La richiesta di prestiti personali è piuttosto diffusa nel nostro Paese e le proposte degli istituti di credito sono alquanto numerose e variegate.
Qualora siano presenti i requisiti per effettuare la richiesta – in primis la maggiore età e la residenza italiana – la maggior parte di questi prodotti finanziari (piccoli o grandi prestiti) è destinata alle categorie più disparate: studenti universitari, lavoratori autonomi, liberi professionisti ecc. Vi sono poi altre tipologie di finanziamento, come per esempio la cessione del quinto, che è destinata esclusivamente ai pensionati e ai lavoratori dipendenti (sia pubblici che privati).
Si deve anche precisare, che oltre ai prestiti proposti da banche e finanziarie, nel nostro Paese è contemplata anche la possibilità del prestito tra privati, generalmente effettuato tra parenti o amici.
Vista la grande diffusione di proposte diverse, analizziamo brevemente le varie possibilità che oggi si hanno a disposizione.
Prestiti personali finalizzati e non finalizzati
La principale distinzione relativa ai prestiti personali è tra quelli finalizzati e quelli non finalizzati.
Il prestito personale finalizzato è un finanziamento che una banca o una finanziaria concede per una finalità che il contratto di finanziamento prevede esplicitamente. Il classico esempio, solo uno dei tanti, è il finanziamento auto spesso proposto dai concessionari auto quando si vuole acquistare un’autovettura.
Diverso è il caso del prestito personale non finalizzato; in questo caso chi lo richiede non deve fornire spiegazioni sul perché sta richiedendo una certa somma; se la banca o la finanziaria concedono il finanziamento, il richiedente riceverà l’importo previsto dal contratto e potrà usare quanto ricevuto come più ritiene opportuno, per le esigenze più disparate.
Cessione del quinto
La cessione del quinto rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati, ma merita una citazione perché è una forma di finanziamento con alcune particolarità.
In primis è destinata esclusivamente a pensionati o a dipendenti; si parla rispettivamente di cessione del quinto della pensione o di cessione del quinto dello stipendio.
L’altra particolarità è che la rata mensile di rimborso non può mai essere superiore al quinto (20%) della pensione o dello stipendio netti.
Inoltre, la rata di rimborso non viene saldata direttamente dal debitore tramite l’addebito sul proprio conto corrente; sono infatti l’ente previdenziale o l’azienda che trattengono quanto dovuto (decurtando il cedolino pensionistico o la busta paga) versandolo al creditore.
Il prestito tra privati
Nel nostro Paese il prestito tra privati è una possibilità legittima; tuttavia ci sono regole che è necessario rispettare e il consiglio, per quanto sia possibile un accordo verbale, è quello di stipulare un accordo scritto; quest’ultima è una scelta che tutela entrambe le parti.
Relativamente all’importo che si può prestare, la legge non pone limiti in tal senso, ma si consideri che il nostro ordinamento giuridico prevede il divieto di trasferire somme in contanti che superino determinati limiti; quindi, se si effettuano transazioni di denaro che superano il tetto previsto per i contatti, è necessario utilizzare una modalità di trasferimento tracciabile come per esempio il bonifico bancario indicando come causale “prestito personale”.
Il tasso di interesse
I prestiti personali sono generalmente contratti a titolo oneroso; essi infatti prevedono che il debitore restituisca oltre al capitale anche una certa quota di interessi; in genere sono dovute anche altre somme a copertura di varie spese.
Di solito, il tasso di interesse dei prestiti personali è fisso; non varierà quindi mai per tutta la durata del finanziamento.
Teoricamente è possibile prevedere anche un tasso variabile, ma questo si verifica soprattutto nel caso dei mutui casa.
Nel caso dei prestiti tra privati, non è infrequente che il creditore effettui il finanziamento senza applicare un tasso di interesse.
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