Corona e lo scoop sui Ferragnez: il confine tra cronaca ed etica nel gossip è quasi invisibile

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Il quarto episodio del podcast “Falsissimo” di Fabrizio Corona è finito al centro delle cronache per via delle rivelazioni scottanti sulla presunta amante che Fedez avrebbe frequentato prima, durante e dopo il matrimonio con Chiara Ferragni. La prima parte del video visibile a tutti su Youtube – la seconda fa parte di un contenuto a pagamento – ha ottenuto quasi due milioni e mezzo di visualizzazioni in pochi giorni ed è deflagrata come una bomba alla vigilia di un’altra notizia che ha violentemente scosso la tranquillità della più famosa influencer italiana, ovvero il suo rinvio a giudizio per truffa aggravata legata al famigerato “Pandoro Gate”.

Quello che colpisce della nuova veste dell’ex re dei paparazzi è sicuramente una ritrovata serenità, forse dovuta al nuovo corso che la sua vita privata ha preso, e una maggiore sicurezza nel porsi come narratore e fustigatore degli altrui vizi in una sorta di “Decameron” dell’era dei social e dei podcast. Corona non ha mai abbandonato quella voglia di rivalsa verso il mondo della televisione e della stampa, rei, secondo lui, di diffondere notizie false o plasmate ad arte per imbambolare il pubblico somministrandogli la quotidiana dose di ansiolitici mediatici atti a mantenere la calma piatta che tanto fa comodo al potere e alla politica per addormentare le menti e continuare ad agire indisturbati. E lo fa ogni tanto indulgendo a quel senso di onnipotenza che ancora non lo abbandona e forse non lo abbandonerà mai, condito tuttavia da una sana dose di oggettività e di crudeltà necessaria all’esposizione della verità.

Quando Corona racconta di come Fedez, qualche minuto prima di salire sull’altare per impalmare la sua Chiara, si rifugia in una toilette, chiama l’amante dicendole che ama solo lei e sarebbe pronto a mandare tutto a monte se solo lei glielo chiedesse, è convinto di stare solo facendo il proprio lavoro ed è sicuramente in buona fede quando dice che i rotocalchi di gossip fanno la stessa cosa a volte senza avere fonti di prima mano come audio, vocali e messaggi che attestano incontrovertibilmente la realtà dei fatti. E lo stesso dicasi quando narra l’episodio surreale nel quale Fedez in stato confusionale, dopo un presunto tentativo di suicidio avvenuto lo scorso dicembre, parla al telefono con Chiara e le rivela della sua love story clandestina durata per tutto l’arco del matrimonio.

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La questione dell’opportunità di pubblicare notizie che riguardano la vita privata di personaggi pubblici non è certo nuova, ma il confine tra il diritto-dovere di cronaca e l’assenza di etica si identifica sempre in un filo molto sottile che nel caso del gossip diventa quasi invisibile e, se ci si presenta al pubblico come portatori di verità assolute, non dovrebbe usare due pesi e due misure a seconda dei rapporti di amicizia che si intrattengono con una delle parti interessate. Se Corona ammette di essere molto amico di Federico Lucia, di avere ascoltato più di chiunque altro i dolori del giovane Werther del rap e di aver raccolto le confessioni più intime di un uomo che non ha mai potuto esercitare il suo ruolo di “capofamiglia” – il termine usato da Corona la dice lunga sulla sua idea di emancipazione femminile -, un uomo che ha tanto sofferto per essere stato snobbato e messo in un angolo dalla famiglia e dall’entourage della moglie, e dipinge Chiara Ferragni come una donna più preoccupata della brutta figura sul palco del Festival di Sanremo per il “limone” tra il marito e Rosa Chemical che della crisi del suo matrimonio, certo non sta usando lo stesso metro per giudicare il comportamento dell’uno e dell’altra.

Corona descrive Ferragni come una ragazza viziata e di buona famiglia che ha sempre pensato a farsi gli affari suoi per mandare avanti il suo impero digitale servendosi della narrazione falsa e ipocrita di un quadretto familiare da fiaba, una fiaba che in realtà non sarebbe mai esistita. In altre parole Corona si professa paladino della verità ma riporta solo una versione della storia e soprattutto manca totalmente di empatia nei confronti di una donna che, a mio avviso, non ha finto per portare avanti l’immagine della famiglia perfetta ad uso e consumo di social e sponsor, perché in realtà ha appreso del tradimento del marito solo da pochi mesi. Perché se è vero che il diritto-dovere di cronaca è sacrosanto, è anche vero che chi fa informazione non può prescindere dalla considerazione che diffondere una notizia che attiene alla sfera privata di un personaggio pubblico potrebbe comunque arrecargli enormi danni e ferire profondamente i sentimenti di una o più persone. In questo caso di una donna adulta ma anche dei suoi figli minori.



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