La Repubblica Democratica del Congo (RDC) si trova al centro di una complessa sfida economica e ambientale legata al commercio di caffè e cacao. A partire dalla fine del 2025, entrerà in vigore un regolamento dell’Unione Europea che richiede agli importatori di sette prodotti associati alla deforestazione, tra cui caffè e cacao, di dimostrare che le merci non provengano da aree disboscate dopo il 2020. Questa misura, volta a contrastare la deforestazione globale, rischia di escludere le esportazioni congolesi dai mercati europei, provocando un impatto significativo sull’economia locale.
Des motifs sécuritaires et environnementaux entravent la certification par l’union européenne du café et du cacao produit dans l’est de la RDC. pic.twitter.com/nrv13k9z7F
— Le journal Afrique TV5MONDE (@JTAtv5monde) January 5, 2025
Le regioni produttrici, come l’Ituri, vivono momenti di incertezza e preoccupazione. Gli agricoltori, già colpiti dall’instabilità legata ai conflitti armati, temono che l’esclusione dei loro prodotti dal mercato europeo possa abbassare drasticamente i prezzi, favorendo i paesi vicini come l’Uganda. La cultura del caffè e del cacao rappresenta infatti una delle poche fonti di reddito per le comunità locali. A Mambasa, gli agricoltori denunciano la possibilità che questa misura penalizzi ulteriormente il paese, già segnato da gravi problemi socio-economici.
Ituri : La mesure d’exclusion du cacao et du café congolais des marché de l’UE crée la désolation des agriculteurs à Mambasahttps://t.co/qkO4N9zXYT
— Actu7 (@Actu7rdc) January 2, 2025
Il governo congolese sta cercando di rassicurare l’UE e i suoi produttori locali, sottolineando che le coltivazioni di caffè e cacao si sviluppano su 80 milioni di ettari di terre arabili e non sulle foreste, che coprono 155 milioni di ettari del territorio nazionale. Con un tasso di deforestazione dello 0,03%, tra i più bassi al mondo, la RDC sostiene che queste colture contribuiscano alla riforestazione, piuttosto che danneggiarla.
Per rispettare i requisiti europei, la RDC sta lavorando a un piano complesso:
- Certificazione nazionale delle produzioni agricole, per garantire la tracciabilità.
- Creazione di un corridoio verde per connettere le aree produttive del Kivu a Kinshasa.
- Cartografia dettagliata per distinguere zone agricole, forestali e urbanistiche.
- Lancio di una borsa agricola (Kinshasa Mercantile Exchange) per stabilizzare i prezzi.
La #RDC veut miser sur la filière café-cacao pour s’imposer comme un géant agricole mondial https://t.co/1JNlARQaBW
— Stanis Bujakera Tshiamala (@StanysBujakera) January 4, 2025
La RDC vuole trasformare le difficoltà in opportunità, puntando a diventare un leader mondiale nella produzione di cacao e caffè. Attualmente il paese produce tra 100.000 e 200.000 tonnellate di cacao all’anno, ma il governo si propone di raggiungere i 3 milioni di tonnellate entro il 2030, con potenziali ricavi stimati fino a 30 miliardi di dollari l’anno.
Grazie alla qualità biologica del suo cacao e caffè, coltivati senza l’uso di fertilizzanti chimici, la RDC ha già attirato l’attenzione di torrefattori e produttori di cioccolato in Europa e Asia. Per valorizzare questa filiera, il governo sta promuovendo zone economiche speciali dedicate alla trasformazione locale dei prodotti agricoli, come a Musienene (Nord-Kivu) e Maluku (vicino Kinshasa).
Pur cercando di soddisfare i requisiti europei, la RDC sta esplorando mercati alternativi per ridurre la dipendenza dall’UE. Dopo aver riottenuto l’accesso all’AGOA (African Growth and Opportunity Act), il paese punta a incrementare le esportazioni verso Stati Uniti, Cina e India, approfittando della crescente domanda globale di prodotti biologici. In altre parole, la RDC sta cercando di bilanciare le esigenze ambientali globali con la necessità di garantire la crescita economica delle sue comunità rurali. Se le iniziative del governo riusciranno a soddisfare i requisiti dell’UE e a diversificare i mercati, il cacao e il caffè congolesi potrebbero diventare un motore chiave per l’economia nazionale e un modello di sviluppo sostenibile per l’intera regione africana.
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