Ultimatum del ministro: “Beko deve investire”. Il Comune è pronto a comprare la fabbrica

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Roma, 31 gennaio 2025 – E’ un nuovo inizio. Il tavolo ministeriale con i vertici della turca Beko ha lasciato gli operai tra speranza e paura. La data del 31 dicembre si allontana dalle 299 teste dei lavoratori senesi. La speranza ora risiede nell’acquisto del capannone da parte delle istituzioni e nell’apertura da parte di Beko alla possibilità di rimanere a Siena fino a fine 2027. “Ci impegneremo affinché nessuno venga lasciato indietro, nemmeno in questa fase di crisi del settore – ha detto il ministro Adolfo Urso –. Chiediamo a Beko di farsi carico con noi della transizione, individuando con i sindacati e il ministero del Lavoro gli strumenti più adeguati per garantire tutti gli occupati”.

Il sito di Siena e le prospettive future

E sul sito di Siena il ministro ha ribadito: “Il canone di affitto dell’immobile è molto al di sopra dei valori medi di mercato. Un’anomalia, che deriva da operazioni poco comprensibili tra l’ex proprietà e Fondazione Mps. E’ necessario rimuovere questo ostacolo. Credo che sia possibile farlo con un lavoro di squadra con Regione e Comune che deve iniziare subito”. E ancora: “Chiediamo a Beko che nel piano industriale vi siano garanzie che consentano alle parti interessate il tempo necessario per gestire e portare a risoluzione il problema; un arco temporale di almeno 3 anni, durante il quale Beko dovrà garantire a Siena lavoro e attività produttiva”.

Sulla stessa lunghezza d’onda, il sindaco Nicoletta Fabio: “Importante passo in avanti del Governo, che ha dato centralità all’idea avanzata dal Comune sulla possibilità di acquistare lo stabilimento senese della Beko da parte degli enti del territorio, per avviare una reindustrializzazione, che garantisca l’occupazione”. E ancora: “La notizia positiva è quella dei congelamenti degli esuberi. Ora credo sia fondamentale avere tempo – ha concluso il sindaco – per dare vita a un’operazione che porti Comune, Provincia e Regione a dialogare insieme, per trovare una soluzione che renda attrattivo il sito di Siena”.

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Il ruolo delle istituzioni e le prospettive industriali

“Siamo pronti come sempre a fare la nostra parte – hanno commentato il presidente della Regione Eugenio Giani e Valerio Fabiani, delegato alle crisi industriali della Regione –. Abbiamo iniziato un lavoro sulla proprietà dell’immobile e confermato la disponibilità a mettere in campo un grande progetto formativo, che stanzia fino a 3mila euro per ogni lavoratore impegnato nel sito di Siena. Tocca all’azienda fare un’operazione verità e dirci le sue reali intenzioni. Con Beko o senza Beko vogliamo che il sito di Siena continui a essere un sito industriale”.

Durante il presidio dei lavoratori fuori dal ministero è arrivata anche la segretaria del Pd nazionale Elly Schlein: “Vogliamo un piano industriale pieno e il ritiro dei licenziamenti e della data di scadenza. Questi lavoratori, come mi hanno detto loro stessi, non sono degli yogurt, non hanno data di scadenza”.

Il più grande risultato dell’incontro di ieri sembrerebbe quindi essere stata la disponibilità di governo, regione e comune all’acquisto della proprietà dell’immobile, unita alla promessa da parte dell’azienda di rimanere a Siena fino al termine del 2027, pur terminando la produzione nella data lapidaria del 31 dicembre 2025. “Siamo pronti come sempre a fare la nostra parte – ha commentato Valerio Fabiani, consigliere di regione Toscana -. Abbiamo iniziato un lavoro sulla proprietà dell’immobile e confermato la disponibilità a mettere in campo un grande progetto formativo, che cuba fino a 3mila euro per ogni lavoratore impegnato nel sito di Siena. Tocca all’azienda fare un’operazione verità e dirci le sue reali intenzioni. Con Beko o senza Beko vogliamo che il sito di Siena continui ad essere un sito industriale”.

La scadenza del contratto di locazione che Beko ha con Duccio Immobiliare per lo stabilimento è fissata al 2027. “Quello che ci dà coraggio e apre una prospettiva è l’atteggiamento del governo, che si è mostrato collaborativo e sensibile alla situazione senese – ha dichiarato il sindaco di Siena Nicoletta Fabio -. Bisogna lavorare su questo e cercare di convincere l’attuale azienda a mantenere più a lungo possibile la produzione, ci serve tempo per organizzare la rinascita. Tutti insieme dobbiamo cercare nuovi player industriali che però devono essere messi nelle condizioni di vedere delle possibilità di sviluppo, che non ci possono essere fin quando c’è un canone d’affitto di quelle proporzioni”.

Determinazione su questo punto anche da parte dei sindacati, uniti nell’intraprendere questa nuova battaglia. “L’azienda ha dato un’apertura per tenersi in carica fabbrica e lavoratori fino al 2027, che rappresenta anche la fine del contratto d’affitto in essere con la proprietà dell’immobile – ha ribadito Massimo Martini, segretario Uilm Siena -. E’ venuta fuori la richiesta di Beko di ammortizzatori sociali al governo, che permetterebbero a Siena di gestire il 2026 e 2027 con gli ammortizzatori sociali, ma non è sufficiente perché dobbiamo garantire ai lavoratori uno stipendio adeguato. Diciamo che la trattativa è iniziata”.

Positiva anche la segretaria Fiom Cgil di Siena Daniela Miniero: “Credo che l’elemento di svolta sia l’impegno che le istituzioni si sono presi circa l’acquisto dello stabilimento. Adesso abbiamo tre anni di tempo e una trattativa appena iniziata”. Tre anni in cui la Beko potrebbe decidere di rimanere o di andarsene, ma non di lasciare uno stabilimento deserto. “Con l’acquisto del capannone potremmo trovare un nuovo soggetto credibile interessato allo stabilimento – ha commentato Giuseppe Cesarano, leader della Fim Cisl di Siena – o, a quel punto, Beko potrebbe reputare conveniente rimanere”.

Eleonora Rosi

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