Valentino Rossi si confessa in una intervista in cui parla dei suoi impegni sportivi attuali, ma anche dell’arrivo di Hamilton in Ferrari e della paternità. E poi i consigli a Bagnaia e torna sui guai col fisco per una rivelazione
“Le auto sono molto più sicure delle moto” puntualizza Valentino Rossi, nella lunga intervista concessa a Giorgio Terruzzi sul Corriere della Sera. Il pilota pluricampione del mondo in MotoGP oggi impegnato, dal punto di vista sportivo, con il WEC e con le gare GT, si prepara a correre nel primo appuntamento del suo calendario 2025, ovvero la 12 Ore di Bathurst valida per l’Intercontinental GT Challenge. Si tratta della sua terza partecipazione alla gara di durata, dove competerà questo fine settimana con il team WRT a bordo della BMW M4 GT3 Evo.
Valentino Rossi si confessa: “La doppia paternità? Tutto più complicato”
Ma quest’anno vedrà un impegno più ridotto nelle competizioni per il Dottore. Al di là comunque delle recenti conferme per le partecipazioni alla 24 Ore di Spa-Francorchamps e a Misano per la Sprint Cup, Rossi nel 2025 sarà preso dal suo team Pertamina Enduro VR46 in MotoGP. E poi, non bisogna dimenticare la doppia paternità.
“Con due figlie diventa tutto più complicato”, ha confessato il pilota di Tavullia (aggiungendo qualche particolare retroscena sulla genitorialità, come l’errore – corretto dalla moglie Francesca Sofia Novello – di cucinare gli spaghetti per le bimbe senza tagliarli). “Tocca fare il rodaggio”, ammette, verità sacrosanta quando si ha una prole.
“I piloti di moto degli scappati di casa, lì senti proprio la paura”
Valentino riconosce poi di sentire la mancanza della famiglia quando corre, ma al tempo stesso sente di avere bisogno “di quella felicità lì”. E qui arriviamo alle differenze tra MotoGP e le competizioni automobilistiche: “Prima del via, in MotoGp, sei tesissimo, hai a che fare con la paura. Un’adrenalina incomparabile. E poi i piloti di auto sono quasi sempre ricchi che pagano per correre mentre i piloti di moto sono degli scappati di casa che magari diventano ricchi correndo”.
E a proposito di rischi, Rossi ha ricordato quello del 2020 in Austria, con “la moto di Morbidelli che mi vola, passa sopra il mio casco come un enorme proiettile impazzito. È stato il momento più pericoloso della mia carriera“. C’è stata anche l’infortunio serio alla gamba al Mugello nel 2010 (con dettagli raccapriccianti, da body horror: “Mai provato un dolore così, l’osso fuori dalla pelle, la sensazione che una parte del tuo corpo è staccata dal resto”), ma è stato l’episodio di dieci anni dopo a spingerlo a smettere con la MotoGP.
L’incontro con Schumacher: “Un gran figo. Hamilton in Ferrari? Una cosa bellissima”
Con Terruzzi Rossi ha poi ripercorso altri attimi della sua carriera, come il test con la Ferrari nel 2006 a Valencia. Allora c’era Michael Schumacher, di cui il pilota riserva “bellissimi ricordi”. “Era noto che anni prima avevo scommesso su Jacques Villeneuve, dunque contro di lui. Così, quando ci siamo trovati nel box ero un po’ in paranoia”. E nonostante tutto, il tedesco fu “gentilissimo, mi ha dato un sacco di consigli. Un gran figo”.
E visto che si parla di Ferrari, inevitabile non finire sul discorso dell’approdo di Lewis Hamilton a Maranello: “Una cosa bellissima, vederlo con la tuta rossa emoziona anche me. Voglio proprio capire come se la cava. E come se la cava Leclerc”.
E anche qui, ricordi personali da parte di Rossi su un incontro nel motorhome quando nel 2019 si scambiarono i mezzi (il britannico sulla Yamaha, Valentino sulla Mercedes): “Indicava l’orologio: i soliti italiani, cappuccino, brioche…Mi rimproverava. Sorrideva. Non del tutto però”.
I consigli a Bagnaia: “Non cadere nei giochi mentali”
Dalla F1 alla MotoGP, e qui si va su un’altra convivenza stellare, quella in Ducati tra Bagnaia e Marquez. Terruzzi chiede perciò a Rossi se ha dei consigli da dare a Pecco: “Ci sono giorni in cui devi vincere e giorni in cui devi portare a casa punti. Non l’ha mai fatto, altrimenti avrebbe vinto anche il terzo Mondiale. Non cadere nelle trappole, nei giochi mentali, non farsi condizionare dal compagno di squadra – mette in guardia Valentino a proposito della sua eterna nemesi -. Nei duelli divertirsi e tentare l’impossibile».
I problemi col fisco: “Una fortuna, col senno di poi”
Oggi Rossi sbriga “tanta roba e tante beghe” con l’universo della sua VR46, che va dal team in MotoGP all’Academy sino all’abbigliamento. E poi il ranch, il fan club… Ma Valentino ha anche una confessione da fare: “Tra il 2007 e il 2008 la mia vita è cambiata, ho capito cosa desideravo veramente: stare qui, nei miei posti, con la mia gente. Il problema con il fisco mi ha permesso di comprendere che ero pronto per essere me stesso. Fu un disastro ma anche una fortuna. Dunque, penso si possa continuare a condividere progetti e sogni. Lavorare divertendosi è un vero privilegio”.
E allora forse le uniche vere preoccupazioni Rossi sono riservate al futuro che aspetta le sue figlie e le nuove generazioni: “Sembra di essere regrediti. Un ritorno alla forza, alla violenza, come se il bene comune non fosse più un tema fondamentale. Ciascuno sta dietro ai propri interessi e chi può fa la voce grossa. Se l’andazzo è questo, diventa difficile essere ottimisti pensando a chi si trova ai margini, alla condizione delle donne. Immaginavo un futuro migliore”.
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