Multa cellulare alla guida senza essere fermato: come contestare

Effettua la tua ricerca

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito

Finanziamo agevolati

Contributi per le imprese

 


Sospensione della patente per utilizzo del telefono alla guida: come dimostrare che le dichiarazioni del poliziotto verbalizzante sono false.

Un nostro lettore ha subìto la sospensione della patente per utilizzo del telefono alla guida. Ci chiede se può impugnare il verbale e quali prove debba fornire per vincere le dichiarazioni del pubblico ufficiale. Prima di scoprire come contestare la multa per cellulare alla guida senza essere fermato dobbiamo fare un’importante premessa.

La legge conferisce alle dichiarazioni del pubblico ufficiale un valore probatorio superiore rispetto a quelle di un privato cittadino. Ciò che viene riportato in un verbale redatto dalla polizia o dai carabinieri gode di pubblica fede, ovvero ha valore di “prova legale”.

In altri termini, la dichiarazione di un pubblico ufficiale, che attesta un fatto avvenuto alla sua presenza, ha piena validità e non può essere contestata semplicemente con una dichiarazione di segno opposto. Questo principio è particolarmente rilevante nei confronti del presunto trasgressore, il cui ruolo di parte in causa rende insufficiente una smentita priva di riscontri oggettivi.

Contributi e agevolazioni

per le imprese

 

Ci sono però due importanti considerazioni da fare:

  • il valore di piena prova che la legge attribuisce al verbale copre solo i fatti che il pubblico ufficiale dichiara essere avvenuti in sua presenza, ossia solo ciò che questi ha percepito direttamente, con i propri sensi (come la vista). Ad esempio, non avrebbe pieno valore la semplice ricostruzione di un incidente stradale eseguita dalla polizia, dopo lo scontro, attraverso la posizione dei veicoli e le frenate sulla strada. Si tratta infatti di una valutazione tecnica;
  • la verbalizzazione dei fatti che il pubblico ufficiale dichiara di aver visto di persona, pur facendo “piena prova”, può comunque essere contestata dall’automobilista (tutti, del resto, possono sbagliare); ma ciò è possibile solo intraprendendo un apposito procedimento chiamato querela di falso. Non è quindi sufficiente contestare la multa e intraprendere il ricorso dinanzi al Giudice di Pace.

Nel caso del lettore, che ha ricevuto la multa stradale per uso del cellulare alla guida, anche se non c’è stata una contestazione contestuale sul luogo (ossia senza essere fermato nell’immediatezza), è possibile affermare che:

  • la dichiarazione del poliziotto fa piena prova in quanto si tratta di una infrazione a cui questi ha assistito personalmente;
  • pertanto la contestazione è possibile solo con la querela di falso.

Quindi, il presunto trasgressore deve:

  • impugnare la multa dinanzi al Giudice di Pace entro 30 giorni dal ricevimento della notifica del verbale (non è consigliabile rivolgersi al Prefetto per questo tipo di contestazioni);
  • nel ricorso, contestare la veridicità delle affermazioni del verbalizzante;
  • avviare il giudizio di querela di falso. Come anticipato sopra, questo strumento processuale è l’unico mezzo per contestare l’efficacia probatoria del verbale redatto dal pubblico ufficiale, che fa piena prova fino a querela di falso delle circostanze attestate come avvenute in sua presenza;
  • si aprirà una fase incidentale all’interno del ricorso contro la sanzione amministrativa volta ad accertare l’errore in cui sia caduto l’agente;
  • in quella sede presentare tutte le prove che possano avvalorare le affermazioni del conducente e dimostrare la fallacità di quelle del pubblico ufficiale.

Naturalmente tutto ciò ha un costo che potrebbe non valere, almeno in termini economici, l’utilità che si ha dall’annullamento del verbale.

Occupiamoci ora di spiegare come funziona la querela di falso e quali prove è opportuno fornire per vincere la causa.

La querela di falso deve essere proposta con dichiarazione da unirsi al verbale d’udienza.

È necessario che la querela contenga, a pena di nullità, l’indicazione degli elementi e delle prove della falsità delle dichiarazioni del pubblico ufficiale.

La querela di falso deve essere proposta personalmente dalla parte o a mezzo di avvocato. La procura speciale deve contenere la specificazione del documento che si intende impugnare.

Prestito condominio

per lavori di ristrutturazione

 

È obbligatorio l’intervento nel processo del pubblico ministero.

Il querelante ha l’onere di fornire il riscontro probatorio della falsità del documento impugnato. Tale prova deve essere connotata da caratteri di univocità.

Le prove possono includere testimonianze, documenti, perizie tecniche o qualsiasi altro elemento idoneo a dimostrare che i fatti attestati nel verbale non corrispondono alla realtà. È altresì possibile esibire i tabulati telefonici. Se la compagnia telefonica non li concede a richiesta del cliente, si può ottenere un’intimazione di esibizione da parte del giudice.

La querela di falso è necessaria anche quando si intende contestare errori o omissioni di natura percettiva da parte del pubblico ufficiale.

Se la querela di falso viene rigettata, il querelante può essere condannato al pagamento delle spese di lite e della pena pecuniaria da 2 a 20 euro (prevista dall’art. 226 c.p.c.).



Source link

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Contabilità

Buste paga

 

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link