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(Teleborsa) – Nel primo semestre del 2024 si registra un aumento significativo dell’esposizione di nuovi dati sul dark web, sempre piĆ¹ completi e dettagliati sulle vittime, rendendo piĆ¹ efficaci i tentativi di frode. Questo ĆØ quanto emerge dallāOsservatorio Cyber di CRIF, che ha analizzato le tendenze legate alla vulnerabilitĆ degli utenti e delle aziende agli attacchi cyber, sia nell’Open Web che nel Dark Web.
Il numero di alert relativi allāesposizione di dati sul dark web ĆØ aumentato del 10% rispetto al semestre precedente, raggiungendo i 978.957. Questo dato riflette le crescenti difficoltĆ degli utenti nel difendersi da attacchi come phishing, smishing, vishing e spear phishing. Da segnalare ĆØ lāuso sempre piĆ¹ frequente degli exploit zero-click, che consentono di eseguire codice malevolo semplicemente tramite SMS, senza alcuna interazione da parte dell’utente.
Sebbene la gravitĆ complessiva degli alert sia rimasta stabile, la gravitĆ massima degli incidenti ha segnato un incremento del 31,6%. Parallelamente, il numero di alert per l’esposizione di dati sul web pubblico ĆØ diminuito del 34%, scendendo a 23.500, in parte grazie alle normative sulla privacy che hanno imposto maggiore regolamentazione.
Anche in Italia la minaccia cyber ĆØ significativa: il 36,8% degli utenti ha ricevuto almeno un alert per dati rilevati sul dark web nei primi sei mesi del 2024. L’Italia ĆØ settima nella classifica mondiale per il numero di indirizzi e-mail compromessi e diciottesima per i dati relativi a carte di credito frodate. “I dati raccolti confermano un trend allarmante”, afferma Beatrice Rubini, Executive Director di Mister Credit di CRIF, sottolineando l’importanza di mantenere alta l’attenzione e utilizzare strumenti di protezione adeguati.
Le combinazioni piĆ¹ frequentemente esposte includono l’indirizzo di residenza associato all’e-mail (65,36%, in crescita del 146% rispetto al semestre precedente) e il numero di telefono associato all’e-mail (37,22%, in crescita del 142%). Questi dati vengono sfruttati per identificare le vittime e migliorare la precisione degli attacchi di ingegneria sociale, come spear phishing e BEC (Business Email Compromise).
Anche la combinazione di numero di carta di credito, dati di sicurezza e data di scadenza, rilevata nel 41,79% dei casi, rappresenta un rischio preoccupante, anche se in calo. Inoltre, gli estremi dei documenti d’identitĆ e altri codici personali continuano a essere oggetto di attacchi.
Nel primo semestre 2024, tra i servizi piĆ¹ frequentemente compromessi sul dark web troviamo gli account VPN (30%), i social network (18%), i servizi finanziari (10%) e quelli di e-commerce (7%). Le credenziali rubate possono essere usate per scopi illeciti come l’accesso abusivo ai servizi, il phishing, l’invio di malware, o il ransomware.
I Paesi piĆ¹ colpiti dai furti di e-mail e password includono gli Stati Uniti, seguiti da Russia, Germania, Francia e Italia. Per quanto riguarda la compravendita illecita di dati di carte di credito, l’Europa ĆØ al primo posto, seguita da Nord America e Asia.
In Italia, il 36,8% degli utenti ha ricevuto almeno un alert nel primo semestre 2024. Le fasce di etĆ maggiormente colpite sono quelle tra i 51-60 anni, seguite da quelle tra i 41-50 anni e gli over 60. Le regioni con piĆ¹ alert sono Lazio, Lombardia, Sicilia e Campania, ma sono soprattutto gli abitanti di Molise e Lombardia a ricevere piĆ¹ notifiche in proporzione.
I dati piĆ¹ frequentemente rilevati sullāopen web sono stati codice fiscale (63,1%), e-mail (28,8%) e numero di telefono (5,4%). Sul dark web, invece, le credenziali e-mail, numeri di telefono e codici fiscali risultano essere i dati piĆ¹ compromessi.
“In uno scenario cosƬ complesso, lāeducazione ai rischi digitali ĆØ fondamentale per aiutare i cittadini a difendersi”, conclude Beatrice Rubini, ricordando i progetti di sensibilizzazione di CRIF, tra cui il cortometraggio “Il Furto”, volto a mostrare l’impatto del furto d’identitĆ .
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