Più sostegni al reddito degli agricoltori di montagna e alle imprese in aree svantaggiate

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Contributi unitari ad ettaro più alti alle imprese agricole di montagna e delle altre zone della regione con svantaggi naturali, e poi ancora un incremento della dotazione per i bandi dedicati alla produzione integrata e dell’aliquota di sostegno per gli agricoltori che investono nel miglioramento del benessere degli animali in allevamento. Sono alcune delle proposte di modifica al Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 27 a cui la Regione ha dato il via libera nell’ultima seduta di Giunta, con la finalità di riallocare le risorse a disposizione per meglio soddisfare le esigenze emerse durante l’attuazione del Piano. Complessivamente le risorse riallocate ammontano a quasi 10 milioni di euro, sul totale della dotazione complessiva del Complemento di programmazione per Sviluppo Rurale dell’Emilia-Romagna 2023- 2027, che verranno utilizzati per potenziare le linee di intervento che necessitano di un maggiore fabbisogno.

«Le proposte di modifica approvate rappresentano un passaggio fondamentale per sostenere il reddito e la competitività delle aziende agricole che operano in montagna e nelle altre zone svantaggiate della regione- afferma l’assessore all’Agricoltura Alessio Mammi-. Con queste misure rafforziamo il supporto agli agricoltori che operano in questi contesti difficili, compensando i costi più elevati e le difficoltà produttive che caratterizzano queste zone e il divario economico rispetto alle zone ordinarie». «Gli interventi puntano non solo ad offrire stabilità economica a famiglie ed imprese che lavorano in questo contesto – prosegue l’assessore – ma mirano anche a preservare l’integrità sociale e ambientale di queste aree, promuovendo la tutela del paesaggio, delle tradizioni e della biodiversità e contrastando il rischio spopolamento, con l’obiettivo di costruire un agricoltura sostenibile, anche dal punto di vista economico, e capace di valorizzare ogni angolo del nostro territorio».

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ZONE SVANTAGGIATE

Di particolare rilievo la misura che prevede l’aumento del sostegno agli agricoltori che operano in montagna e nelle zone con svantaggi naturali, in considerazione del divario di reddito rispetto a quelli operanti in zone ordinarie e della tendenza allo spopolamento delle aree caratterizzate da svantaggi naturali, anche a seguito degli eventi franosi che hanno colpito il territorio montano e collinare emiliano-romagnolo nell’ultimo periodo.

Il supporto alle aziende che hanno sede in queste zone avverrà lungo due direzioni. In primo luogo, è previsto l’aumento delle indennità compensative ad ettaro nelle aree svantaggiate montane e non montane per sostenere il reddito degli agricoltori. Per le aziende in zone montane l’importo massimo riconoscibile ogni anno per ettaro di superficie passa da 200 a 300 euro per le imprese agricole zootecniche e da 125 a 200 per le altre imprese. Per quanto riguarda le aziende collocate in altre zone naturalmente svantaggiate. L’importo massimo riconoscibile per ettaro di superficie agricola per anno passa da 60 a 150 euro. L’altro fronte di intervento riguarda il ricambio generazione e gli aiuti ai giovani agricoltori che decidono di stabilirsi in queste aree. Il contributo per l’insediamento passa da 60mila a 70 mila euro.

PRODUZIONE INTEGRATA

Per quanto riguarda il bando destinato al sostegno della produzione integrata, vista l’alta mole di domande attese, si intende aumentare la dotazione prevista. Che passerà da una cifra superiore ai 17 milioni di euro a circa 23 milioni, in modo da poter sostenere impegni annuali per 7.7 milioni. A tale scopo le risorse necessarie all’intervento ammontano a circa 6 milioni.

BENESSERE ANIMALE

Vista l’importanza della causa e la crescente sensibilità rispetto al tema, aumenterà anche l’aliquota di sostegno per incoraggiare maggiormente gli allevatori ad intraprendere investimenti volti al miglioramento del benessere degli animali negli allevamenti, che passerà dal 65% al 70%.

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La Regione Emilia-Romagna ha risposto positivamente all’appello lanciato da Coldiretti Regionale per tutelare il reddito delle aziende agricole che operano nelle aree montane e collinari della regione, dimostrando piena comprensione delle difficoltà che queste aziende si trovano ad affrontare. Lo sottolinea Coldiretti Piacenza. «La Regione – spiega il direttore Roberto Gallizioli – ha adottato una serie di misure concrete per supportare le imprese agricole, con particolare attenzione ai giovani agricoltori, alle aziende zootecniche, essenziali per la salvaguardia di territori colpiti da problemi strutturali e calamità naturali».

«Accogliamo con soddisfazione i provvedimenti della Regione ad affrontare in modo sistematico le criticità delle aree interne», dichiara Gallizioli. «Un segnale importante e per nulla scontato. Le nostre istanze, volte a garantire il futuro delle imprese agricole in questi territori strategici, sono state recepite: l’assessore Alessio Mammi che Coldiretti ringrazia, ha compreso bene l’urgenza di intervenire per rafforzare il sostegno al reddito degli agricoltori, valorizzare i prodotti locali e tutelare il territorio da fenomeni di spopolamento e dissesto idrogeologico, problematiche che interessano anche la montagna piacentina».

Tra le misure adottate dalla Regione vi sono pertanto l’aumento delle indennità compensative a superficie dove l’importo massimo riconoscibile ogni anno per ettaro passa da 200 a 300 euro per le imprese agricole zootecniche e da 125 a 200 euro per le altre imprese. Per le aziende ricadenti in altre zone svantaggiate l’importo massimo riconoscibile per ettaro di superficie agricola per anno passa da 60 a 150 euro.

Si rafforza il premio di primo insediamento per i giovani agricoltori in queste aree dove il contributo passa da 60 mila a 70 mila euro al fine di incentivare il ricambio generazionale e mantenere vive le comunità rurali. Come molto positivo è l’aumento della dotazione a 23 milioni di euro per il sostegno della produzione integrata e l’aumento dell’aliquota di sostegno agli allevatori che investono sul miglioramento del benessere animale che arriverà al 70%

«Le aree collinari e montane dell’Emilia Romagna rappresentano un patrimonio di inestimabile valore, non solo per la loro produzione agricola di qualità, ma anche per il ruolo che svolgono nel preservare la biodiversità e la stabilità del territorio», affermano i segretari piacentini di Coldiretti Bettola e Coldiretti Bobbio, Erika Marcotti e Giuseppe Monfreda che esprimono grande soddisfazione per queste misure.



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