Invalidità 100% senza accompagnamento: diritti e agevolazioni

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La commissione medica Inps può riconoscere l’invalidità civile totale senza l’indennità di accompagnamento? Quali sono i diritti dell’invalido totale?

La commissione medica dell’Inps riconosce l’invalidità civile alle persone con capacità lavorativa ridotta a causa delle patologie da cui sono affette. Il grado di invalidità è proporzionato alla gravità delle malattie, per cui non tutti gli invalidi hanno gli stessi diritti. Anche quando è riconosciuta l’invalidità totale, non si matura automaticamente il diritto a percepire l’indennità di accompagnamento, la quale è subordinata al ricorrere di presupposti diversi. In questo contesto si pone il seguente quesito: quali sono i diritti e le agevolazioni di chi ha l’invalidità al 100% senza accompagnamento? Scopriamolo.

Chi ha diritto all’invalidità civile?

L’invalidità civile misura – in percentuale – la riduzione della capacità lavorativa dovuta a causa di patologie congenite o acquisite.

Per le persone che non sono in età da lavoro (minorenni e pensionati) l’invalidità civile misura le persistenti difficoltà nello svolgimento dei compiti e delle funzioni proprie della loro età.

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Chi ha diritto all’indennità di accompagnamento?

L’indennità di accompagnamento è una provvidenza economica mensile riconosciuta agli invalidi civili totali che non sono in grado di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure di compiere gli atti quotidiani della vita.

Invalidità civile 100% senza accompagnamento: è possibile?

È possibile che sia riconosciuta l’invalidità civile totale (100%) e non l’accompagnamento: l’indennità, infatti, spetta solo agli invalidi totali che, contemporaneamente, siano incapaci di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore o di compiere gli atti quotidiani della vita.

Dunque, è perfettamente legale che la commissione medica Inps riconosca un grado di invalidità pari al 100% e non l’accompagnamento, in quanto l’invalidità totale è solo uno dei presupposti per l’indennità.

Quali sono i diritti dell’invalido civile totale?

L’invalido civile totale (100%) non percepisce automaticamente l’indennità di accompagnamento; ciononostante, gode di determinati diritti:

  • pensione mensile di 336 euro, se ha un reddito personale non superiore a 19.461,12 euro;
  • esenzione ticket per esami di laboratorio e visite specialistiche relative alle patologie che hanno giustificato il riconoscimento dell’invalidità;
  • scelta prioritaria delle sedi di lavoro, se l’invalido è un dipendente pubblico e beneficia anche della 104;
  • congedo straordinario per cure;
  • iscrizione nelle “categorie protette” per un più facile inserimento nel mondo del lavoro. Le aziende sono infatti obbligate a prevedere delle “quote di riserva” per persone invalide;
  • protesi e ausili gratuiti per le patologie che hanno giustificato il riconoscimento dell’invalidità;
  • esonero dalla visita fiscale, sempreché la malattia sia stata presa per le patologie collegate all’invalidità civile;
  • contrassegno per parcheggi riservati ai disabili, se la commissione medica ha ritenuto che l’invalidità abbia a che fare con patologie che limitano la deambulazione;
  • preferenza nell’assegnazione delle case popolari;
  • agevolazioni sul trasporto pubblico (tessera di libera circolazione per residenti, ecc.).

invalido totale: cosa fare per avere l’accompagnamento?

L’invalido totale che ritiene di aver diritto all’accompagnamento deve presentare all’Inps una domanda di aggravamento.

Il medico curante deve redigere un certificato introduttivo in cui attesta che il suo paziente è incapace di deambulare senza l’aiuto di un accompagnatore oppure di svolgere da sé gli atti della vita quotidiana.

Il certificato deve essere trasmesso telematicamente all’Inps, tramite patronato oppure accedendo alla propria area personale nel sito dell’Inps.

L’Inps provvede successivamente a convocare a visita l’invalido totale al fine di verificare la sussistenza delle condizioni che giustificano l’attribuzione dell’indennità di accompagnamento.

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In caso di esito negativo, il verbale della commissione medica può essere impugnato entro sei mesi dalla sua notifica presso il tribunale territorialmente competente.

Il giudice nomina un consulente tecnico d’ufficio – un medico legale – affinché accerti la sussistenza dei requisiti indispensabili per il riconoscimento dell’indennità di accompagnamento.

In caso di ulteriore esito negativo, è possibile ancora una volta fare ricorso, questa volta nel termine di trenta giorni.

Se anche il successivo giudizio non dovesse essere soddisfacente, l’invalido civile totale può presentare una nuova domanda di aggravamento all’Inps.



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