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Il comune scende in campo per aiutare le persone – giovani, anziani e uomini e donne in difficoltà economiche – che non riescono a permettersi una casa in affitto a Milano, dove i prezzi continuano a crescere. 

Sabato, infatti, la giunta ha approvato il nuovo “Progetto operativo annuale per Milano Abitare”, l’agenzia sociale per la locazione in convenzione con palazzo Marino, che offre affitti a prezzi calmierati. 

“Nell’ambito della strategia di sostegno alla locazione a canoni accessibili, uno dei principali volani di dinamismo e attrattività soprattutto per gli under 35, il Comune – ha spiegato palazzo Marino in una nota – ha deciso di attivare alcune nuove misure per andare incontro alle esigenze delle fasce di cittadini più esposte”.

L’idea prende le mosse da una considerazione: “Milano è una delle città di maggior richiamo a livello europeo, un ruolo che fa aumentare la richiesta di locazione, soprattutto temporanea, che spesso si traduce in canoni elevati, quindi per molti inaccessibili – ha ammesso palazzo Marino — Resta infatti la necessità di dare risposte a quei cittadini che faticano a trovare una soluzione abitativa adeguata: giovani, nuclei in difficoltà a causa della riduzione del reddito, che stentano a mantenere l’abitazione in affitto e sono a rischio di sfratto, proprietari che hanno perso la casa per pignoramento e conseguente messa all’asta. Una platea di potenziali affittuari che necessitano di un’offerta più differenziata e a canoni più bassi”. 

L’agenzia per gli affitti economici a Milano 

E quindi ecco la soluzione, con la creazione della nuova agenzia. “L’Agenzia – ha chiarito il comune in una nota – si occupa in particolare di promuovere ed agevolare la sottoscrizione di contratti a canone concordato, ovvero più basso rispetto ai valori di mercato di circa il 40%”. Si tratta di “una tipologia contrattuale che, grazie anche all’attenzione costante dell’Amministrazione, alla collaborazione con importanti gestori immobiliari, sta iniziando a prendere piede in città”.

“Il Piano operativo, l’ultimo prima della chiusura della convenzione che scadrà nel marzo 2020, prevede come sempre l’utilizzo di fondi per agevolare la sottoscrizione di affitti a canone concordato – ha sottolineato l’amministrazione -. Quest’anno a copertura delle attività è previsto l’utilizzo di oltre tre milioni di euro, con l’aggiunta di alcune importanti novità. Innanzitutto, infatti, introduce una misura dedicata agli inquilini pensionati per i quali il canone d’affitto dovesse incidere per oltre il 20% sul reddito: il contributo – 1.500 euro o 2.500 se il canone è concordato – verrà erogato al proprietario dell’appartamento in cui abitano a scomputo dei canoni di locazione futuri, a fronte dell’impegno a non aumentarlo per un anno o a rinnovarlo alle stesse condizioni se in scadenza”.

Vantaggi anche per i proprietari

“Il fondo cui attingere avrà una capienza di circa 700mila euro, e varrà anche per i proprietari di casa ai quali, a seguito di una caduta di reddito che impedisce il pagamento delle rate del mutuo contratto, questa viene pignorata: in questo caso il sostegno potrà arrivare fino a cinquemila euro, sempre a copertura dei canoni di locazione futuri – ha continuato il comune -. Sarà anche attivata, in via sperimentale, una misura destinata ai giovani lavoratori, tra 20 e 35 anni, in difficoltà economica, sempre per favorire la stipula di contratti a canone concordato, per agevolarne l’autonomia economica e, insieme, sociale”.

Altra novità: l’amministrazione “si farà carico dei costi di asseverazione bilaterale dei futuri contratti a canone concordato, introdotta dalla nuova convenzione nazionale sugli accordi territoriali. La stipula dei contratti a canone concordato – ha garantito il comune – resta conveniente per i proprietari, oltre che per gli inquilini, anche grazie ad altre misure previste. L’Imu viene dimezzata, si accede ad un contributo una tantum che varia da 1.200 a duemila euro, si garantiscono quattromila euro per eventuali lavori di ristrutturazione e messa a norma dell’appartamento, mentre il fondo salvasfratti continuerà a garantire contributi ai proprietari se, in caso di morosità da parte dell’inquilino comprovata come incolpevole, accettano di differire lo sfratto di almeno sei mesi (contributo di quattromila euro), o se passa al canone concordato con una durata del contratto di almeno 18 mesi, fino a 12mila euro”.

“Sappiamo che il percorso è ancora in salita – chiosa l’assessore alla Casa e ai Lavori pubblici Gabriele Rabaiotti – ma siamo riusciti ad aprire un fronte, quello dell’affitto più accessibile, che a partire dagli anni Ottanta nessuno ha più curato. La città che riduce le case in affitto e che non riesce ad articolare la sua offerta è destinata a chiudersi, a non essere più attrattiva, a perdere occasioni di crescita e di innovazione, a svuotarsi. Dobbiamo certamente insistere, ma stanno tornando i giovani in città, si stanno muovendo le Università e stanno aumentando le soluzioni per l’abitare temporaneo. Potenziare le attività dell’Agenzia Milano Abitare significa essere consapevoli che abbiamo ancora da lavorare, ma anche che quanto fatto sino ad ora è stato un contributo utile per Milano”.
 

 

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