Il Consiglio dei ministri ha approvato lo schema delle Legge di Bilancio. La manovra economica conferma il taglio del cuneo fiscale e mantiene l’Irpef a tre aliquote. Restano, alcuni aumentati, i sostegni alla natalità e il bonus ristrutturazioni al 50% solo per le prime case. Non c’è una riforma delle pensioni, ma crescono i fondi per la Sanità che arrivano dal contributo di istituti bancari e assicurazioni. Si tratta di una manovra di circa 30 miliardi per il 2025, cui si aggiungeranno 35 miliardi nel 2026 e oltre 40 miliardi nel 2027. Ecco le misure della manovra che toccano le famiglie.
Carta nuovi nati e misure per i neogenitori
Il governo ha scelto questa come nuova misura di incentivo alla natalità: mille euro ai genitori dei nuovi nati con Isee fino a 40 mila. Confermate le misure per i congedi parentali e il bonus asilo nido. Escluse dal computo dell’Isee le somme legate all’assegno unico universale che quindi pare rimanere confermato nella forma attuale.
Povertà
Rifinanziata con 500 milioni in più per il 2025 la carta prepagata «dedicata a te» per l’acquisto di beni alimentari e di prima necessità. Arrivano maggiori detrazioni con l’aumentare del numero dei componenti della famiglia.
Lavoro
Confermati gli incentivi per l’assunzione di giovani e donne al Sud. Fringe benefit per neoassunti che accettano di trasferirsi oltre 100 chilometri. La manovra conferma il taglio del cuneo sulle retribuzioni fino a 35 mila euro lordi. Sono circa 100 euro netti in busta paga in più. Dovrebbe esserci un cambiamento graduale dell’aliquota fino ad arrivare alle retribuzioni da 40 mila euro lordi.
Casa
Proroga del bonus ristrutturazioni sulla prima casa: resta al 50% almeno per tutto il 2025. La detrazione è spalmata su 10 anni. Resta l’ipotesi dell’aggiornamento delle rendite catastali di quegli edifici che hanno effettuato delle ristrutturazioni usufruendo dell’agevolazione del Superbonus.
Pensioni
Più ricche, ma meno numerose. Questo dovrebbe accadere alle pensioni. La manovra migliora il sistema di adeguamento delle pensioni all’inflazione: adeguamento al 100% del tasso d’inflazione per le pensioni di importo fino a quattro volte il trattamento minimo, al 90% per le pensioni di importo compreso tra quattro e cinque volte il minimo e al 75% per le pensioni di importo superiore. Confermati i bonus per chi rinvia il pensionamento. Restano i canali straordinari di pensionamento anticipato: Quota 103, Ape sociale, Opzione donna.
Sanità
Vengono investiti nella sanità i fondi per 3,5 miliardi di euro che arrivano da un contributo da parte di banche e assicurazioni. Ha spiegato il vicepremier e ministro degli esteri, Antonio Tajani: «Non ci sarà nessuna tassa, gli extraprofitti non esistono, è un concetto demagogico, che piace ai regimi dittatoriali, può piacere a Maduro o all’Unione sovietica. Ci sarà un accordo con gli istituti di credito per trovare una soluzione che permetta di avere liquidità allo Stato».
Tagli ai ministeri e contratti pubblici
Nessun taglio alla spesa sanitaria, ma gli altri ministeri sì, nell’ordine del 5%. Spiega il Corriere della Sera: «Secondo le nuove regole Ue, la spesa pubblica in Italia non potrà salire nei prossimi anni più dell’1,5% in termini nominali: considerando l’inflazione attesa, significa che essa dovrà restare stabile in termini reali. Ecco perché il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, col sostegno di Palazzo Chigi, ha chiesto ai ministeri sacrifici per circa 3 miliardi nel 2025 per rafforzare le misure di spending review già previste».
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