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I consiglieri di opposizione di Casagiove – Tommaso De Angelis, Pietro Menditto, Cristian Bruno Gallo, Giuseppina Mingione, Francesco Moscatiello, Concetta Petrillo e Francesco Costanzo – puntano il dito contro il sindaco Giuseppe Vozza, ‘sordo’ anche al grido d’aiuto di due consiglieri di maggioranza – De Angelis e Menditto – che, inascoltati dal primo cittadino, hanno deciso di abbandonare il gruppo che sostiene il primo cittadino e porsi all’opposizione nella speranza che la situazione e il modo di amministrare cambino.

“Il sindaco, dopo che i consiglieri Menditto e De Angelis hanno lasciato la maggioranza, parla – fanno sapere i 7 di minoranza – di rilancio del programma e di coesione. Anziché riflettere sulla perdita di due pedine che hanno contributo in maniera determinante alla vittoria delle elezioni e a portare avanti progetti di riqualificazione di piazza della Vittoria e di finanziamento sulla Nazionale Appia e sulla Scuola Milani, la maggioranza ormai risicata pensa ai numeri e decide di andare avanti senza nemmeno concedersi un attimo di riflessione”.

E ancora: “Dopo la fallimentare gestione di questi 4 anni, costellata da fior di milioni di euro di finanziamenti persi, il sindaco ha preferito mantenere inalterata la giunta senza dare una sterzata all’attività amministrativa. I consiglieri Menditto e De Angelis, per ragioni politiche e per rispetto verso se stessi e verso l’elettorato, dopo aver internamente cercato dall’inizio della consiliatura di indirizzare l’attività politica verso risultati concreti, hanno preferito lasciare i banchi di una maggioranza monotematica, inconsistente ed inconcludente. Dopo aver presentato delle proposte da realizzare negli ultimi anni di mandato elettorale e dopo aver osservato la solita passività del sindaco, si è reso necessario il passaggio in minoranza. Il sindaco aveva promesso di condividere con i cittadini le scelte ma non è stato in grado di condividerle nemmeno all’interno della maggioranza, dettando la linea senza margini di confronto. Il suo rapporto con la comunità è legato alle sole celebrazioni e manifestazioni, non di certo alla tanto decantata condivisione nelle scelte”.

Quindi aggiungono: “Il sindaco ha evitato un dialogo con la comunità sulla questione dell’impianto di compostaggio per il quale, fortunatamente, il finanziamento non è arrivato, dimostrando che il confronto con i cittadini non lo ha mai voluto. Il sindaco aveva promesso il Puc, il Bilancio sociale, la riqualificazione del centro storico, il rifacimento delle strade principali, il Forum dei Giovani, l’apertura della Reggia varco Ercole, la delocalizzazione del campo sportivo e del mercato, la realizzazione della nuova caserma dei carabinieri, la ricerca costante di fonti di finanziamento, in particolare per la riqualificazione del Quartiere Militare Borbonico. L’amministrazione Vozza non sarà certo ricordata per questo, ma sarà sicuramente ricordata per essere stata la prima nella storia della città di Casagiove a limitare i poteri dei consiglieri comunali, violando i principi della Costituzione. Solo attraverso un ricorso presentato dai consiglieri di minoranza la legalità è stata ripristinata in seno al consiglio comunale.L’amministrazione Vozza ha sempre millantato i valori della collaborazione ma ha puntualmente bocciato o ignorato le proposte della minoranza in materia di comunità energetiche, commissione PNRR, contributi per famiglie colpite dalla crisi energetica, palazzetto dello sport. Ricordiamo al Sindaco che il TAR tra pochi mesi si esprimerà sul ricorso presentato per gravissime violazioni sul Bilancio e già il Consiglio di Stato ha riconosciuto la probabile fondatezza del ricorso. Ricordiamo al sindaco Vozza, che accusa la minoranza di rivolgersi alla magistratura, che è stato proprio lui ad indicarci tale strada e che, se oggi è sindaco, deve ringraziare la magistratura, avendo denunciato il suo concorrente prima delle elezioni e avendo poi dichiarato in maniera meschina ed opportunista, il giorno prima della consultazione elettorale, di non essere a conoscenza dell’indagine”.

Quindi concludono: “Caro sindaco, i cittadini sono stanchi delle sue promesse e del suo finto perbenismo. La invitiamo nel prossimo futuro ad intervenire in consiglio comunale senza sottrarsi al dibattito democratico. Dopo 4 anni di consiliatura i cittadini continuano ad ascoltare sempre le solite promesse. Non vediamo l’ora che vada a casa, in un modo o in un altro, nel solo interesse della nostra comunità”.

 

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