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Ambientato a Napoli, il nuovo film di Sorrentino, nelle sale italiane dal 24 ottobre, riporta in vita la figura di Partenope, la sirena che, secondo la leggenda, avrebbe fondato la città , originariamente chiamata proprio Parthenope.
Nel film, Partenope è interpretata da Celeste dalla Porta, nella sua versione più giovane, e da Stefania Sandrelli nella versione adulta. All’interno del cast, anche Gary Oldman, Luisa Ranieri e Silvio Orlando.
Ecco allora chi era Partenope e qual é la leggenda che ha ispirato il regista.
Cosa sappiamo del nuovo film di Sorrentino su Partenope
Il nuovo film di Sorrentino, Parthenope, ha come protagonista una donna e la sua vita, dal momento della sua nascita, nel 1950, al giorno d’oggi. Nel comunicato stampa di presentazione viene descritto come:
Nel film Partenope non è una sirena, ma una donna che vive cambiamenti, amori impossibili, spensieratezza e dolore, nuovi inizi e tragiche conclusioni. Le vicende sono ambientate principalmente a Napoli, con alcune riprese realizzate a Capri.
Chi era Partenope: la leggenda sulla fondazione di Napoli
La fondazione della città di Napoli è legata a miti e leggende, che rischiano di creare confusione con gli eventi realmente accaduti. Storicamente, la città campana fu fondata dai Cumani nel VIII secolo con il nome di Parthenope, ragione per cui ancora oggi i suoi abitanti sono chiamati partenopei.
Secondo la leggenda, invece, Napoli fu fondata da Partenope, una figura mitologica dalla quale la città prese il proprio nome.
Esistono diverse versioni di questo mito. La più conosciuta vede Partenope come una delle sirene che nell’Odissea tentano di uccidere Ulisse e i suoi compagni. Nel poema omerico, infatti, le sirene sono creature affascinanti, ma pericolose, in grado di far innamorare chiunque ascolti il loro canto e indurlo poi alla morte.
Ulisse è avvertito dalla Maga Circe di prestare attenzione alle sirene durante il suo viaggio in mare e impone ai suoi compagni di utilizzare tappi di cera per proteggersi. Egli però, spinto dalla curiosità , vuole ascoltare il canto delle sirene e chiede di essere legato all’albero maestro per scongiurare il pericolo della morte nel caso in cui la sua forza di volontà non fosse bastata.
Secondo il mito, una delle sirene incontrate da Ulisse, Partenope, se ne innamora e prova a sedurlo, ma egli la rifiuta e, spinta dalla disperazione, si suicida. Il suo corpo viene poi trasportato fino all’isolotto di Megaride, nel golfo di Napoli, dove si dissolve dando origine alla città . La collina di Capodimonte sarebbe infatti la sua testa e la collina di Posillipo la sua coda.
Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio, non è solo Partenope ad uccidersi, ma tutte le sirene, spinte dalla disperazione di non essere riuscite a stregare Ulisse. I loro corpi vengono poi trasportati in diverse zone, tra cui le coste della Campania.
Le altre versioni
Esistono altre versioni del mito sulla fondazione di Napoli. Una è quella proposta dalla scrittrice Matilde Serao nei primi anni del Novecento.
Una ragazza greca, Partenope, si innamora di Cimone, un eroe di Atene, ma è promessa sposa ad un altro uomo.I due scappano insieme dalla Grecia e arrivano nel golfo di Napoli, dove cominciano a vivere la loro storia d’amore. Con i suoi 12 figli, Partenope diventa la madre del popolo partenopeo, e ancora oggi continua a vivere per stare accanto ai cittadini in difficoltà .
Secondo un’altra versione, risalente al 1800, Partenope è una sirena che vive nel golfo di Napoli.
Si innamora di un centauro, Vesuvio, e i due vivono la loro storia d’amore. Zeus, però, innamorato di Partenope, vuole separare i due amanti e trasforma Vesuvio in un vulcano, così che lei possa vederlo, ma non toccarlo. La sirena, spinta dalla disperazione, si uccide. Il suo corpo viene trasportato fino all’isolotto di Megaride, dove dà origine alla città di Napoli.
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