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Spesso gli insegnanti di sostegno si sono lamentati del fatto di avere la percezione di essere considerati “inferiori” rispetto ai colleghi di posto comune. Ma la frustrazione arriva anche dall’esterno, ad esempio con le case editrici che non li considerano per i libri di testo.
Di questo tema si occupa oggi La Nazione e riporta le lamentele di una docente sul sostegno.
“’Potrei avere un libro di testo’, ho chiesto ad uno dei rappresentanti. Mi è stata proposta una copia digitale, al massimo della concessione. Niente cartaceo. Noi che siamo del sostegno non ne abbiamo diritto“, racconta una professoressa, che quindi osserva come ai colleghi di italiano o matematica vengono inviati i libri cartacei per spingerli ad adottarli in classe mentre a chi è sul sostegno si deve accontentare della copia digitale.
“Siccome noi del sostegno non abbiamo il potere di effettuare tali opzioni e, dunque, di garantire loro un ritorno economico, veniamo considerati di serie B“, osserva la professoressa.
La docente spiega che senza il libro non si possono preparare a casa esercizi e lezioni utili ai ragazzi che hanno la possibilità di seguirle, facendo la stessa attività della classe. “Le pagine vanno fotocopiate e sovente adattate alle esigenze. Non posso certo ritrovarmi, io come tantissimi colleghi, ad utilizzare nelle ore scolastiche i libri comprati dalle famiglie per i ragazzi. E se un giorno magari uno se lo dimentica a casa? Assurdo, non siamo insegnanti di seconda fascia“. E a chi li invita a comprarseli, M.T. ribatte “che non è giusto perché siamo docenti come gli altri“.
L’insegnante chiede l’aiuto dei colleghi di posto comune: “Adottate i libri ponendo però una clausola ai rappresentanti delle case editrici. Ossia che vengano consegnati anche agli insegnanti di sostegno. Senza esclusioni. Il digitale è la modernità e sicuramente rappresenta un aiuto. Ma non basta. E non è giusto – conclude la docente – comprare con il bonus che ci danno libri di testo“.
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La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
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