’assenza del materno infantile è un qualcosa di inaccettabile per una città che vuole essere guida del territorio”.

Una delle emergenze sociali più sentita è quella abitativa. “È un problema che ha assunto dimensioni indescrivibili. Ho incontrato una marea di persone che vivono in strada, o negli ingressi di palazzi o nei pianerottoli”, commenta il primo cittadino.

Il capitolo lavoro è un altro di quelli su cui il Comune non ha dirette competenze “ma è evidente che se non sapremo intraprendere la direzione giusta non potremo creare il terreno radicare l’occupazione nel territorio. Si parla spesso di dignità del lavoro – precisa – e allora su questo fronte bisogna impedire, ad esempio, il ricorso al subappalto. Noi lavoreremo per una pace sociale e soprattutto per non alimentare divisioni e differenze”.

E se c’è un modello di città al quale ispirarsi non viene preso in considerazione un esempio di altre realtà ma un archetipo ideale: una città delle donne. E propone anche di dare maggiore forza e ruolo alla commissione pari opportunità. Una città che deve essere accessibile a tutti, nei luoghi ma anche nei servizi che offre. Negli spazi verdi, che non sono solo legati al decoro urbano.

Per il centro storico la proposta è di istituire un’agenzia, un ufficio di piano che possa contribuire ad assumere le decisioni. Tra gli obiettivi di mandato la creazione di un altro grande evento in città che deve comunque essere sempre pensato in un’ottica di visione di area vasta e che coinvolga il resto del territorio. E poi l’istituzione di nuove aree mercatali, la realizzazione di una arena per gli eventi dal vivo. Sulla spinosa questione dell’intervento al Fosso della Noce “aspetteremo il momento del progetto definitivo per portare le modifiche che terranno conto sia del contenimento del rischio idrogeologico che della valorizzazione di tutto il sistema delle valli. E infine un passaggio sulla valorizzazione del litorale. “Platamona deve diventare un. Fiore all’occhiello del territorio, dobbiamo lavorare con le comunità vicine per una governance condivisa, con servizi all’altezza, sviluppando le capacità imprenditoriali, rispettando l’ecosistema ma anche la pianificazione degli altri Comuni”.

Alla fine l’appello all’unità e l’appuntamento a giovedì per il dibattito con il consiglio comunale.

Massimo Sechi