CONSIGLIO: GRASSI RESPONSABILE ANTICORRUZIONE. SOSPIRI VA SOTTO, CENTRODESTRA SI SPACCA | Notizie di cronaca

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L’AQUILA – La stimata dirigente Tiziana Grassi, prima di Natale nominata dirigente del Corecom, è il nuovo responsabile Anti Corruzione del Consiglio regionale.

Lo ha deciso a maggioranza l’Ufficio di presidenza, nella seduta che si è svolta questa mattina all’Aquila.

Ma l’epilogo è stato traumatico sia per il presidente del consiglio regionale, Lorenzo Sospiri, di Forza Italia, che è andato sotto dopo aver proposto la candidatura di Francesca Di Muro, direttore della Direzione Affari della presidenza e Legislativi del Consiglio regionale, altro pezzo da novanta della burocrazia regionale.

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Chiuso l’anno in tranquillità con una seduta serena il 30 dicembre quando è stato approvato il bilancio, il centrodestra  riconfermato per il secondo storico mandato alle elezioni del 10 marzo scorso, dopo pochi giorni di feste di fine ed inizio d’anno, riappare litigiosi e quindi con i vecchi problemi, in particolare con difficoltà tra Fi e Fratelli d’Italia.

A votare Di Muro infatti il presidente del consiglio Sospiri e il capogruppo di Noi moderati, la vicepresidente vicario Marianna Scoccia.  A votare Grassi oltre ai due componenti delle opposizioni, il vice presidente Antonio Blasioli del Pd, ed Erika Alessandrini del Movimento 5 stelle, il consigliere Luca De Renzis, autorevole esponente di Fdi, diventato una spina nel fianco del presidente. Secondo quanto si è appreso, De Renzis, ex Lega poi passato con il partito di Giorgia Meloni, con il quale è stato rieletto con 4.732 voti, avrebbe agito in piena sintonia con i vertici del partito e del gruppo consigliare guidato dal capogruppo Massimo Verrecchia.

Sospiri secondo quanto si è appreso, sarebbe dunque andato su tutte le furie telefonando anche a Massimo Verrecchia il quale avrebbe difeso la scelta di De Renzis, confermando che quella è la linea del partito.

Negli ambienti politici consiliari, si sottolinea che si è trattato di una brutta figura, visto che su un incarico di questa importanza si è sempre proceduto con la unanimità.

Grassi sostituisce Michela Leacche, nelle passate settimane nominata direttore amministrativo del Consiglio regionale, al posto dello storico manager pubblico Paolo Costanzi, nominato ora direttore del dipartimento Cultura e Sociale. Leacche  proprio per questo ruolo apicale non avrebbe potuto mantenere l’incarico come Anti Corruzione. Tra l’altro l’apprezzata dirigente era anche responsabile del Corecom, quindi i suoi due precedenti incarichi sono stati assunti da Grassi, che in precedenza era dirigente del personale del Consiglio regionale.

Leacche come responsabile anticorruzione è finita nell’occhio del ciclone per la gestione del caso della nomina, a metà novembre come dirigente capo di Gabinetto del consiglio regionale, di Bruno De Felice, fedelissimo di Sospiri, e nello stesso tempo presidente del Crea, la Fondazione Eventi del Consiglio regionale. Leacche ha inviato la richiesta di parere all’Anac, ed anziché aspettare l’esito ha proceduto a ratificare il decreto di nomina di Sospiri. Poi la marcia indietro, con il provvedimento che ha rimosso le funzioni gestionali del neo dirigente contestate dall’Anac.

Tornando alla nomina di Grassi: è stato un passaggio che ha fatto emergere di nuovo le difficoltà di gestione di Sospiri, confermato per il secondo mandato da presidente del consiglio, soffiando il posto all’ora assessore Roberto Santangelo, anche lui di Fi, non eletto però alla prima votazione con la maggioranza dei due terzi e dunque con l’ampia condivisione che la figura di garanzia meriterebbe, ma solo alla quarta votazione e con solo 17 voti.

Ed ora le difficoltà si registrano anche nell’ufficio di presidenza che secondo molto non controlla più da tempo. E questo, stando ai critici perché l’uomo forte di Fi e del centrodestra non avrebbe più l’autorevolezza del passato e nonostante ciò concorderebbe in maniera insufficiente le varie decisioni.

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Del resto anche la nomina di Grassi a dirigente Corecom, di cui  è presidente Giuseppe La Rana, non è stata indolore, seppur poi votata all’unanimità: secondo quanto si è appreso, si è consumato uno scontro tra Forza Italia che avrebbe voluto posticipare la nomina, e Fdi che proponeva il cambio di consegne immediato. Per gli azzurri il rinvio è stato motivato con la volontà di Sospiri di permettere al Corecom di terminare le attività impostate da Leacche. Ed anche perché, emerge da ambienti politici e burocratici del consiglio, Grassi non sarebbe stata nelle grazie di Sospiri.

 

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