Fra dichiarazioni e veritá: le Associazioni venatorie italiane responsabili della protezione dell’Ibis eremita e di altre specie in via di estinzione

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Pubblichiamo con vivo interesse il comunicato stampa di LIFE Northern Bald Ibis & Waldrappteam Conservation & Research – 21 gennaio 2025

Fra dichiarazioni e veritá: Le associazioni venatorie italiane responsabili della protezione dell’Ibis eremita e di altre specie in via di estinzione

In un recente comunicato stampa, la Federazione Italiana della Caccia (FIdC) si presenta come un partner impegnato nella protezione di specie minacciate come l’Ibis eremita. Tuttavia, i dati attuali del progetto europeo LIFE mostrano un quadro diverso e sollevano seri interrogativi sul ruolo effettivo delle associazioni venatorie.

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Mentre la FIdC parla di una cooperazione di successo con le organizzazioni di conservazione e si posiziona come pioniere nella lotta al bracconaggio, i dati del progetto europeo LIFE per la reintroduzione dell’Ibis eremita mostrano che le uccisioni illegali continuano a rappresentare una grave minaccia per gli uccelli. Circa il 30% delle perdite in Italia sono chiaramente causate dal bracconaggio. Solo durante la migrazione autunnale del 2024, è stato confermato che otto uccelli sono stati uccisi illegalmente in Italia. Poiché la causa della morte rimane sconosciuta in circa il 50% dei casi, gli esperti ritengono che il numero effettivo di perdite dovute al bracconaggio sia ancora più elevato.

Il bracconaggio durante la migrazione autunnale rappresenta una minaccia enorme per l’Ibis eremita”, spiega Johannes Fritz, responsabile del progetto LIFE. “Dobbiamo supporre che anche per molte altre specie di uccelli migratori, circa un terzo delle perdite in Italia sia dovuto al bracconaggio”.

Nel suo comunicato stampa, la FIdC considera i cacciatori come vittime del bracconaggio. Secondo la dichiarazione, l’illegalità e il bracconaggio non hanno nulla a che fare con la caccia e i cacciatori, che sono in realtà le parti più colpite.

Tuttavia, le evidenze del progetto LIFE contraddicono questa tesi. Il bracconaggio si verifica quasi esclusivamente durante la stagione di caccia legale e nelle aree di caccia designate. Sono stati identificati diversi sospetti. Erano tutti cacciatori con licenze di caccia valide e iscritti ad associazioni venatorie italiane.

Un esempio recente è l’uccisione di un Ibis eremita sugli Appennini nel novembre 2024. Grazie alla moderna tecnologia GPS, il colpevole è stato rapidamente identificato e ha confessato il crimine. Egli, come un altro autore condannato nel 2016, è un cacciatore con licenza e membro di un’associazione venatoria italiana.

I cacciatori non sono affatto solo vittime innocenti del bracconaggio. I responsabili sono nelle loro stesse fila”, sottolinea Fritz. “È responsabilità delle associazioni venatorie intervenire con coerenza contro questi membri criminali”.

L’elevato numero di bracconaggio da parte dei cacciatori indica un problema profondamente radicato all’interno della comunità venatoria. Per proteggere l’Ibis eremita e altre specie in pericolo, sono necessarie misure coerenti per combattere il bracconaggio all’interno della comunità venatoria e un rafforzamento della cooperazione tra le organizzazioni di conservazione e le associazioni venatorie.

La discrepanza tra le dichiarazioni pubbliche della FIdC e la situazione reale sul campo è evidente. Mentre le associazioni venatorie parlano del loro impegno per la conservazione, contribuiscono in modo significativo al declino delle specie minacciate attraverso il comportamento dei loro membri che violano la legge. Il loro comportamento non solo mina la fiducia nelle associazioni venatorie, ma danneggia anche la credibilità dell’intera comunità venatoria.

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Fritz conclude: “È tempo che le associazioni venatorie si assumano le proprie responsabilità, combattano senza compromessi il bracconaggio all’interno dei loro gruppi e si impegnino attivamente per proteggere la biodiversità”.

Informazioni: Secondo un rapporto di BirdLife International, ogni anno in Italia vengono uccisi illegalmente 5,6 milioni di uccelli, pari a un tasso di 19 uccelli per chilometro quadrato. In un recente studio, Serratosa et al. (2024) hanno esaminato le cause di morte di 45 specie di uccelli migratori nelle regioni eurasiatiche e africane. Il 22% dei decessi è causato dalla caccia illegale.

Il progetto europeo LIFE sull’Ibis eremita (LIFE20 NAT/AT/000049; LIFE NBI) è attuato tramite la collaborazione di dieci partner sotto la direzione dello Zoo Schönbrunn di Vienna. Questa iniziativa riunisce ricercatori e organizzazioni di conservazione internazionali con l’obiettivo primario di ristabilire una popolazione di Ibis eremita autosufficiente in Europa. Il Parco Natura Viva è uno dei principali partner coinvolti. Per ulteriori informazioni sul progetto, visitare il sito web.

Johannes Fritz, General Project Manager (inglese, tedesco) fritz@waldrapp.eu

Laura Stefani, Relazioni pubbliche e istituzionali (italiano, inglese, tedesco) lstefani@waldrapp.eu



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