La Calabria continua a boccheggiare. Gli effetti della siccità continuano a ripercuotersi su famiglie e comunità locali, le recenti piogge hanno migliorato la situazione, ma solo in parte. Tra le aree più critiche spicca Reggio Calabria, dove la crisi idrica continua ad avere un forte impatto sulla vita quotidiana, con razionamenti e chiusure serali dell’acqua.
Siccità , criticità a Reggio Calabria: la dipendenza dall’invaso del Menta
La Calabria continua a soffrire le conseguenze della prolungata siccità che ha caratterizzato la stagione estiva del 2024. E, in questo scenario, la città metropolitana di Reggio Calabria continua a rappresentare un caso emblematico. Nonostante alcuni miglioramenti in specifiche aree, il problema rimane, in particolare, per la città capoluogo. A spiegarci la situazione è l’ingegnere Massimo Macrì, responsabile dei distretti di Reggio Calabria e Locride per Sorical.
«Le criticità più gravi si registrano nel centro e nel nord della città , dove la risorsa idrica dipende dall’invaso del Menta», spiega Macrì. Questa, «dipende essenzialmente dalla disponibilità offerta dall’invaso, che per tutto il mese di novembre e anche per la prima decade di dicembre non ha rappresentato alcun innalzamento significativo, mantenendosi sostanzialmente stabile ».
Attualmente il livello dell’invaso si attesta a circa il 45% della sua capacità totale, un dato che, seppur in leggero miglioramento, resta preoccupante. Tale situazione ha reso necessario ridurre drasticamente la portata grezza prelevata: «dai precedenti 420 litri al secondo pre-siccità , siamo scesi a 330 litri al secondo nei mesi di agosto e settembre, a 250 litri al secondo per il mese di ottobre, fino agli attuali 220 litri al secondo prelevati nel mese di dicembre e persistenti tutt’oggi, mantenendo attivi i pozzi che avevano già dato sollievo durante la scorsa estate», aggiunge il responsabile Sorical.
La prospettiva: sarà un’estate arida?
Diversa, invece, la situazione nell’area grecanica e nella zona sud di Reggio Calabria, dove l’innalzamento del livello d’acqua del fiume Tuccio ha migliorato la situazione. «La subalvea del Tuccio è tornata a livelli quasi normali, consentendo ai comuni come Melito Porto Salvo, Montebello Jonico e frazioni come Bocale e Pellaro di abbandonare finalmente le turnazioni notturne», prosegue Macrì.
PER APPROFONDIRE: Genetica in campo contro la siccità : a Reggio Calabria si studiano le soluzioni
Gli «importanti interventi di mitigazione messi in campo e in parte finanziati dal DPGR n. 40 del 26 luglio 2024 (decreto del Presidente della Regione Calabria, ndr), hanno permesso di tamponare le emergenze più gravi». Tuttavia, lo stato di emergenza prorogato fino al 31 marzo 2025 con ordinanza della Protezione Civile dello scorso ottobre necessita ancora di ulteriori risorse.
«Abbiamo presentato un nuovo piano emergenziale che al momento non ha trovato riscontro finanziario dal Dipartimento di Protezione Civile», sottolinea Macrì, evidenziando che alcuni interventi sono stati comunque realizzati anche in assenza di fondi aggiuntivi. La situazione resta comunque complessa e richiede interventi strutturali. Guardando avanti, sono previsti incrementi nella derivazione dall’invaso del Menta, che potrebbero raggiungere i 350 litri al secondo entro l’estate, ma «se le condizioni lo consentiranno».
Reggio Calabria, parla il vicesindaco Paolo Brunetti: «Con Sorical massima collaborazione»
«La situazione dell’invaso della Diga del Menta è nettamente migliorata, ma senza piogge regolari l’acqua raccolta non basterà per i mesi estivi» afferma Paolo Brunetti, vicesindaco con delega all’Ambiente del Comune di Reggio Calabria.
Quali sono le conseguenze per la distribuzione dell’acqua in città ?
Attualmente, continuiamo a ricevere segnalazioni di chiusure serali dell’acqua, soprattutto nel centro storico e nei quartieri limitrofi come Santa Caterina, Sbarre e Gebbione, iniziano ora già nel tardo pomeriggio, intorno alle 1718. Una situazione peggiorata rispetto al passato, quando l’acqua era disponibile H24 in alcune zone, ed è dovuta principalmente alla ridotta capacità della Diga del Menta, che copre il 60-70% della fornitura idrica del centro storico.
Quali soluzioni si stanno adottando per affrontare questa emergenza?
In collaborazione con Sorical, stiamo ottimizzando la gestione delle risorse. Sorical ha disposto chiusure serali dei serbatoi e sta ripristinando alcuni pozzi e sorgenti. Inoltre, abbiamo avviato nuovi progetti, come i pozzi di Arghillà e Bocale, che sono stati consegnati al nuovo gestore. Questi interventi aiutano a ridurre le difficoltà nei vari quartieri. La vera soluzione, però, resta il pieno riempimento della Diga del Menta, cuore del sistema idrico di Reggio Calabria.
Come si sta agendo, invece, per ridurre gli sprechi e migliorare i controlli?
Sorical sta lavorando per riparare le perdite lungo la rete idrica e recuperare l’acqua dispersa. Noi, come amministrazione, riceviamo segnalazioni dai cittadini e le inoltriamo a Sorical. Per quanto riguarda i controlli, durante l’inverno sono limitati, mentre in estate si intensificano con ordinanze specifiche per evitare usi impropri, come l’irrigazione dei campi. Inoltre, tramite la Prefettura, monitoriamo anche eventuali furti d’acqua.
C’è collaborazione tra l’amministrazione comunale e Sorical?
Fin dal subentro, abbiamo subito collaborato con il nuovo gestore del servizio idrico. L’obiettivo comune e affrontare è superare le storiche difficoltà della città in modo costruttivo.
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